debiti fuori bilancio e mancanza di copertura

nel 2010, in occasione della salvaguardia degli equilibri, sono stati riconosciuti d.f.b. ai quali è stata data copertura mediante ricorso a mutuo. Il mutuo, però, non è stato concesso... i d.f.b. non sono stati impegnati nel bilancio 2010. è corretto? qual è, ora, la procedura giusta?
inoltre, è possibile, senza alcun atto, modificare la tipologia di fonte di copertura, ad esempio, ricorrendo a proventi da alienazioni immobiliari?
grazie

Il riconoscimento dell'esposizione debitoria "extra bilancio" genera l'obbligo della contabilizzazione e della quantificazione finanziaria del debito riconosciuto, al fine del rispetto di quei fondamentali principi di bilancio rappresentati da: universalità, veridicità e attendibilità.
Cio' stante occorrera' eliminare il residuo passivo 2010 per insussitenza della copertura e procedere a nuova copertura del Dfb.

Nel cao si valuti che l'art. 195 comma 4 consente di utilizzare in termini di cassa le somme a specifica destinazione nelle more del perfezionamento della vendita degli immobili fatta ai sensi dell'articolo 193 , quindi anche a copertura di debiti fuori bilancio.
Occorre inserire le opportune variazioni a bilancio e riconoscere il debito , autotutelando la vecchia delibera , con deliberazione di CC previa approvazione degli equilibri di bilancio ex art.193 poiche' fuori da tale caso non e' possibile il finanziamento di Dfb con alienazione di beni immobili.
Ora ( da mio post su altro sito 25.11.2008 ) " nulla vieta che se lo prevede il tuo regolamento ( ma secondo me anche se non lo prevede) tu possa con riferimento al mese di gennaio fare la verifica 193 ed utilizzare quindi l'alienazione per un debito fuori bilancio.


A tal fine ricordo che Il legislatore è intervenuto con la legge 27 dicembre 2002 n.289 (finanziaria 2003) il cui art.30, comma 15, sancisce che: “Qualora gli enti territoriali ricorrano all’indebitamento per finanziare spese diverse da quelle di investimento, in violazione dell’art.119 della Costituzione, i relativi atti e contratti sono nulli. Le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei Conti possono irrogare agli amministratori che hanno assunto la relativa delibera la condanna ad una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte l’indennità di carica percepita al momento della commissione della violazione

L'art. 194, comma 2 del Tuel. ribadisce la possibilità di provvedere al pagamento anche mediante un piano di rateizzazione convenuto con i creditori; è inoltre possibile, per il pagamento dei debiti riconoscibili, procedere a transazione con la parte creditrice mediante la stipula di atto scritto e la redazione di apposito verbale (articolo 1965 Cod. civile ).

dunque, se si vuole cambiare fonte di copertura, da mutuo ad alienazioni, è necessaria una nuova delibera di riconoscimento di d.f.b.?
intanto, nelle more, è possibile o doveroso iscrivere il debito f.b. nel previsionale 2011, giusto? ma con quale copertura? quella precedentemente deliberata (mutuo) o quella prevista a modifica (alienazioni)?
GRAZIE

Nel bilancio di previsione 2011 tale debito , in sede di deliberazione puo' essere finanziato ma non con entrate per alienazioni .
Tali entrate del quarto possono , come detto essere utilizzate solo in sede di 193 in corso di esercizio.
Approverei quindi il bilancio, se non ho altre fonti di finanziamento diverse dal mutuo e dalle entrate del titolo quarto per alienazioni , senza tale debito ( il quale peraltro risulta inserito a rrpp 2010 ancorche' da eliminare in sede di rendiconto 2010, o gia' eliminato)
Nella successiva seduta del CC provvederei ad una verifica generale degli equilibri ex a rt.193 applicando una nuova e maggiore entrata per alienazioni a finanziamento del debito fuori bilancio gia' finanziato nel 2010 ma da rifinanziare per mancata accensione del mutuo stanziato nel titolo quinto dell'anno 2010.
Corretto sarebbe non procedere ad investimenti per l'importo del debito e finanziarlo con altre entrate del titolo quarto ( OOUU).
Occorre pero' conoscere nel dettaglio il bilancio dell'ente.

