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Paolo Gros
jonnyweb
6 partecipanti
Inventario
Salve,
i beni inferiori a € 516,00 sono da inventariare come beni soggetti ad ammortamento o vanno nel registro beni durevoli senza valore?
i beni inferiori a € 516,00 sono da inventariare come beni soggetti ad ammortamento o vanno nel registro beni durevoli senza valore?
jonnyweb- Messaggi : 110
Data d'iscrizione : 19.01.11
Beni di modico valore
Ti fornisco la mia polemica opinione a riguardo :
Molto spesso le osservazioni più ricorrenti nei regolamenti comunali vertono sulle esclusioni dei beni e dei materiali di consumo e pertanto riscontriamo una prima classe di beni mobili che viene esclusa dall’inventario perchè è ritenuta bene di consumo e deteriorabile, ad esempio:
tutti gli oggetti di cancelleria e di pulizia, come matite, gomme, stampati, schede, ma anche supporti meccanografici, posacenere, portapenne, cestini rifiuti, scope e spazzole, tagliacarte e piccole taglierine, accessori di plastica per raccoglitori etc…
Inoltre in alcuni regolamenti di contabilità di grossi comuni del Nord Italia alcune importanti categorie di beni di interesse storico, archeologico ed artistico, tutto il materiale bibliografico, documentario ed iconografico, sono stati indirizzati ed iscritti negli inventari separati e sezionali.
Normalmente per noram regolamentare non vengono iscritti negli inventari obbligatori : tutto il materiale didattico, documentario e ludico, inoltre anche i libri ed i periodici, i prontuari e tutto il materiale relativo alla stoviglieria, casalinghi, utensileria minuta da lavoro e strumenti di prevenzione degli infortuni sul lavoro, capi di vestiario, tute, tende, tappeti, addobbi, materie prime e semilavorati necessari alla manutenzione ed alla costruzione di opere ed impianti unitamente a tutti i beni che non risultano di importo unitario superiore ad euro 516,00.
Ebbene tutto quanto sopra è stato evidenziato non è logicamente condivisibile in quanto dobbiamo definire con maggior precisione il fatto che la categoria cosiddetta dei beni di consumo facile e deteriorabile è senza dubbio da escludere ai fini della classificazione ed inventariazione.
Ritengo utile e condivisibile la decisione organizzativa dell’ente locale tendente ad inserire in categorie specifiche, ad esempio i libri della biblioteca, i quadri etc… attraverso la redazione di inventari particolari, ma che fanno parte dell’inventario generale dell’ente, in quanto i giochi educativi, le stoviglie oppure i tendaggi hanno un utilizzo che è diverso dal materiale di facile consumo come gli stampati e la cancelleria.
Non sono invece in accordo ( anche se normalmente avviene )sull'esclusione fisica dall’inventario generale di tutti i beni che hanno valore inferiore ad euro 516,00,ancorche' si possa escludere il relativo valore poiché in questi casi è applicabile il procedimento tecnico-contabile dell’ammortamento immediato.
Molte stampanti, alcune tipologie di computers e gran parte degli accessori dei P.C. non raggiungono attualmente i 516,00 euro sul mercato; ma questo non deve essere motivo di classificazione carente, deve invece essere adottato il principio della contabilizzazione presente e senza valore.
In pratica la stessa procedura è possibile adottare per l’inventariazione di tutte le sedie, dei banchi scolastici etc.. presenti in modo notevole nelle scuole elementari e medie di tutti i comuni che sono raggruppati e classificati in inventario con il criterio delle universalità dei beni mobili e senza il rispettivo valore inferiore ai 516,00 euro.
....e comunque vanno nel registro beni durevoli senza valore
Molto spesso le osservazioni più ricorrenti nei regolamenti comunali vertono sulle esclusioni dei beni e dei materiali di consumo e pertanto riscontriamo una prima classe di beni mobili che viene esclusa dall’inventario perchè è ritenuta bene di consumo e deteriorabile, ad esempio:
tutti gli oggetti di cancelleria e di pulizia, come matite, gomme, stampati, schede, ma anche supporti meccanografici, posacenere, portapenne, cestini rifiuti, scope e spazzole, tagliacarte e piccole taglierine, accessori di plastica per raccoglitori etc…
Inoltre in alcuni regolamenti di contabilità di grossi comuni del Nord Italia alcune importanti categorie di beni di interesse storico, archeologico ed artistico, tutto il materiale bibliografico, documentario ed iconografico, sono stati indirizzati ed iscritti negli inventari separati e sezionali.
