Ancora sull'art. 16, comma 25, del D.L. 138/2011 - Proroga dei termini nuove regole nomina revisori

- Occorre, purtroppo, ritornate sul punto ed indagare su quali siano le forze più o meno occulte che, in maniera indegna, operano perchè le disposizioni contenute nell'articolo 16, comma 25, del D.L. 138/2011 siano vanificate. Il decreto legge 216 del 29/12/2011, recante "Proroga di termini previsti da disposizioni normative" ( il cosidetto decreto mille proroghe) non conteneva alvuna proroga di termini a riguardo ed anzi pare che il Ministro dell'Interno avesse già firmato il previsto decreto attuativo sulle modalità per le nuove nomine dei revisori, ma , quasi per incanto, mentre si attendeva alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ecco che intervengono forse le forza occulte (proprio quelle che forse ci hanno inguaiato) che impongono un emendamento al predetto decreto, con l'inserimento della previsione di una proroga di nove mesi (tanti ne bastano per far nascere un bambino ma non è improbabile che nel nostro caso questo venga fatto poi abortire) ai termini originariamente previsti. In realtà ritengo che a spingere perchè, grata grata stringi stringi, la norma venga rimossa del tutto sono proprio le Associazioni degli Enti interessati i cui assistiti di fatto non vogliono essere assolutamente controllati e vogliono semplicemente continuare con la solita solfa. Magari sono proprio quelli che fingono arrogantemente e spudoratamente di indignarsi quando qualcuno contesta loro una sostanziale mancanza di chiarezza, correttezza e raziocinio nella gestione della cosa pubblica. Per altro verso noto un sostanziale atteggiamento di accondiscendenza se non di aperto sostegno di alcune associazioni rappresentative dei revisori perchè la norma dell'articolo 16, comma 25, del D.L. 138/2011 venga eliminata, anzichè battersi perchè vengano garantite ai loro assistiti le condizioni più favorevoli per una sostanziale indipendenza rispetto ai controllati, senza la quale poi , almeno in molti casi, ben misera funzione questi potrebbero svolgere. Comincio ad essere fortemente pessimista e forse, stanti così le cose, bisognerebbe abolire la figura dei revisori negli enti pubblici, almeno così si risparmia qualcosa e si toglie a molti amministratori pubblici la scusa e l'alibi che sono comunque controllati.

Concordo ed aggiungo che un effettivo e libero controllo potra' essere effettuato solo quando ( e se mai ) i revisori saranno nominati ed assegnati dalla corte agli enti con una diretta dipendenza funzionale della corte stessa.
Chi e' nella legittimita' non ha alcun timore ad essere controllato .

il sole 24 ore di oggi riporta un invito ai dottori commercialisti proveniente da un esponente della categoria a presentare domanda ai vari comuni in quanto sarebbe imminente da parte del ministero la formazione dell'elenco e l'avvio del nuovo sistema di nomina anche in pendenza della proroga