Dimissioni volontarie dipendente pubblico

Buongiorno Signori,
come al solito ho 2 quesiti:

1) Dipendente pubblico, part-time al 75% da 17 anni, cat. C5.
Vorrebbe licenziarsi: ha 30 giorni di ferie arretrate e in questo momento è in congedo parentale al 30% fino a metà settembre 2012.
Lei vorrebbe rientrare, farsi le ultime ferie e dare il preavviso.
Ma con la nuova normativa come si può fare? Può essere concesso il periodo di ferie prima delle dimissioni? Si può chiedere la compensazione tra ferie e i due mesi di preavviso? Può essere concesso tale beneficio (visto che la mometizzazione delle ferie non può essere più fatta)?

2) L'organico che occorrerebbe al Comune dove lavoro è PARI A 37 persone: in questo momento siamo in 34 . . . a cui togliere, ulteriormente la dipendente che intende licenziarsi. Nessun dirigente: solo 4 responsabili di servizio.
la domanda è questa : non si ha ancora nessuna notizia riguardo il criterio che il Governo vuole/dovrebbe adottare per la riduzione del 10% del personale?
Potremmo procedere ad una nuova assunzione?

Grazie mille e buon lavoro a tutti

- il rientro da congedo parentale per sostituire artatamente tale congedo con ferie non e' possibile ed il congedo richiesto deve essere fruito.Le ferie residue andranno perse.
il periodo di preavviso deve essere obbligatoriamente lavorato
-nell'attuale dipende dal turn over a disposizione dell'ente ed al rispetto dei limiti monetari ( spesa corrente/ spesa personale , limite 2008 ovvero se soggetto al patto diminuzione rispetto all'anno precedente) ad esclusione del limite 20 o 40 per cento del superamento della media abitante/diipendente che varra' dal 2013 ( manca il decreto )

Paolo Gros ha scritto:- il rientro da congedo parentale per sostituire artatamente tale congedo con ferie non e' possibile ed il congedo richiesto deve essere fruito.Le ferie residue andranno perse.
il periodo di preavviso deve essere obbligatoriamente lavorato
-nell'attuale dipende dal turn over a disposizione dell'ente ed al rispetto dei limiti monetari ( spesa corrente/ spesa personale , limite 2008 ovvero se soggetto al patto diminuzione rispetto all'anno precedente) ad esclusione del limite 20 o 40 per cento del superamento della media abitante/diipendente che varra' dal 2013 ( manca il decreto )

Grazie mille boss per la risposta più che celere e puntuale come sempre.
Buon lavoro

Buongiorno,
vorrei dare le dimissioni all'interno del primo anno di vita del bambino.
So che in questo caso le dimissioni sono immediate e senza preavviso, e anzi è l'unico caso in cui è il datore di lavoro che deve pagare il preavviso alla lavoratrice.
Io non lavoro in un ente locale, ma in un ente privato che adotta il contratto delle autonomie locali (Comuni e Regioni).
Vi lavoro da 7 anni (6 mesi a progetto, 2 anni e mezzo contratto a tempo determinato, il restante a tempo indeterminato). Quanti mesi di preavviso mi spetterebbero?
La ringrazio infinitamente, non è una decisione facile, ma subisco un mobbing eccessivo.

Il riferimento normativo è il testo unico sulla maternità (Dlgs 151/2001) art. 55,Art. 55.
Dimissioni
1. In caso di dimissioni volontarie presentate durante il periodo per cui e' previsto, a norma dell'articolo 54, il divieto di licenziamento, la lavoratrice ha diritto alle indennita' previste da disposizioni di legge e contrattuali per il caso di licenziamento.
2. La disposizione di cui al comma 1 si applica al padre lavoratore che ha fruito del congedo di paternita'.
3. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche nel caso di adozione e di affidamento, entro un anno dall'ingresso del minore nel nucleo familiare.
4. La richiesta di dimissioni presentata dalla lavoratrice, durante il periodo di gravidanza, e dalla lavoratrice o dal lavoratore durante il primo anno di vita del bambino o nel primo anno di accoglienza del minore adottato o in affidamento, deve essere convalidata dal servizio ispettivo del Ministero del lavoro, competente per territorio. A detta convalida e' condizionata la risoluzione del rapporto di lavoro.
5. Nel caso di dimissioni di cui al presente articolo, la lavoratrice o il lavoratore non sono tenuti al preavviso

Ricordo inoltre nekl cao che a tutela del neonato:

La Direzione Generale per l'attività ispettiva del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
Sociali, con la lettera circolare prot. n. 25/II/0002840 del 26 febbraio 2009, ha fornito
chiarimenti interpretativi relativi alla corretta procedura da adottare per la convalida delle
dimissioni delle lavoratrici madri o dei lavoratori padri ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. n.
151/2001 che, come è noto, prevede che "la richiesta di dimissioni presentata dalla lavoratrice,
durante il periodo di gravidanza e dalla lavoratrice o dal lavoratore durante il primo anno di vita del
bambino o nel primo anno di accoglienza del minore adottato o in affidamento, deve essere
convalidata dal servizio ispettivo del Ministero del Lavoro competente per territorio".