l'attività resa su più enti non è missione

Vorrei proporre a monte, una distinzione logica che ogni tanto varrebbe la pena utilizzare ( la logica intendo ), insieme a un pò di buon senso.
Quando l'attività lavorativa ordinaria di un dipendente si svolge su un territorio che comprende diverse sedi di lavoro, lo spostamento da una all'altra non rappresenta una missione.
In questi casi, trattandosi di uso abituale di un mezzo di trasporto, sarebbe auspicabile la possibilità di utilizzare una autovettura di servizio, ma quando ciò non è possibile, l'autorizzazione all'uso del mezzo proprio può essere proposta dagli enti quale unica soluzione possibile e se accettata dal dipendente, DEVE essere compensata con il rimborso calcolato sualla base delle tabelle ACI, uniche a tener conto del complessivo ammortamento del mezzo.
Questa distinzione deve essere applicata a tutte le convenzioni di servizi tra enti ( segreteria, tecnico ecc. ), ma anche alle OSS (operatrici socio sanitarie ) assistenti sociali e quant'altri si spostano su un territorio che comprende diverse sedi di lavoro quando queste non siano diversamente raggiungibili.
Per rendere evidente e precisa questa disposizione occorre un regolamento che indichi che cosa è missione e cosa non lo è. Così ho fatto sulla base di analoghe esperienze delle Regioni Emilia e Romagna.

sull'argomento vi è oggi un articolo sulla rassegna stampa della corte conti e tratto da italia oggi ,che si trascrive e che ritorna sul parere della corte dei conti a sezioni unite inerente i rimborsi spesa.

"Abolito dalla manovra correttiva dei conti pubblici, la Corte dei conti ritiene sia ancora utilizzabile
Rispunta il vecchio rimborso spese
A patto che il mezzo privato risulti più conveniente del pubblico



Cacciato dalla porta, rientra dalla finestra. Si tratta del rimborso spese ai dipendenti pubblici che debbano lavorare fuori della propria ordinaria sede di servizio e che siano autorizzati a utilizzare il mezzo proprio, si pensi ai dirigenti scolastici preposti a istituzioni distribuite su più scuole anche molto distanti tra loro, magari appartenenti a comuni diversi, o a quegli altri dirigenti incaricati della reggenza di un'istituzione priva di titolare o ancora ai presidenti delle commissioni d'esame di licenza media provenienti da altre sedi. L'art. 6, dodicesimo comma, del decreto legge n. 78/2010, emanato con finalità di contenimento della spesa pubblica, ha disapplicato nei loro confronti i rimborsi forfetariamente calcolati in un quinto del costo della benzina super per chilometro percorso oltre ai ticket autostradali (art. 8 del decreto del presidente della repubblica n. 41 del /1978). Ma un parere delle sezioni riunite della Corte dei conti, da poco emesso, ha riconosciuto la possibilità di «forme di ristoro del dipendente dei costi dallo stesso sostenuti» (delibera delle sezioni riunite della Corte dei conti n. 21 del 5 aprile 2011). Ecco perché.

Le amministrazioni pubbliche, compreso il ministero dell'istruzione, se lo richiedono particolari esigenze di servizio ed è più conveniente, possono continuare ad autorizzare i propri dipendenti a utilizzare il loro mezzo di trasporto per lo svolgimento di un'attività fuori sede ma non possono più compensarne le spese sostenute nella misura prevista dalla norma appena disapplicata nemmeno «nel-l'ipotesi in cui tale mezzo costituisca lo strumento più idoneo a garantire il più efficace ed economico perseguimento dell'interesse pubblico». Altrimenti si svuoterebbe di significato la portata dell'innovazione introdotta con le misure di contenimento della spesa pubblica, fortemente volute dal ministro dell'economia, Giulio Tremonti. Innovazione, però, che sarebbe allo stesso modo svuotata di significato, è il ragionamento accolto dalle sezioni riunite, se, per gli spostamenti dei dipendenti che non fosse possibile effettuare con i mezzi pubblici o con le loro auto private, ci si dovesse servire di autovetture di servizio, car sharing, noleggio auto, soluzioni tutte più costose e quindi contrarie alle finalità di contenimento della spesa pubblica.

Per evitare questa evidente distorsione, le amministrazioni sono autorizzate a stabilire nei rispettivi regolamenti interni o in sede di definizione dei contratti integrativi, ad esempio quello dei dirigenti scolastici relativo agli incarichi aggiuntivi, le «forme di ristoro» dei dipendenti disposti a muoversi con i loro personali mezzi. E ciò anche per impedire che le amministrazioni, non sostenendo i costi di trasporto trasferiti a carico del dipendente, realizzino un indebito arricchimento. Condizione per prevedere tali «forme di ristoro» è, come sempre, che i servizi pubblici di linea abbiano orari inconciliabili con quelli di svolgimento dell'attività lavorativa o manchino del tutto e che nella quantificazione dei costi si tengano presenti le «finalità di contenimento della spesa introdotte con la manovra estiva e degli oneri che in concreto avrebbe sostenuto l'Ente per le sole spese in ipotesi di utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto». La relativa copertura finanziaria andrà ricercata, si presume, tra le risorse già a disposizione delle amministrazioni pubbliche o nei fondi contrattuali"




A mio parere è chiaro che la missione è cosa diversa dal recarsi (come avviene per i segretari in convenzione),presso un altro comune convenzionato,che è sede ordinaria del proprio lavoro mentre la missione si svolge presso enti terzi.L'articolo indica in regolamenti o nella contrattazione decentrata la determinazione delle forme di ristoro volte ad evitare da un lato l'indebito arricchimento dell'ente e dall'altro il danno economico in chi utilizza mezzi privati per funzioni pubbliche.

Quanto espresso da CDR , che trova specifico riscontro sia per i segretari in convenzione che per responsabili in convenzione con piu' enti, e' sicuramente sensato, logico e di buon senso ( che ne dica l'unita' di missione ).
Due sedi convenzionate sono di fatto e di diritto due distinte sedi di lavoro ed in questo caso parlare di missione non ha senso alcuno.
Ritengo nel caso la decisione presa dall'unita' di missione per i segretari una assurdita' ed un compromesso privo di senso.
E' stato fatto un mix tra missione ( 1/5 benzina ) e rimborso spese a tabelle Aci che non accontenta nessuno.
Proporrei questo :
si facciano giunte e consigli quando e' disponibile :
1) o il mezzo pubblico
2) o l''auto di servizio.

Non necessariamento un segretario o un responsabile in convenzione deve possedere un auto , ma se la possiede e deve utilizzarla poiche' i mezzi pubblici o non ci sono o sono ad orari non coincidenti con gli impegni , allora tale utilizzo sia remunerato quanto meno a tabelle Aci a forfait anche se ,dopo anni ,tali rimborsi non pagano una nuova auto poiche' usurata.

Tanto per tornare sull'argomento :il parere Rag dello Stato richiamato nel decreto Agenzia Segretari (Pres.Unità di Missione) è del 21.4.2011, data in cui probabilmente i sommi sacerdoti del ministero non avevano ancora letto la delibera sezioni riunite della Corte Conti del 5.4.2011, che dice tutt'altra cosa , per cui adesso CHE SI FA ???
Aspettiamo ?

Per cio' che mi riguarda attendo in attesa di chiarimenti ( alcuni comuni in Emilia provvedono regolamentando il problema e prevedendo comunque i rimborsi Aci ) .
Come e' scritto e' evidente che non puo' funzionare .