Consip e Mepa per manutenzioni del verde in economia? Lavori o servizi?

Salve,

mi piacerebbe avere qualche chiarimento sulle restrizioni introdotte dalle Spending Review 1 e 2, e i chiarimenti serviranno a più livelli...
Dobbiamo provvedere a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di aree verdi, finora assegnati in economia.
Il nostro Dir. Amm.vo ci ha invitati, dopo la Spending Review, a servirci di Consip perché ha interpretato le manutenzioni come servizi, senza porsi il problema della differenza tra pulizie, manutenzione di impianti o manutenzione del verde...
Quindi si pone il primo quesito:

1) le manutenzioni sono sempre servizi?

Direi di no!
In generale, per lavoro si intende la realizzazione di una qualsiasi opera o manutenzione della stessa, per servizio si intende la prestazione, appunto, di un servizio volto alla pulizia o al buon funzionamento di un qualsiasi impianto.
Per essere più chiaro esempi di servizi possono essere: pulizie, gestione di impianti sportivi; smaltimento rifiuti; notifica atti, ecc..

C'è una determinazione dalla AVCP, la n. 22 del 10/12/2003, che fa dei riferimenti interessanti alla manutenzione di opere e impianti:

(…)
In diritto :
(…)
A tal proposito, l'art.2, comma 1 della legge 109/1994 e s.m.i., stabilisce che : <<..si intendono per lavori pubblici, se affidati dai soggetti di cui al comma 2 del presente articolo, le attivita' di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro e manutenzione di opere ed impianti, anche di presidio e difesa ambientale e di ingegneria naturalistica. (...)>>.
Anche se questa definizione riconduce l'attivita' di manutenzione nell'ambito dei lavori, alcuni casi concreti hanno evidenziato la difficolta' di definire compiutamente l'accezione di "manutenzione" di opere ed impianti, sollevando alcuni problemi interpretativi.
A tali problemi interpretativi hanno cercato di dare risposta varie pronunce del giudice amministrativo, tra le quali appare molto chiara, tra le altre, la sentenza della V sezione del Consiglio di Stato n.2518 del 4 maggio 2001.
Sottolinea, tale pronuncia che non a caso il legislatore del '94 ha eletto, quale oggetto del proprio intervento la piu' ampia categoria dei "lavori pubblici" in luogo di quella dell'"opera pubblica", in modo che vengono ad essere ricompresi, nell'ottica legislativa << non solo i lavori che hanno dato luogo, medinate un'opera di costruzione, ad un'opera o ad un impianto, ma anche i lavori che si limitano ad avere l'opera o l'impianto come oggetto dell'attività >>.
Spiegano, ancor piu' chiaramente, i giudici amministrativi, con argomentazioni di tipo sostanzialistico, come il concetto di manutenzione debba essere ricondotto alla qualifica di "lavori" ogni volta che l'applicazione dell'opera dell'appaltatore comporti un'attivita' essenziale di modificazione della realta' fisica, con l'utilizzazione, la manipolazione e l'installazione di materiali aggiuntivi e sostitutivi non inconsistenti sul piano strutturale e funzionale.
(…)

Appare, quindi, a me evidente ricondurre alla prevalente categoria dei lavori l'attivita' di manutenzione del verde, nell'ambito della quale interviene sempre una modificazione della realta' fisica, grazie all'utilizzazione di materiali nuovi: aggiunte e spostamenti di terra, sementi, messa a dimora di piante, ecc.
Arriviamo ora al secondo quesito:

2) per la Spending Review 2012 le manutenzioni devono sempre essere assegnate tramite Consip o solo quando sono intese come servizi?

E visto che ci siamo, aggiungerei anche il terzo:

3) possiamo assegnare i lavori in economia, visto che siamo in presenza dei requisiti dell’Art. 125 del Codice dei Contratti Pubblici, o abbiamo ora delle nuove limitazioni?
Questo eventualmente ci aiuterebbe a rendere superflue le domande nn. 1 e 2?

