personale part-time e corsi di formazione

Buongiorno, vorrei delucidazioni in merito ad un caso che è capitato ad una collega in regime di part-time, ovvero le hanno imposto di partecipare ad un corso di formazione in una giornata dove il suo orario di lavoro sarebbe dovuto essere di 5 ore (8.30-13-30), ma tra tempo di percorrenza per raggiungere la sede del corso (a/r 2 ore) e durata effettiva del corso (8 ore) l'impegno giornaliero sarebbe di circa 10 ore. Ebbene pare che le ore in eccedenza non le vengano riconosciute sotto nessuna forma. E' corretto tutto ciò? Il responsabile afferma che le ore di viaggio non si contano e le ore in eccesso si perdono in quanto part-time. A me non sembra una soluzione corretta. Grazie

le ore di viaggio non si contano ma ad ogni buon conto il contratto part time identifica nella forma individuale l'orario di lavoro ed ogni variazione deve essere in accordo contrattuale tra le parti derivandone che se non vi era l'accordo del dipendente tale variazione ( corso ) non poteva essere contrattualmente imposta.

Salve avendo partecipato ad un corso di formazione organizzato a 150 km di distanza dal nostro Ente chiedo se le ore del viaggio (3 ore AR) possono essere considerate orario di lavoro? Distinti Saluti

no, non sono ore lavorative .

Quando si partecipa ad un corso comandato dall'ente, il dipendente risulta essere in servizio a tutti gli effetti, ed il servizio copre l'intera giornata lavorativa, parliamo esclusivamente di orario ordinario.
In quel giorno non esistono straordinari per intenderci.

Saluti

Salve, in riferimento ad un dipendente part-time 50% che vuole partecipare ad un corso inerente alla materia del suo ruolo, è vero che egli deve sostenere il costo di partecipazione in base alla % del part time? quindi 50% ente 50% dipendente?! mi sembra assurdo! grazie

si vero, anche il cappuccino con cornetto, il cappuccino l'ente e il cornetto il dipendente.

Ilarità a parte, confermo quanto dice saraf: è assurdo.

I costi del corso seguono chi ne ha interesse.
Se l'interesse è del dipendente, questi paga tutto: tempo (permessi) e denaro (iscrizione).
Se il corso è di interesse per l'amministrazione, questa paga il costo di iscrizione e riconosce il tempo di partecipazione come servizio effettivo, ivi compreso quello aggiuntivo/straordinario.

Non concordo con tyla.

Se la giornata lavorativa è di 6 ore, ma il dipendente per andare al corso di formazione e seguirlo impiega 10 ore (7 di corso e 3 di viaggio), NON verranno pagati gli straordinari.

Si tratta di missione.

Quando ho letto il post di saraf, sono scoppiato a ridere e non ce l'ho fatta a non scrivere quella stupida battuta...
Mi piacerebbe sapere da quale fonte ha preso quella notizia.

Per il resto, vero è quello che dice sofronisco, il corso ovvero missione copre esclusivamente l'orario ordinario di quella giornata lavorativa, .....

... andate al corso nei giorni di rientro.

Saluti

8.30-13-30 e l'orario che quel dipendente e a disposizione del datore di lavoro Essendo un part time. Nel contratto individuale sicuramente e stato inserito.
Quindi prima delle 8.30 e dopo le 13:30 il dipendente non e soggetto ne a ordini ne a disposizioni del datore di lavoro,e ne d'altro canto può percepire ne pretendere alcun chè.
Non confondiamo il part time con chi e a tempo pieno al di fuori dell orario stabilito nulla e dovuto per entrambe le parti.

Con ordine.
@lupacchiotto
Ben vengano le battute di spirito, non fanno mai male (in più, se servite su piatto d'argento...)

@sofronisco/carlomagno
In caso di trasferta il ccnl prevede che il compenso per lavoro straordinario vada riconosciuto per il tempo effettivamente lavorato, con ciò intendendo la parte di attività lavorativa svolta nella sede della trasferta in quantità superiore all’orario prescritto per la stessa giornata lavorativa.

Se parliamo di corso frequentato per ragioni di servizio, quindi, indipendentemente poi dal luogo dove si svolga il corso (in sede/fuori sede) e tralasciando gli aspetti legati a rimborsi vari e tempi di viaggio, il tempo di partecipazione del corso va sicuramente riconosciuto come attività di servizio per la sua intera durata.
E' ovvio che stiamo parlando di una situazione dove tutto viene messo in essere previa attenta valutazione, che comprende anche l'acquisizione del consenso del lavoratore qualora l'attività sia prevista oltre l'ordinario.

