ATTI DI INDIRIZZO E PARERI

Direi che il parere contabile ci vuole.Non mi pare un atto di indirizzo...

Sì anch'io ritengo che debba essere inserito. Ma se l'atto ha già seguito tutto il suo iter ed è già stato pubblicato con le firme: del responsabile del servizio per quanto attiene la pubblicazione e del segretario comunale per quanto attiene l'esecutività dell'atto?

O che vai avanti ugualmente e liquidi o fai fare un'integrazione alla delibera. E' una liquidazione "ordinaria" che magari si fa tutti gli anni o ci sono dei "problemi" ? Magari la mancanza del parere è stata solo una banale svista. E poi ognuno nel suo comune ha sempre la percezione dei fatti , almeno se si tratta di un piccolo comune.Per cui se non hai "cattivi sospetti "vai avanti con la determina.

In realta' ne manca un pezzo , e un pezzo sostanziale.
L'organo politico nel caso specifico decide l'erogazione di un contributo e per fare questo deve accertare :
- la disponibilita' finanziaria ( altrimenti di che parlano 1)
- stabilire comunque il quantum

La contribuzione a fondo perduto infatti e' compito esclusivamente politico .
Ovviamente non puo' essere il dirigenze a decidere quale importo ed a verificare ex post la disponibilita' finanziaria.
Ritengo l'atto debba essere autotutelato poiche' carente dei presupposti deliberativi e mancante della obbligatoria regolarita' contabile.
L'atto potra' essere riproposto in modo corretto e l'assegnatario del budget avra' indirizzi precisi per determinare la spesa con regolarita' .

il parere di contabilità e tecnico in quella delibera è comunque necessario ,in quanto non è atto di mero indirizzo...in assenza di parere la'tto sarebbe annullabile....il responsabile potrebbe comunque determinare l'importo se per quella associazione era già stata stabilita la somma nel bilancio o peg

Io avevo inteso che l'importo del contributo fosse già stato indicato nella deliberazione....

Per Ivano: hai inteso bene. La delibera è ben dettagliata nelle finalità del contributo e nell'importo, richiamando addirittura il capitolo ove le risorse sono stanziate. Ormai la delibera è esecutiva ed il responsabile che ha in gestione il capitolo non l'ha mai vista nel suo iter di formazione (tantomento il responsabile finanziario). Gli è stata trasmessa per "gli adempimenti conseguenti" ossia impegno e liquidazione. Di fronte a tale situazione sussistono delle responsabilità da parte di chi ha pubblicato l'atto e di chi ne ha attestato l'esecutività, o, alla fine è sempre "colpa" del ragioniere?

Forse a questo punto conviene far integrare la delibera inserendo il parere di regolarità contabile.Responsabilità su chi ha pubblicato l'atto o di chi ne ha attestato la sua esecutività mi pare che non ce ne siano. E' solo che, magari per una banale dimenticanza, manca un pezzo sostanziale dell'atto ! Ma ci vuole anche poco sforzo a modificarlo !

Scusa Ivano, ma forse non mi sono spiegata bene. Il mio problema è di capire le responsabilità,e non trovare la formula per rimediare a questa mancanza (forse voluta proprio dalla Giunta).

L'atto , da come scrivi , e' annullabile e doversoso di autotutela.
E' possibile quindi non darvei esecuzione in via legittima.

diciamo che l'atto è annullabile per assenza di pareri che "qualcuno" avrebbe dovuto rendere nei termini regolamentari e che "qualche altro " avrebbe dovuto verificare prima di far deliberare....tuttavia come ragioniere darei esecuzione in quanto l'atto non sembra configurarsi come dannoso e soprattutto non vedo profili penali rilevanti....
le responsabilità ricadono su chi ha adottat un atto senza acquisire i pareri...

carla ha scritto: .......a questa mancanza (forse voluta proprio dalla Giunta).

Concordo con il saggio francodan. Bisogna comunque capire cosa vuol dire questa "mancanza forse voluta proprio dalla giunta"...ma certo non lo posiamo capire noi.

Concordo con la linea morbida ma per esperienza ho notato che quando si mettono pezze tali pezze nel tempo diventano atti dovuti ..................

eventuali mancanze volute della giunta non fanno che aggravare la responsabilità della giunta per quell'atto....è noto che la corte dei conti in caso di delibere dannose distribuisce il danno tra componenti la giunta,responsabile servizio finanziario(salvo che si sia cautelato con parere negativo)responsabile servizio competente salvo parere negativo ) e segretario salva opposizione inserita in delibera ....
nel caso in questione mancando i pareri ne risponderà solo la giunta ed eventualmente anche il segretario che ai fini della formazione dell'atto non si è cautelato nell'acquisire i pareri...