mobilità compensativa

Buongiorno,

esiste per il dipendente che cambia ente attraverso l'interscambio intercompartimentale un periodo di prova nel nuovo ente? e la possibilità di tornare indietro entro un tot di mesi?
Grazie per la disponibilità

No.

la mobilita' e' cessione del contratto di lavoro e non e' nuova assunzione per cui no periodo di prova e no "ripensamento".

Vi ringrazio per le risposte.
Io vorrei rinunciare o posticipare lo scambio perché la sede dove dovrei andare potrebbe essere chiusa (non è ufficile). La delibera di assunzione è stata già firmata, ma non avendo ancora firmato nessun contratto, sarei libera di rinunciare al posto o la delibera mi obbligherebbe a spostarmi? visto che la chiusura della sede non è ufficiale, al momento argomento di discussione regine-ente-sindacati, si potrebbe considerare che il presuposto dello scambio (l'avvicinamento alla residenza non ci sarebbe più con la chiusura della sede) viene meno?
E possibile posticipare lo scambio?
Spero di essere stata chiara e grazie mille

l'unica possibilita' e' posticape la mobilita' con l'accordo dei due enti

Grazie. Non si puo annullare una determina? sono obbligata a firmare un contratto che non voglio più fare?
Grazie

la dweterminazione e' atto amministrativo autotutelabile e come detto deve esserci la volonta' di entrambi gli enti

Scusa se insisto, ma non mi è tutto chiaro;
1. dunque solo se ambedue gli enti sono d'accordo le due delibere possono essere revocate?
2. è vero che l'approvazione della delibera da diritto all'assunzione ma non comporta un obbligo per l'ente? e questo diritto può venir meno se uno dei due dipendenti non intende proseguire?
3. si può concludere lo scambio senza che ambedue i dipendenti firmino i nuovi contratti? cosa succede se io mi rifiuto di firmare il contratto con l'ente di destinazione?
Grazie ancora per la disponibilità e pazienza

1-possono essere revocate
2-nessun diritto all'assunzione-
3-no, sul rifiuto di sottoscrizione contrattuale non resta che il licenziamento per giusta causa da parte dell'ente titolare del contratto ceduto

dunque posso chiedere la revoca della mia delibera di assunzione? mi possono negare la revoca?
grazie

puo' legittimamente essere richiesta revoca cosi' come legittimamente puo' essere negata

A MIO AVVISO:
AVVIENE CON LA FIRMA DEL NUOVO CONTRATTO SE PRIMA CHE TU LO FIRMI CAMBI IDEA NON AVVIENE IL TRASFERIMENTO.
LE REGOLE SONO QUELLE CIVILISTICHE (COME I CALCIATORI DI CALCIO PER INTENDERCI) SENZA LA TUA FIRMA NON SARAI MAI DIPENDENTE DEL NUOVO ENTE E NON CI PUO' ESSERE QUINDI NESSUN RAPPORTO E QUINDI NESSUNA ASSUNZIONE E NESSUN LICENZIAMENTO.
IL TUO "VECCHIO ENTE" CUI RIMANI ANCORA DIPENDENTE IN FORZA DEL CONTRATTO INDIVIDUALE.
IL CASO DA TE DECRITTO PERO E INTERSCAMBIO IL CHE COMPLICA LE COSE MA RAGIONANDO COL DIRITTO PRIVATO GLI EFFETTI SONO I MEDESIMI.

non e prevista la sanzione disciplinare per mancata firma del contratto in quanto si da per inteso che non si costituisce il rapporto.

Grazie, ma non capisco perche Paolo Gros dice che per "rifiuto di sottoscrizione contrattuale non resta che il licenziamento per giusta causa da parte dell'ente titolare del contratto ceduto"

beh i contratti di lavor non sono un gioco o un capriccio .
Se l'amministrazione A e B si accordano, su richiesta del lavoratore , a mobilita' oovvero cessione del contratto provvedono con atti amministrativi che nel caso sono un facere.
Se il soggetto poi fa i capricci e non intende portare a compimento l'atto amministraivo non sottoscrivendo il contratto per motivi suoi intervenuti si trova in una situazione paradossale .
Concettualmente l'amministrazione A ha ceduto il contratto e l'amministrazione B lo ha recepito per cui dopo questa fase il dipendente puo' eccepire la firma di contratto presso il nuovo ente solo per errori di forma del contratto stesso ma non perche' ci g ha ripensato.
Le tutele sono molte ma occorre contemperare le necessita' sia del lavoratore che degli enti altrimenti saremmo davvero nella repubblica delle banane.

Ha perfettamente ragione, l'ente deve tutelarsi, ma mi permetto di dire che non dovrebbe considerarsi motivo personale/capriccio il ripensamento dovuto al fatto che il Piano strategico, appena pubblicato, prevede la chiusura di diverse sedi dell'ente con la conseguente redistribuzione del personale attraverso la mobilità straordinaria. Sono d'avvero mortificata per la situazione creatasi, ma cosa dovrei fare?
Ringrazio nuovamente per il valido e celere aiuto.

Rifiuto di sottoscrizione contrattuale e una ipotesi che l aran a previsto.
Era nei casi di mancata sottoscrizione a seguito della privatizzazione nel rapporto di lavoro.
(cosa che tra l altro ampiamente dibattuta , ma ancora senza risposta)
In effetti può esserci responsabilità disciplinare da applicarsi in ogni caso da valutare comunque nel ente in cui sei ora ,ma non essendo prevista la fattispecie nulla a mio avviso può essere contestato se non qualche voce minore residuale.(personalmente non addebiterei nulla FORMALMENTE.....)
Tecnicamente potrebbero richiederti ,con causa civile il relativo danno per il lavoro svolto per nulla , cosa che mai succederà.
Il problema e su questo a ragione paolo e che abbiamo un contratto di natura privato quindi con delle regole che non sempre si adattano alla natura pubblicistica del nostro lavoro.
Infatti come dice Palo abbiamo un atto amministrativo per un trasferimento che comunque avviene con le forme civilistiche.
Ribadisco senza la firma nel contratto di sicuro il nuovo ente nulla può fare in quanto non puoi essere considerato dipendente loro.
E comunque doveroso che tu avvisi il prima possibile gli enti in particolare il tuo visto che comunque vige il principio di correttezza e buona fede, a tua discolpa ce inoltre da dire che "perché la sede dove dovrei andare potrebbe essere chiusa" e sicuramente un valido motivo, che giustifica il tuo cambio di scelta.

"Piano strategico, appena pubblicato, prevede la chiusura di diverse sedi dell'ente con la conseguente redistribuzione del personale attraverso la mobilità straordinaria"
E sicuramente un motivo che fa decadere parte della istanza nella motivazione.Parlane col segretario del tuo comune il prima possibile.
Inoltre visto che la sede di lavoro va indicata nel contratto e che tu formalmente avevi chiesto quella sede le condizioni non le hai neanche mutate tu.
Presumo che Paolo si riferisse hai criteri generali di correttezza e buona fede che debbono comunque sempre regolare i rapporti di lavoro

Grazie per le vostre risposte. Ho inviato comunicazione di rinuncia al trasferimento e richiesta di revoca motivando come detto prima. Spero accolgano favorevolmente la mia richiesta. Grazie ancora.