Nel part time non esiste lo Ius variandi potere del datore di lavoro.
Nel caso di un dipendente a tempo pieno posso mutare la collocazione oraria anche al fine di adattarla alla frequenza del corso nel part time no.
Esempio nel caso sopracitato il dipendente inizia alle 8:30 e evidente ad esempio che non può viaggiare coi mezzi aziendali prima di quell'orario ad esempio .Se succede un sinistro chi lo spiega all inal un infortunio di lavoro su un part time che inizia alle 08:30 avvenuto magari alle 07:00 di mattina.
Neanche si può esigere che lo stesso si rechi con i mezzi suoi quando magari altri dipendenti si recano con mezzi aziendali.
Nel caso del part time sopracitato a mio avviso se manca il consenso del dipendente non e imponibile il corso.
Tra l altro nutro pure seri dubbi che pure con il consenso un dipendente part time , che dovrebbe essere impiegato 5 ore quel giorno ve non 10, sia lecito e opportuno da parte del suo responsabile inviarlo a tale corso.

eh si....se sia lecito e opportuno da parte del suo responsabile inviarlo a tale corso..

concordo

Teniamo conto che stiamo rispondendo al post di ieri dell'utente saraf, dove non ci sono specifiche di orario nè di luogo; i dettagli sull'ipotesi di 10 ore riguardano il post iniziale dell'anno scorso di altro utente, che aveva già avuto risposta.

Tornando a noi, come già detto, è ovvio che ci si assuma la responsabilità delle proprie azioni.
Io, se devo mandare per motivi di servizio un lavoratore p-time 8-12 ad un corso (banalmente, di aggiornamento dl 81/2008) che si svolge in orario 8-13, riconosco sicuramente l'ora aggiuntiva...

Rimanendo sempre nel thread, se viceversa non rilevo l'utilità del corso in relazione al servizio svolto dal lavoratore, lascio tutto a suo carico (tempo e denaro).

Tyla ha scritto:

In caso di trasferta il ccnl prevede che il compenso per lavoro straordinario vada riconosciuto per il tempo effettivamente lavorato, con ciò intendendo la parte di attività lavorativa svolta nella sede della trasferta in quantità superiore all’orario prescritto per la stessa giornata lavorativa.

Mi dareste gli estremi della normativa di riferimento?

Grazie!

La norma di riferimento è l'art. 41 del ccnl 2000.
Qui l'Aran:
http://www.aranagenzia.it/index.php/orientamenti-applicativi/comparti/regioni-ed-autonomie-locali/istituti-particolari/6962-trattamento-di-trasferta

Torno tuttavia a precisare che la mia risposta non era formulata tanto in relazione ad ipotesi di trasferta, quanto alla generica partecipazione a corsi di formazione da parte di dipendente part-time; corsi che non necessariamente devono svolgersi ad elevate distanze dalla sede di lavoro. Per cui, per me, la questione riguarda il mero riconoscimento della durata del servizio (esterno) in una determinata giornata.

Grazie!
Ma è sempre trasferta se fuori comune, giuto?

Inoltre segnalo che si ha diritto al rimborso del pasto fino a 22 euro:

CCNL Regioni-Autonomie Locali 14/09/2000
Art.41 - Trattamento di trasferta
comma 5

5. Per le trasferte di durata superiore a 12 ore, al dipendente spetta il rimborso della spesa sostenuta per il pernottamento in un albergo a quattro stelle e della spesa per uno o due pasti giornalieri, nel limite di L.43.100 (= € 22,26) per il primo pasto e di complessive L.85.700 (= € 44,26) per i due pasti. Per le trasferte di durata non inferiore a 8 ore, compete solo il rimborso per il primo pasto.
Nei casi di missione continuativa nella medesima località di durata non inferiore a trenta giorni è consentito il rimborso della spesa per il pernottamento in residenza turistico alberghiera di categoria corrispondente a quella ammessa per l’albergo, sempreché risulti economicamente più conveniente rispetto al costo medio della categoria consentita nella medesima località.

http://www.aranagenzia.it/index.php/contrattazione/comparti/regioni-ed-autonomie-locali/contratti/1756-ccnl-14-09-2000

Un amico che lavora in un ministero mi diceva che anche da loro le ore di viaggio non contano...

Però se si viaggiua la domenica (ad esempio per un corso a Roma che inizia di lunedì e termina venerdì), viaggiando la domenica si ha diritto a un riposo compensativo.

Ciò vale anche per gli enti locali?

Grazie!