ISTITUZIONE CONSIGLIERI DELEGATI

Avrei bisogno di un'indicazione relativamente alla possibilità di istituire Consiglieri Delegati.
Dalle informazioni riportatemi la figura del Consigliere Delegato non è espressamente previsto dalla normativa. Lo è invece la figura del Consigliere Incaricato (con pochi poteri, subordinato a progetti mirati e molto più limitativa rispetto ad una delega)
La differenza mio avviso sembrerebbe sostanziale nel "titiolo" ma lo potrebbe essere molto meno nella pratica. Ho riscontrato infatti in una moltitudine di comuni la presenza nella compagine amministrativa di Consiglieri Delegati.
Ho visitato anche il sito del Comune di OULX dove i consiglieri di maggioranza sono "incaricati" ma nella sostanza hanno ognuno una o più deleghe.
Se ho ben inteso si può affermare senza tema di smentita che i Consiglieri (NON Assessori) possono sostanzialmente avere deleghe.
A riguardo mi si pongono alcuni dubbi:
- Partecipano alla Giunta?
- In caso hanno diritto di voto?
- Lo svolgimento della loro attivita quali limitazioni ha rispetto ad un Assessore?
- Ci sono interpretazioni della normativa a riguardo, per rendere inconfutabile quanto sopra affermato?

Un ENORME GRAZIE, per il Vostro aiuto.

i consiglieri delegati devono essere previsti dallo statuto e di solito si occupano di singole problematiche ......non hanno nessun titolo per partecipare alle giunte

Per dare un'interpretazione meno tranchant, si potrebbero considerare i concessionari privati a pieno titolo fruitori delle facoltà concesse agli enti locali, configurandosi nell'affidamento del servizio una forma di"delegazione interorganica", che in sostanza trasferisce dall'ente locale al soggetto privato (concessionario) l'esercizio delle medesime funzioni. Ma ricordiamo che l'articolo 36 del Dl 248/2007 (abrogato dal 2013) interveniva proprio per fugare i dubbi sull'utilizzabilità dell'ingiunzione fiscale, emersi dopo l'abrogazione del comma 6 dell'articolo 52 del Dlgs 446/1997: è quindi necessario un intervento di modifica.
Alle due chiavi di lettura possibili si aggiungono poi i diversi punti critici lasciati aperti dal Dl 70/2011, che dovranno essere risolti nel 2012. In primo luogo occorrerà identificare il soggetto che dovrà subentrare a Equitalia. Sul punto l'Anci ha proposto la costituzione di un consorzio nazionale della riscossione al quale potrebbero aderire i Comuni interessati, ma si tratterebbe di un affidamento diretto in contrasto con il principio dell'evidenza pubblica imposto dal Dl 203/2005 e dalle direttive comunitarie, non vertendosi peraltro nell'ipotesi di un affidamento in house. Si segnala poi la mancanza di uniformità del sistema, posto che la previsione non riguarda i Comuni della Sicilia (dove opera Riscossione Sicilia Spa) e tutti gli enti provinciali, con un inspiegabile vuoto normativo.
Occorrerà poi mettere mano all'attuale disciplina sulla riscossione coattiva, procedendo a un serio riordino finalizzato alla redazione di un testo unico che mutui gli istituti tipici del Dpr 602/1973, e in particolare quelli che si sono mostrati più efficaci. Occorre puntare a una riscossione più efficiente, evitando nello stesso tempo situazioni discriminatorie per i soggetti coinvolti.
In realtà la delega al consigliere è allo stato possibile, ma soltanto in presenza di previsione ad hoc dello Statuto comunale. In caso contrario sarebbe da escludersi.

Deve ritenersi legittimo il provvedimento con cui il sindaco delega un consigliere comunale all’esercizio di funzioni di indirizzo e coordinamento su determinate materie e servizi comunali, escludendosi in tal modo, implicitamente, ma inequivocabilmente, che possano essere delegati compiti di amministrazione attiva, che comporterebbero l’inammissibile confusione in capo al medesimo soggetto del ruolo di controllore e di controllato. Tale delega non altera le regole organizzative dell’ente, avendo il sindaco escluso che il consigliere delegato partecipi alle sedute della Giunta, abbia poteri decisionali di alcun tipo, e soprattutto che abbia poteri ulteriori rispetto a quelli degli altri consiglieri sui dirigenti, funzionari e responsabili degli uffici comunali”
(T.A.R. Toscana Firenze, sez. I, 27/04/2004, n. 1248), i Magistrati amministrativi hanno posto come conditio sine qua non che la fattispecie sia quanto meno prevista nello Statuto dell’Ente di riferimento.