IMU iscritti AIRE con casa in Italia a un familiare

Buongiorno,mi chiamo Gaia, sono residente all'estero (Slovenia) e possiedo un'unità immobiliare con pertinenza nel comune di Trieste per la quale non è in essere alcun contratto di locazione, in quanto vi risiede mia madre che ne ha la disponibilità.
Ho versato l'acconto prima rata IMU con l'aliquota prevista l'abitazione II casa. Successivamente il Comune di Trieste ha stabilito al Punto 2 della deliberazione consiliare n.46/2012 l'aliquota del 3,9 per mille:
- per le pertinenze dell'abitazione principale intendendosi per tali quelle esclusivamente classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un'unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo;
- per l'unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che la stessa non risulti locata;
Ho calcolato la rata a saldo applicando l'aliquota sopra indicata poichè la casa da me posseduta non è oggetto di locazione: da ciò deriva un credito di € 11, 60 a mio favore.
L'ufficio di esatto cui mi sono rivolta mi ha comunicato che dovevo "interpretare" la deliberazione in senso diverso poichè la casa è da considerarsi locata in quanto occupata da mia madre. Il C.C. agli articoli 1021, 1022, 1023, 1024 e seguenti sembrano darmi ragione.
Vi chiedo cortesemente un parere e come devo comportarmi in caso di accertamento. Grazie

trattandosi, nel caso, di applicare praticamente l'assimilazione ad abitazione principale in quanto

"L’aliquota ridotta per l’abitazione principale e per le relative pertinenze e la detrazione si applicano anche ai soggetti di cui all’articolo 3, comma 56, della legge 23 dicembre 1996 n.662, e precisamente :
- l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto, direttamente adibita ad abitazione principale, da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.
- l'unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto, direttamente adibita ad abitazione principale, da cittadini italiani non residenti nel territorio, a condizione che la stessa non risulti locata;

mi sembrerebbe illogico e probabilmente non corrispondente alla ragione pratica da cui tale norma è scaturita, che tali soggetti possano usufruire dell'agevolazione anche se l'unità immobiliare è stabilmente occupata, senza titolo (concessione in uso gratuito per assimilazione, anche se indiretta, non ammessa) con residenza e dimora da altri soggetti, anche se parenti, non essendo, secondo la mia opinione "fondamentale" il fatto che non ci sia per il proprietario un riscontro reddituale