Normalmente per noram regolamentare non vengono iscritti negli inventari obbligatori : tutto il materiale didattico, documentario e ludico, inoltre anche i libri ed i periodici, i prontuari e tutto il materiale relativo alla stoviglieria, casalinghi, utensileria minuta da lavoro e strumenti di prevenzione degli infortuni sul lavoro, capi di vestiario, tute, tende, tappeti, addobbi, materie prime e semilavorati necessari alla manutenzione ed alla costruzione di opere ed impianti unitamente a tutti i beni che non risultano di importo unitario superiore ad euro 516,00.
Ebbene tutto quanto sopra è stato evidenziato non è logicamente condivisibile in quanto dobbiamo definire con maggior precisione il fatto che la categoria cosiddetta dei beni di consumo facile e deteriorabile è senza dubbio da escludere ai fini della classificazione ed inventariazione.
Ritengo utile e condivisibile la decisione organizzativa dell’ente locale tendente ad inserire in categorie specifiche, ad esempio i libri della biblioteca, i quadri etc… attraverso la redazione di inventari particolari, ma che fanno parte dell’inventario generale dell’ente, in quanto i giochi educativi, le stoviglie oppure i tendaggi hanno un utilizzo che è diverso dal materiale di facile consumo come gli stampati e la cancelleria.
Non sono invece in accordo ( anche se normalmente avviene )sull'esclusione fisica dall’inventario generale di tutti i beni che hanno valore inferiore ad euro 516,00,ancorche' si possa escludere il relativo valore poiché in questi casi è applicabile il procedimento tecnico-contabile dell’ammortamento immediato.
Molte stampanti, alcune tipologie di computers e gran parte degli accessori dei P.C. non raggiungono attualmente i 516,00 euro sul mercato; ma questo non deve essere motivo di classificazione carente, deve invece essere adottato il principio della contabilizzazione presente e senza valore.
In pratica la stessa procedura è possibile adottare per l’inventariazione di tutte le sedie, dei banchi scolastici etc.. presenti in modo notevole nelle scuole elementari e medie di tutti i comuni che sono raggruppati e classificati in inventario con il criterio delle universalità dei beni mobili e senza il rispettivo valore inferiore ai 516,00 euro.
....e comunque vanno nel registro beni durevoli senza valore
![Neutral](https://2img.net/i/fa/i/smiles/icon_neutral.gif)
Re: Inventario
Di per se tutti i beni mobili durevoli vanno inseriti in inventario, non fosse altro per la gestione dei consegnatari dei beni e Per monitorare la destinazione degli investimenti fatti. La soglia minima noi non la prendiamo mai in considerazione quando svolgiamo il servizio per gli enti.
Inventario
Concordo: nell'inventario devono comunque essere presenti e, con le funzionalità del sw in uso, si fa in modo di attribuirne il costo all'esercizio imputando agli ammortamenti il 100% del valore del bene.
Marco Melecchi- Messaggi : 260
Data d'iscrizione : 02.02.11
Età : 56
Località : Reggio Emilia
Re: Inventario
![Embarassed](https://2img.net/i/fa/i/smiles/icon_redface.gif)
Pola- Messaggi : 125
Data d'iscrizione : 15.01.11
Re: Inventario
Non vi è alcun obbligo in merito.
Cmq nessuna domanda è banale visto che con tutte le norme che escono mi sono dovuto scrivere il nome sul braccio per non dimenticarlo...;-)
Cmq nessuna domanda è banale visto che con tutte le norme che escono mi sono dovuto scrivere il nome sul braccio per non dimenticarlo...;-)
Re: Inventario
Nel mio Ente, applichiamo un combinato tra il criterio del costo e dell'utilità pluriennale.
Il limite di 516 euro definisce solo la durata dell'ammortamento (al di sotto coincide con l'anno stesso) mentre per distinguere i beni "inventariabili" da quelli non, applichiamo un limite di 51,65 euro (le vecchie 100.000 lire).
Fermo restando la facoltà che ci riserviamo di inventariare i beni al di sotto di questo limite (e se presentano una durata presunta maggiore all'anno), attraverso l'universalità di beni indisponibili [A II 10] (es. sedie alunni).
Il limite di 516 euro definisce solo la durata dell'ammortamento (al di sotto coincide con l'anno stesso) mentre per distinguere i beni "inventariabili" da quelli non, applichiamo un limite di 51,65 euro (le vecchie 100.000 lire).
Fermo restando la facoltà che ci riserviamo di inventariare i beni al di sotto di questo limite (e se presentano una durata presunta maggiore all'anno), attraverso l'universalità di beni indisponibili [A II 10] (es. sedie alunni).
alberto.folani- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 25.05.12
Età : 45
Località : Roma
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