Passaggio da part -time a tempo pieno ( o semplice aumento delle ore di part-time)

Sono dipendente di una a.p.s.p. (ex i.p.a.b.) che si occupa prevalentemente di anziani. Sono un assistente sociale ed il mio orario copre 24 ore settimanali.
In vista della prossima apertura di una struttura per autosufficienti adiacente a quella esistente, il consiglio di amministrazione ha deliberato l'aumento delle mie ore da ventiquattro a trentasei.
La responsabile amministrativa fa resistenza nel rendere operativa la decisione: a suo parere sarebbe una violazione della legge Brunetta e sarebbe possibile solo se si dimostrasse la mia "infungibilità".
Sulle modalità con cui potrei dimostrarla però sembra ci sia il buio assoluto. In più , superato questo scoglio, ha forti perplessità sul modo in cui potrebbe essere superato il cosidetto "blocco della spesa".
Potreste aiutarmi?
Tra l'altro io ho anche dubbi sul fatto che all'azienda pubblica dove lavoro possa applicarsi il decreto in questione. Se è vero che siamo una azienda pubblica, è anche vero che siamo finanziariamente autonomi: le nostre risorse economiche provengono dal pagamento delle rette di degenza e dalla gestione del patrimonio immobiliare dell'ente; non prendiamo un solo euro di finanziamento pubblico (anche se abbiamo comunque l'obbligo di rendicontare alla corte dei conti). In altri termini, la mia assunzione non dovrebbe andare ad incidere sul bilancio dello stato, e quindi non dovrebbe sottostare al decreto di cui sopra. Quest'ultima mia interpretazione è accettabile ?

I limiti ci sono e tale passaggio a full time ( se a suo tempo fosti assunnìta a ptime) compone turn over per nuocìva assunzione derivandone la derogabilita' come detto solo ed esclusivamente se viene dimosrata l'Infungibilita' , cosi' come ti hanno riferito.