Grazie per l’attenzione ed, eventualmente, per le risposte!

Come ampiamente detto in altri post al rigurado le prestazioni in economia rimangono di fatto escluse dall'obbligatorieta' del ricorso a Consip poiche' i decreto non intervine su detto articolo del codice.
Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto comunque dei 1000 abitanti

..grazie per la utilissima indicazione,
potrebbe darmi un riferimento normativo
oppure semplicemente in quale articolo rilevarne l'assenza?
grazie tante

come già indicato a paolo, il decreto non interviene sull'art. 125 "Lavori, servizi e forniture in economia" del codice dei contratti, e pertanto le acquisizioni in economia di beni, servizi, lavori, possono continuare ad essere effettuate con riferimento a tale articolo e nei suoi limiti di spesa, sulla base di apposito regolamento approvato dall'ente, e mediante

a) amministrazione diretta;
b) procedura di cottimo fiduciario.

sempre come indicato da paolo ..............Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto comunque dei 1000 abitanti ................

il sole 24 ore

L'articolo 26 della legge 488/1999 prevede peraltro una specifica esclusione, evidenziando come il meccanismo previsto dal comma 3 non si applichi comunque ai Comuni con popolazione fino a mille abitanti (5mila abitanti in montagna). Alberto Barbiero - Il Sole 24 Ore -

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-08-06/acquisti-consip-tutti-064451.shtml?uuid=AbfLAAKG

legge 488/99

http://www.bosettiegatti.com/info/norme/statali/1999_0488.htm

..vi ringrazio per le risposte e vi chiedo un ultimo chiarimento per un mio amico che è funzionario del Ministero per i Beni Culturali:
quanto detto per le prestazioni di manutenzione in economia, escluse dal decreto "spending review", vale anche per le amministrazioni statali dove i nuovi obblighi sono più ampi rispetto a quelle locali?
Grazie

come detto tale provvedimento non riguarda i servizi e gli acquisti in economia siano essi locali o statali

grazie tante, a buon rendere

...... Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto comunque dei 1000 abitanti ...
Quindi, per questi Enti Locali il ricorso alle convenzioni CONSIP (telefonia, luce Gas ..) ed il mercato elettronico è facoltativo e non obbligatorio. I prezzi e le tariffe devono comunque essere comparate?
Ciao e grazie Paolo.

E' come scrivi

Intervengo in questa discussione solo per chiedere una conferma. Per gli acquisti di beni e servizi sotto soglia comunitaria, rientranti nell'economia, in coerenza con l'intepretazione discussa più volte sul forum, ho dato istruzioni agli uffici di continuare ad applicare le procedure stabilite dal dpr 207/2010 nonché dal regolamento comunale, indicando in determina le motivazioni per cui si ritiene che il ricorso al Mepa, in questi casi, non sia obbligatorio.
Passata l'estate, cominciano a pervenire commenti sulla normativa in questione che non prendono in considerazione questa possibilità di deroga ma anzi, pur non trattando esplicitamente degli acquisti in economia, escludono possibilità di deroga.
Riporto di seguito, come esempio, uno stralcio di commento dello Studio Delfino:

Gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria
Come già accennato nel precedente paragrafo, l’articolo 7, comma 2, del D.L. n. 52/2012 ha modificato il comma 450, dell’articolo 1, della L. n. 296/2006, disponendo che “fermi restando gli obblighi previsti al comma 449 del presente articolo, le altre amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono tenute a fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione ovvero ad altri mercati elettronici istituiti ai sensi del medesimo articolo 328”. Viene in sostanza sancito l’obbligo per tutti gli enti pubblici2, e quindi anche per gli enti locali, di ricorrere al MePa (o ad altri mercati elettronici) per l’acquisizione di beni e servizi sotto-soglia, sostenendo più o meno implicitamente la maggiore vantaggiosità dei mercati elettronici rispetto ai canali di acquisto tradizionali.
Dall’esame del dato letterale, la norma citata non sembra prevedere deroghe: gli enti devono necessariamente ricorrere ai mercati elettronici per il reperimento di beni e servizi necessari, se il valore dell’importo è inferiore alla soglia comunitaria. Il legislatore, tuttavia, non si pone il problema di disciplinare cosa accada laddove l’ente riuscisse a reperire prezzi più vantaggiosi ricorrendo al mercato tradizionale o in caso di mancata corrispondenza (anche parziale) tra l’offerta presente sul mercato elettronico e la richiesta dell’ente medesimo. Sul punto, quindi, si rende necessario un intervento puntuale del Governo o dell’Autorità di vigilanza, volto a chiarire la procedura da seguire e ad evitare utilizzi non corretti del denaro pubblico ed eventuali responsabilità per i responsabili degli acquisti. In linea di principio alla norma in esame riteniamo si applichi il dettato dell’articolo 1, comma 1, del D.L. n. 95/2012, (cfr. paragrafo successivo), secondo cui “i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip S.p.A. sono nulli, costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa”. Non si può negare, infatti, che tra gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip non vi sia anche il MePa. Da ciò discenderebbe la conseguenza che la disapplicazione della norma comporterebbe:
a) la nullità del contratto,
b) un illecito disciplinare,
c) una responsabilità amministrativa con conseguente danno erarariale.
Invero, un’interpretazione più estensiva (e meno prudenziale) della norma in esame condurrebbe a dire che, se da un lato gli enti devono in ogni caso fare ricorso al mercato elettronico, dall’altro non sia loro vietato stipulare contratti mediante procedure di acquisizione tradizionale, quanto ci siano condizioni migliorative rispetto alle prime. Se, inoltre, non sembra legittimo il rifiuto di utilizzare il MePa per ragioni non determinanti (es. mancanza di requisiti irrilevanti, questioni di carattere estetico di taluni beni, ecc.), si ritiene che possa essere acquisito al di fuori del mercato elettronico un bene che non è effettivamente presente sul mercato elettronico stesso.

In definitiva volevo solo chiedere se avete avuto qualche conferma dell'interpretazione che stiamo utilizzando da corsi, articoli, ecc.

Buongiorno a tutti.
mi intrometto nell'argomento ponendo un'ulteriore questione.
Per quanto riguarda appalti per il verde pubblico (comprendendo potatura alberi e taglio erba) E' OBBLIGATORIO rivolgersi alla CONSIP o è possibile effettuare gara appalto extra consip? (siamo un comune oltre i 5000 abitanti) riuscite a darmi un eventuale riferimento normativo?

Inoltre, se è obbligatorio entro CONSIP, sareste così gentili da indicarmi, se ci riuscite dato il marasma del sito, qual è la convenzione ad hoc?
grazie in anticipo per la risposta.

Trovi la manutenzione del verde in convenzione consip solo come servizio da aggiungere al facility management di un ufficio, non quindi come servizio autonomo.

Cosa ne pensate di questo non isolato orientamento?????
http://www.mediaconsult.it/newsletter/MC0413/33.pdf

Paolo Gros ha scritto:Come ampiamente detto in altri post al rigurado le prestazioni in economia rimangono di fatto escluse dall'obbligatorieta' del ricorso a Consip poiche' i decreto non intervine su detto articolo del codice.
Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto  comunque dei 1000 abitanti

fulvio.g ha scritto:...:

Gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria
Come già accennato nel precedente paragrafo, l’articolo 7, comma 2, del D.L. n. 52/2012 ha modificato il comma 450, dell’articolo 1, della L. n. 296/2006, disponendo che “fermi restando gli obblighi previsti al comma 449 del presente articolo, le altre amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per gli acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario sono tenute a fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione ovvero ad altri mercati elettronici istituiti ai sensi del medesimo articolo 328”. Viene in sostanza sancito l’obbligo per tutti gli enti pubblici2, e quindi anche per gli enti locali, di ricorrere al MePa (o ad altri mercati elettronici) per l’acquisizione di beni e servizi sotto-soglia, sostenendo più o meno implicitamente la maggiore vantaggiosità dei mercati elettronici rispetto ai canali di acquisto tradizionali.
Dall’esame del dato letterale, la norma citata non sembra prevedere deroghe: gli enti devono necessariamente ricorrere ai mercati elettronici per il reperimento di beni e servizi necessari, se il valore dell’importo è inferiore alla soglia comunitaria. Il legislatore, tuttavia, non si pone il problema di disciplinare cosa accada laddove l’ente riuscisse a reperire prezzi più vantaggiosi ricorrendo al mercato tradizionale o in caso di mancata corrispondenza (anche parziale) tra l’offerta presente sul mercato elettronico e la richiesta dell’ente medesimo. Sul punto, quindi, si rende necessario un intervento puntuale del Governo o dell’Autorità di vigilanza, volto a chiarire la procedura da seguire e ad evitare utilizzi non corretti del denaro pubblico ed eventuali responsabilità per i responsabili degli acquisti. In linea di principio alla norma in esame riteniamo si applichi il dettato dell’articolo 1, comma 1, del D.L. n. 95/2012, (cfr. paragrafo successivo), secondo cui “i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionarsi attraverso gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip S.p.A. sono nulli, costituiscono illecito disciplinare e sono causa di responsabilità amministrativa”. Non si può negare, infatti, che tra gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip non vi sia anche il MePa. Da ciò discenderebbe la conseguenza che la disapplicazione della norma comporterebbe:
a) la nullità del contratto,
b) un illecito disciplinare,
c) una responsabilità amministrativa con conseguente danno erarariale.
Invero, un’interpretazione più estensiva (e meno prudenziale) della norma in esame condurrebbe a dire che, se da un lato gli enti devono in ogni caso fare ricorso al mercato elettronico, dall’altro non sia loro vietato stipulare contratti mediante procedure di acquisizione tradizionale, quanto ci siano condizioni migliorative rispetto alle prime. Se, inoltre, non sembra legittimo il rifiuto di utilizzare il MePa per ragioni non determinanti (es. mancanza di requisiti irrilevanti, questioni di carattere estetico di taluni beni, ecc.), si ritiene che possa essere acquisito al di fuori del mercato elettronico un bene che non è effettivamente presente sul mercato elettronico stesso.

...

È proprio come dici tu, Fulvio.
Il legale ha ripreso il quadro normativo vigente da www.consip.it/tabella .
La norma non ammette deroghe neppure per gli acquisti in economia ex art.125, che sono effettuabili mediante il Mepa, per i beni e servizi che sono li presenti. La piattaforma telematica è uno dei possibili strumenti con cui fare un acquisto in economia ex articolo 125. So che vi sono molte tesi differenti, ma anche Corte dei Conti ha più volte recentemente ribadito questa interpretazione del vigente quadro normativo.

Circa il verde pubblico oggi è presente solo come componente del facility management uffici in Convenzione Consip, ma stanno per aprire il bando MEPA relativo al verde pubblico. Previsto per fine 2013, quindi ora non c'è.

Karlo75 ha scritto:Cosa ne pensate di questo non isolato orientamento?????
http://www.mediaconsult.it/newsletter/MC0413/33.pdf

Paolo Gros ha scritto:Come ampiamente detto in altri post al rigurado le prestazioni in economia rimangono di fatto escluse dall'obbligatorieta' del ricorso a Consip poiche' i decreto non intervine su detto articolo del codice.
Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto  comunque dei 1000 abitanti

Dal documento Corte Conti:
...

