Argomenti simili
Cerca
Ultimi argomenti attivi
Link a siti utili
Calcolo Irpef on line
http://www.irpef.info/Revisori, la riforma deve essere abrogata
Pagina 1 di 1
Revisori, la riforma deve essere abrogata
La «riforma» dei revisori va abrogata, non corretta
di Stefano Pozzoli (Fonte il Sole 24 Ore )
La manovra-bis prevede che i revisori degli enti locali siano individuati con sorteggio.
L'idea del legislatore, che evidentemente non difetta di fantasia, è quella di istituire degli elenchi regionali, dai
quali estrarre a sorte i vari revisori, abbinando al criterio della residenza un altro forte requisito di merito:
l'anzianità.
Viene da riderci sopra, pregando sommessamente il cielo che questa pratica non si estenda ad altre
professioni liberali. Abbiamo scherzato, in queste pagine, sul rischio che, andando in ospedale, al bisogno, ci
venga estratto un dentista anziché un chirurgo. Ma altrettanto discutibile sarebbe scegliere così un notaio,
secondo questi principi, non fosse altro per l'ambito di "estrazione" regionale («Lei è di Viterbo? Mi spiace le
abbiamo estratto un notaio di Frosinone. Le chiamo un taxi?»). Oltre a violare principi del Trattato Europeo,
ancora, si offende il buon senso. Perché mai, chi è di Milano non dovrebbe poter ambire ad svolgere la sua
funzione di revisore a Torino e viceversa?
Di pari enormità è il peso dato all'anzianità di iscrizione a un albo o ad un registro: in un Paese civile
dovrebbe esistere solo un requisito, quello del merito, e il merito non si acquisisce con i capelli bianchi, ma
con lo studio e la professionalità. Siamo agli antipodi del pensiero contemporaneo, alla mortificazione di una
professione e ad anni luce da quell'idea di società che abbiamo il dovere di trasmettere alle prossime
generazioni. Ancora: è «liberalizzare» dire che tutti i revisori sono uguali (tranne che per l'età, certo) e che sia
indifferente prendere Tizio o Caio? Liberalizzare vuol dire aumentare le possibilità di scelta, non abolirle. Ed è
assurdo che ci sia il bisogno di ricordarlo. È quindi comprensibile l'imbarazzo dei tecnici ministeriali che
stanno cercando, nel previsto decreto di attuazione (si veda Il Sole 24 Ore del 9 ottobre), di attenuare, in
qualche modo, le stravaganze di questa norma.
Le perle a cui fare fronte però, sono troppe. L'articolo 16, comma 25 del Dl 138/2011, ad esempio, richiede
che per iscriversi all'elenco si debba aver già fatto richiesta di svolgere la funzione nell'organo di revisione
degli enti locali prima dell'entrata in vigore della legge (avete letto bene: avere fatto domanda, sì, non avere
esercitato l'attività!): così facendo si escludono i futuri professionisti e si trasformano gli elenchi in un ruolo a
esaurimento. Le anticipazioni del decreto ipotizzano che venga dato un anno di tempo per accedere alla
fascia dei Comuni minori, ma certo con risolve il problema di chi si iscriverà tra un anno o due.
Ancora, è possibile dare senso logico ai requisiti previsti nella legge, individuando delle fasce per accedere
all'incarico nei Comuni maggiori e nelle Province, in ragione di anzianità e numero di crediti formativi?
Diciamolo con franchezza: non è possibile arrivare a un decreto che sbarrerà la strada a molti professionisti
capaci e che per limitare il fato si inventa un'ancora più ricca burocrazia di domande e requisiti, quando tutti
sappiamo che, comunque, chi verrà nominato lo sarà perché premiato dal caso e non dal diritto-dovere di una
scelta.
La strada maestra è non darvi applicazione. La norma è fatta talmente male che l'unica possibilità per
rimediare al pasticcio fatto è abrogarla. L'auspicio è che provveda a ciò il legislatore stesso o, comunque, che
presto almeno una Regione contesti di fronte alla Corte Costituzionale questi articoli di legge, aprendo la
strada ad una vera e seria riforma della Revisione Pubblica.
Meglio quindi non licenziare un decreto che comunque arrivare a soluzioni lesive dei principi comunitari e
della dignità di una professione che conta oltre 100 mila iscritti.
di Stefano Pozzoli (Fonte il Sole 24 Ore )
La manovra-bis prevede che i revisori degli enti locali siano individuati con sorteggio.
L'idea del legislatore, che evidentemente non difetta di fantasia, è quella di istituire degli elenchi regionali, dai
quali estrarre a sorte i vari revisori, abbinando al criterio della residenza un altro forte requisito di merito:
l'anzianità.
