mobilità intercompartimentale inquadramento

Buongiorno,

pongo il seguente quesito: un funzionario Agenzia delle Entrate- Terza Area, fascia retributiva F1 si trasferisce presso l'Ente locale nell'ambito di una mobilità intercompartimentale per cat.D.


Il trattamento lordo in godimento mensile presso le Agenzie fiscali come risulta dalla sua busta paga , comprensivo di tutte le indennità in godimento (ind. di Agenzia+IIS conglobata), è  di 2.278,76 (al netto diventa 1.554,45) , che su 12 mesi diventa 27.345,12.

Qual è l'inquadramento giuridico ed economico corrispondente presso il comparto Enti locali?
Se guardo la tabella B del CCNL enti locali, dovrebbe essere D5 con un assegno ad personam supplementare. Ma mi pare eccessivo. Possibile una tale differenza?

Temo che ci sia qualcosa di sbagliato nel mio ragionamento.

Un  ringraziamento anticipato a chi potrà aiutarmi.

Attenzione: l'indennità di Agenzia è di 505,13 euro mensili, non annuali .

Questo importo lo vedo nella busta paga mensile, va moltiplicato per 12 per arrivare alla retribuzione annuale da comparare con quella del comparto Enti locali.

Quindi saliamo ben oltre la categoria D1.

Giusto, 
per cui ricalcolando lo stipendio annuale, secondo il ccnl 2008/2009, è pari a 27.186, 80 che si va a collocare come giustamente indicato in un D5 con assegno ad personam!!!     
Ciao e buon lavoro.  

Ma possibile che un F1 Agenzie fiscali diventa D5 Enti locali???
Nemmeno i responsabili dei servizi sono D5 negli Enti locali!

Non ci saremo mica persi qualcosa?

I numeri dicono questo e francamente non so risponderti in altro modo.

..Nemmeno i responsabili dei servizi sono D5 negli Enti locali...

non e' proprio vero alttrimenti avrei dubbi sulla mia esistenza in vita

Salvo eccezioni, ovviamente.

Ma Lei condivide l'equiparazione Terza Area F1 Agenzie fiscali-D5 enti locali, dott. Gros?

Se Paolo risponde di no, rischia una crisi esistenziale.  
Il problema, a mio avviso, è a monte ossia l'ente prima di attivare la procedura di mobilità intercompartimentale doveva accertarsi della corrispondenza economica del profilo professionale. A cose fatte,ormai, condividere o non condividere non cambia niente.
Ciao e buon lavoro.

grazie Dibben....

Paolo Gros ha scritto:grazie Dibben....

Ma figurati.... è un piacere faccio parte del C.p.d.e.l. IMQ da non confondere con l'ente previdenziale, Comitato Protezione Dirigenti Enti Locali di Qualità    

Nel caso di cui sopra, l'Amm.ne vuole riconoscere al dipendente inquadramento D1, con un ingente assegno ad personam al fine di raggiungere l'importo goduto presso l'Agenzia delle Entrate. Quindi di fatto sarebbe un D1 che prende poco più di un D5! Non sarebbe meglio un D5 con un piccolo assegno ad personam? È legittimo questo modo di procedere? Siamo nel campo della legittimità o della scelta discrezionale? Ciao sono norme o circolari in materia?


Io la vedo così:
• L’assegno ad personam fa sì che a parità di livello, siano erogate retribuzioni diverse. Esso rappresenta una deroga temporanea al principio di pari trattamento dei dipendenti pubblici, al fine di rispettare il divieto di reformatio in pejus della retribuzione. Pertanto, ai fini della parità di trattamento, esso dovrebbe essere riassorbito il più brevemente possibile.
• un assegno ad personam molto cospicuo rischia di essere mantenuto per parecchi anni, fino al suo completo riassorbimento.
• un assegno ad personam di importo tale da superare addirittura la retribuzione di posizioni economiche di livello superiore comporta un notevole squilibrio violando in modo duraturo non solo il principio di parità di trattamento tra dipendenti pubblici, ma anche quello per il quale a posizioni economiche di livello inferiore sono erogati trattamenti economici complessivi di importo inferiore.
• L’indennità di amministrazione in godimento presso l’ente di provenienza, avendo carattere fisso e continuativo, è assimilabile a tutti gli effetti allo stipendio base e rientra nel trattamento economico fondamentale, tenuto anche conto che il comparto enti locali non prevede un’indennità di comparto di importo cospicuo;
• La soluzione che consente di contemperare tutti i menzionati principi di legge non può che essere quella di attribuire una qualifica che attribuisce un trattamento economico complessivo immediatamente inferiore a quello in godimento presso l’ente di provenienza, con un assegno ad personam riassorbibile del minor importo possibile, al fine di un riassorbimento quanto più rapido possibile.

È il caos più totale sulla mobilità, vi ringrazio se potrete aiutarmi.