La possibilità residua di ricorrere alla procedura ex art. 125 Cod. contr. Pubbl. al di fuori di tali mercati residua solo nell’ipotesi di non reperibilità dei beni o servizi necessitati; pertanto nella fase amministrativa di determinazione a contrarre, l’ente, da un lato, dovrà evidenziare le caratteristiche tecniche necessarie del bene e della prestazione, di avere effettuato il previo accertamento della insussistenza degli stessi sui mercati elettronici disponibili, e, ove necessario, la motivazione sulla non equipollenza/sostituibilità con altri beni/servizi presenti sui mercati elettronici.
In questa prospettiva, l’unica ipotesi in cui possano ritenersi consentite procedure autonome è quella in cui il bene e/o servizio non possa essere acquisito secondo le modalità sin qui descritte; ovvero, pur disponibile, si appalesi – per mancanza di qualità essenziali –inidoneo rispetto alle necessità della amministrazione procedente. Tale specifica evenienza dovrà essere prudentemente valutata e dovrà trovare compiuta evidenza nella motivazione della determinazione a contrattare i cui contenuti, per l’effetto, si arricchiscono. In difetto di siffatta rigorosa verifica l’avvenuta acquisizione di beni e servizi, secondo modalità diverse da quelle previste dal novellato art. 1 comma 450, da parte di comuni di qualsivoglia dimensione demografica, nella ricorrenza dei presupposti per il ricorso al MEPA, inficierà il contratto stipulato ai sensi del disposto di cui all’art. 1 comma 1 L. 135/ 2012 comportando le connesse responsabilità.
Quanto al secondo quesito, si evidenzia che il D.L. n. 95/2012 (conv. L. n. 135/2012) prevede delle sanzioni e delle responsabilità testuali in conseguenza della violazione delle norme menzionate: ai sensi dell’art. 1 del ridetto Decreto, i contratti stipulati in violazione degli obblighi di realizzare acquisti sui mercati elettronici (ovvero di convenzioni stipulate ai sensi dell’art. 26, comma 3, L. n. 488/1999) sono nulli e costituiscono illecito disciplinare e contabile, cui corrisponde quindi un’ipotesi tipica di responsabilità amministrativa.
...

PIÙ CHIARO DI COSÌ.....

sicuramente chiaro ma mi chiedo , e' magistratura giudicante...nella sua chiarezza?

Paolo Gros ha scritto:Come ampiamente detto in altri post al rigurado le prestazioni in economia rimangono di fatto escluse dall'obbligatorieta' del ricorso a Consip poiche' i decreto non intervine su detto articolo del codice.
Tale ricorso e' poi opzionale per i comuni montani o al di sotto  comunque dei 1000 abitanti

Salve,
sono un imprenditore agricolo e pesso mi capita di fare dei lavori di fresatura,aratura,trinciatura ecc.. per il mio comune (700 abitanti), tali lavori nn arrivano ai 2000 euro ivati.
quest anno mi è stato detto che nn essendo per ora iscritto al mepa, non posso fare nulla.
al che' domando.
per questo tipo di lavori e con quell importo, è veramente neccessario che io sia iscritto al mepa, o stanno interpretando male l utilizzo di quel servizio??

Ringrazio anticipatamente,
Saluti

Rispondendo alla domanda di ieri, SI, occorre iscriversi al MEPA oggi.
La legge la trovi su www.consip.it/tabella
Infatti il nuovo bando MEPA VERDE PUBBLICO diventa il canale obbligatorio attraverso il quale gli Enti, particolarmente i Comuni, devono acquistare i servizi di manutenzione del verde pubblico, anche con procedure in economia ex art.125 esperite sul canale MEPA (sul quale si esperiscono solo procedure in economia ex art.125).
Quindi, nello specifico bando ci sono già decine e decine di imprese registrate (gratis) che vengono invitate dai relativi comuni.
Ricordo che la procedura su MEPA è più veloce, costa meno, e permette la stipula immediata dopo l'aggiudicazione, senza l'obbligo di attendere i 35 gg prima della stipula previsti da Codice dei contratti.