Conto al bilancio

Salve, premetto che non è la mia sfera di competenza e quindi mi scuso se il quesito risulterà banale.
Mi trovo a dover gestire un comune di circa 500 abitanti con un bilancio strutturalmente disastrato. Sono stati mantenuti residui anche di quindici anni fà che ovviamente non hanno nessuna speranza di essere incassati. Il conto del patrimonio non rappresenta la reale situazione patrimoniale dell'ente (non esistono scritture ausiliarie tipo libro dei cespiti o degli inventari). La Corte dei conti è intervenuta più volte per chiedere chiarimenti sulla situazione a cui il responsabile ha risposto, a mio avviso, in modo non esaustivo e quindi credo che la Corte stessa ritornerà sul punto.

Tanto detto, posso stralciare i residui, determinando un forte disavanzo di amministrazione (circa 1/3 dell'entità totale del bilancio)? A cosa sarà soggetto il Comune nel caso di chiusura in pesante disavanzo?
Posso argomentare la volontà del comune di risanare la situazione con l'iscrizione nel bilancio preventivo 2012 di un capitolo destinato al ripiano del disavanzo?
A parte IMU, addizionale e vendite di beni Comunali (che non ci sono) ho altre leve per trovare risorse necessarie al pareggio?
Posso modificare il conto del patrimonio partendo dal 2011 (primo anno redatto da me)?
Grazie
G.

la situazione in qualche modo deve essere normalizzata per cui ben venga il disavanzo ed il suo finanziamento nel corso del 2012 con le forme ammesse .
Il conto del patrimonio con le opportune variazioni " da altre cause" parimenti deve essere parificato alla realta'.

partirei da una verifica straordinaria dei residui attivi e da una verifica di tutte le fatture giacenti in comune ,verificherei se l'ente è già in anticipo di cassa ,se i ruoli sono stati tutti emessi ,se ha patrimonio da alienare o concessioni cimiteriali da rinnovare,valuterei se si possono ridurre le spese mettendo il personale in convenzione con altri comuni e via dicendo..
tutto questo per capire se si può sanare la situazione in tre anni e quindi con un piano triennale che ripartisca il disavanzo accertato (che si dice appare già notevole)su tre anni.....ovvero trovarsi in realtà in una situazione di predissesto che impone senza indugio di avviare le relative procedure...

Solo per chiarire quanto correttamente scritto da Paolo: la consistenza iniziale del CdP 2011 la devi copiare dalla finale del 2010 poi nel CdP 2011 puoi inserire delle variazioni da altre cause per andare a sanare le situazione non corrette. Nel caso si proceda a variazioni causate da dati errati i principi contabili dell'osservatorio indicano di inserire scritture da altre cause con contropartita (in dare o in avere a seconda della parte del patrimonio e del segno della variazione) il Netto patrimoniale.

Grazie per le celeri e cortesi risposte.
Operativamente come mi devo muovere sul disavanzo 2011? Devo vincolare uno stanziamento nel bilancio di previsione del 2012? Se non riuscissi con il solo 2012, posso ripianarlo in più anni? Lo devo esporre nella relazione 2011?
G.

Lascio a Paolo e a francodan ogni aspetto normativo ... ti confermo solo che devi assolutamente applicarlo al bilancio non appena rilevi di aver chiuso in disavanzo (quindi se hai già approvato il bilancio fai una variazione). Questo comporta che, essendo il disavanzo una voce della spesa, il totale delle entrate deve pareggiare con il totale delle spese + il disavanzo applicato, riservando quindi dei fondi per la copertura. E' possibile il ripiano in tre anni ma non ti so dire i dettagli.

se esci con un disavanzo nel consuntivo di 300.000 euro ,cominci ad iscrivere nel bilancio 2012 una quota di disavanzo (poniamo 100.000) ,la rimanenza si inserirà nel pluriennale 2013 e 2014 sempre per quote

francodan ha scritto:se esci con un disavanzo nel consuntivo di 300.000 euro ,cominci ad iscrivere nel bilancio 2012 una quota di disavanzo (poniamo 100.000) ,la rimanenza si inserirà nel pluriennale 2013 e 2014 sempre per quote

Essendo un ripiano non deve figurare anche nel PEG, ma solo nel bilancio di previsione, giusto? Poi a fine 2012 nella situazione di gestione andrò ad imputare il disavanzo che ho prospettato nel bilancio di previsone.