Viene da riderci sopra, pregando sommessamente il cielo che questa pratica non si estenda ad altre
professioni liberali. Abbiamo scherzato, in queste pagine, sul rischio che, andando in ospedale, al bisogno, ci
venga estratto un dentista anziché un chirurgo. Ma altrettanto discutibile sarebbe scegliere così un notaio,
secondo questi principi, non fosse altro per l'ambito di "estrazione" regionale («Lei è di Viterbo? Mi spiace le
abbiamo estratto un notaio di Frosinone. Le chiamo un taxi?»). Oltre a violare principi del Trattato Europeo,
ancora, si offende il buon senso. Perché mai, chi è di Milano non dovrebbe poter ambire ad svolgere la sua
funzione di revisore a Torino e viceversa?
Di pari enormità è il peso dato all'anzianità di iscrizione a un albo o ad un registro: in un Paese civile
dovrebbe esistere solo un requisito, quello del merito, e il merito non si acquisisce con i capelli bianchi, ma
con lo studio e la professionalità. Siamo agli antipodi del pensiero contemporaneo, alla mortificazione di una
professione e ad anni luce da quell'idea di società che abbiamo il dovere di trasmettere alle prossime
generazioni. Ancora: è «liberalizzare» dire che tutti i revisori sono uguali (tranne che per l'età, certo) e che sia
indifferente prendere Tizio o Caio? Liberalizzare vuol dire aumentare le possibilità di scelta, non abolirle. Ed è
assurdo che ci sia il bisogno di ricordarlo. È quindi comprensibile l'imbarazzo dei tecnici ministeriali che
stanno cercando, nel previsto decreto di attuazione (si veda Il Sole 24 Ore del 9 ottobre), di attenuare, in
qualche modo, le stravaganze di questa norma.
Le perle a cui fare fronte però, sono troppe. L'articolo 16, comma 25 del Dl 138/2011, ad esempio, richiede
che per iscriversi all'elenco si debba aver già fatto richiesta di svolgere la funzione nell'organo di revisione
degli enti locali prima dell'entrata in vigore della legge (avete letto bene: avere fatto domanda, sì, non avere
esercitato l'attività!): così facendo si escludono i futuri professionisti e si trasformano gli elenchi in un ruolo a
esaurimento. Le anticipazioni del decreto ipotizzano che venga dato un anno di tempo per accedere alla
fascia dei Comuni minori, ma certo con risolve il problema di chi si iscriverà tra un anno o due.
Ancora, è possibile dare senso logico ai requisiti previsti nella legge, individuando delle fasce per accedere
all'incarico nei Comuni maggiori e nelle Province, in ragione di anzianità e numero di crediti formativi?
Diciamolo con franchezza: non è possibile arrivare a un decreto che sbarrerà la strada a molti professionisti
capaci e che per limitare il fato si inventa un'ancora più ricca burocrazia di domande e requisiti, quando tutti
sappiamo che, comunque, chi verrà nominato lo sarà perché premiato dal caso e non dal diritto-dovere di una
scelta.
La strada maestra è non darvi applicazione. La norma è fatta talmente male che l'unica possibilità per
rimediare al pasticcio fatto è abrogarla. L'auspicio è che provveda a ciò il legislatore stesso o, comunque, che
presto almeno una Regione contesti di fronte alla Corte Costituzionale questi articoli di legge, aprendo la
strada ad una vera e seria riforma della Revisione Pubblica.
Meglio quindi non licenziare un decreto che comunque arrivare a soluzioni lesive dei principi comunitari e
della dignità di una professione che conta oltre 100 mila iscritti.
Argomenti simili
» DUE CONTRATTI DI LAVORO NEGLI ENTI LOCALI
» numero minimo di personale presente 3 turno
» Non possono essere nominati o decadono da revisori:
» numero minimo di personale presente 3 turno
» Non possono essere nominati o decadono da revisori:
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Ven 25 Set 2015 - 1:12 Da Admin
» Mobilità compensativa tra infermieri
Ven 25 Set 2015 - 1:12 Da Admin
» Verifica Equitalia
Gio 19 Feb 2015 - 2:17 Da Admin
» split payment
Gio 19 Feb 2015 - 2:16 Da Admin
» codice univoco fatture - IPA
Mer 18 Feb 2015 - 23:29 Da Admin
» tassa rifiuti- delibera di assimilazione
Mer 18 Feb 2015 - 3:33 Da Admin
» graduatoria a T.D.-riflessione
Lun 16 Feb 2015 - 23:57 Da Admin
» BONUS RENZI COMPENSAZIONE F24
Lun 16 Feb 2015 - 6:08 Da Admin
» pensioni S7 - servizi stampati non in ordine di data
Lun 16 Feb 2015 - 0:59 Da Admin
» congedo parentale
Lun 16 Feb 2015 - 0:59 Da Admin
» conflitto di interesse???
Ven 13 Feb 2015 - 4:18 Da Admin
» ICI / IMU IMPIANTI DI RISALITA
Ven 13 Feb 2015 - 4:18 Da Admin
» campo da calcio comunale
Ven 13 Feb 2015 - 0:08 Da Admin
» pensioni s7 e tabella voci emolumenti
Ven 13 Feb 2015 - 0:08 Da Admin
» Antenne. microcelle outdoor
Gio 12 Feb 2015 - 3:51 Da Admin