CAMBIO TARIFFA TARSU

L’ufficio tributi procede a sopralluogo di locale commerciale, durante il quale il locale stesso risulta arredato e allacciato ai servizi, pur in momentaneo stato di disuso (sedie accatastate sui tavoli, stoviglie sparse sui tavoli, cucina non operativa); l’ultimo gestore dell’attività non ha riconsegnato le licenze e il proprietario dei muri non ha comunicato alcuna cessazione dell’attività in modo formale.
Si hanno notizie ufficiose dall’ufficio commercio che l’attività non viene svolta da circa due anni.
Inoltre la proprietaria comunica verbalmente di aver modificato il contratto enel in 3kw.
La tariffa può essere variata da commerciale a deposito a seguito del sopralluogo anche se il locale rimane allacciato ai servizi?

E' del tutto evidente che fino alla data dell'avvenuto riscontro in loco il soggetto debba scontare la tariffa commerciale in quanto potenzialmente avrebbe potuto esercitare ( mancata riconsegna della licenza di ps e mancata comunicazione ex art.64)
Non esercitare e' stata una opzione del titolare per cui dolosamente rimane un suo problema ma , scontando la Tarsu la"presunzione di produzione dei rifiuti" ma non "l'effettiva produzione dei rifiuti" ( ndr : Tia ) e' gioco forza che venga scontata la tariffa commerciale. ( vedasi il caso di licenze di PS annuali esercitate invece per solo sei mesi, stagionali).
Dopo l'avvenuto riscontro sul posto, stante la situazione descritta , e' del tutto verosimile inserire la superficie imponibile nella categoria deposito o magazzino ( peraltro e' il fine riscontrato dai funzionari in sede di verifica).
E' del tutto evidente che in un Comune che , per astratto, sia funzionalmente collegato il rilascio di nuova licenza di PS sulle stesse superfici imponga all'ufficio comunicazione di iscrizione a ruolo ai fini commerciali dal momento del rilascio di nuova licenza .
Nel contempo e' corretto e legittima l'imputazione alla tariffa deposito essendoci sporadica presenza dell'uomo ma esistenza di materiali depositati.
Buon lavoro.