La settimana scorsa il legale ci ha notiziato della emanazione di una sentenza di primo grado con la quale ci hanno condannato al pagamento di un bel danno, circa unmilione di euro. Appena ricevuta la notizia il legale ha diffuso la stessa a tutti gli assessori ed al responsabile del servizio finanziario. Stavamo per approvare lo schema di bilancio, ma il tutto si e' fermato.
La sentenza non ci e' stata ancora notificata e verra' proposto appello e rihciesta la sospensiva (inibitoria).
Secondo Voi ci sono gli elementi per non inserire in bilancio tale "debito fuori bilancio"?
Il bilancio verrebbe stravolto e non so nemmeno se esistano le condizioni per coprire tale somma.
Sto valutando di cambiare il piano di valorizzazione e trovare qualche cespite immobiliare dipsonibile da alienare.
Mah sono nel pallone e qua tutti premono per il non inserimento adducendo diverse motivazioni.

Il tempo regge l'atto : a quanto dici la sentenza non e' stata emessa e notificata all'ente.
Fino a tale data la conoscenza ufficiosa di una sentenza emettenda non costituisce titolo giuridico all'inserimento a bilancio di proprio nulla.
Onestamente approverei il bilancio cosi' come lo avete redatto e solo alla notificazione della sentenza provvederei al finanziamento.
Nulla vieta di modificare successivamente il piano delle alienazioni e provvedere alla copertura .
Una operazione oggi sulla comunicazione di un legale mi parrebbe prematura e peraltro non giuscontabilmente sostenibile.

La sentenza non e' stata ancora notificata. Il dispositivo della sentenza si stato ritirato dal tribunale per proporre l'appello.
Pertanto mi consigli comunque di farne mensione in sede di approvazione del bilancio di previsione e poi eventualmente porre rimedio al debito.

Per il riconoscimento del debito fuori bilancio, derivante da sentenze, si deve provvedere con un procedimento di urgenza per evitare il rischio di maggiori gravami o per il maturare di interessi e rivalutazione monetaria. La dottrina prevalente è concorde nel ritenere che un debito promanante da una sentenza è atto obligatoriamente assumibile entro e non oltre l'esercizio nel quale quella sentenza è divenuta nota all'ente
Ciò premesso, si pone il problema dei tempi e delle modalità di pagamento del debito derivante da sentenza immediatamente esecutiva, ma non ancora definitiva (debito che nella normativa precedente al DLgs n. 77/1995 non era riconoscibile). Sono emerse infatti alcune perplessità in ordine alla necessità di pagare immediatamente somme cospicue a seguito di sentenza non ancora passata in giudicato: a parte la difficoltà non trascurabile di reperire il finanziamento senza pregiudicare gli equilibri economico-finanziari, una volta pagato il debito si porrebbe il problema di come ripetere la somma in caso di vittoria in Cassazione. Il problema si è fatto oggi più pressante, considerato che le sentenze di primo grado sono molto spesso immediatamente esecutive.
Di norma occorre deliberare e pagare i debiti con la massima sollecitudine. Qualora però l'ente, disponendo di idonei elementi difensivi, decida di ricorrere in Cassazione, dovrà cercare soluzioni in grado di bilanciare l'interesse ad ottemperare alla giustizia con altre non meno rilevanti esigenze di tutela dell'interesse pubblico

Consiglio nel caso di approvare della linee guida della GC in riferimento a detto debito e ti rimando al link

http://autonomielocali.ilmediano.it/public/allegati/somma/fuoribilancio09102008.pdf

ove trovi una deliberazione ad hoc ben fatta.

Ho letto il documento. Per quanto riguarda i tempi, questi sono individuati nel regolamento di contabilità.
Il problema è se la notizia di un potenziale debito fuori bilancio determini in capo al responsabile del servizio finanziario l'obbligo di prevedere il debito in bilancio stante anche quanto indicato nei principi contabili.
Il responsabile del servizio legale ha subitaneamente comunicato la sentenza, lasciando la patata bollente in mano al sottoscritto.
Nel frattempo il responsabile del servizio legale ha ritirato la sentenza dal tribunale per proporre l'appello.
La mia elevata preoccupazione nasce dal fatto che in passato per una situazione analoga (sentenza esecutiva passata in giudicato ma non ancora notificata ) per la quale non era stata prevista la copertura in bilancio, fu sollevato un vespaio (esposti alla corte, mef, coni, figc, accuse di non veridicità del bilancio) al quale segui l'ispezione ministeriale. La verifica ispettiva determinò dei rilievi che in seguito, anche in virtù del fatto che nel mese successivo all'approvazione del bilancio fu riconosciuto il debito, sono stati archiviati.
Si comprende bene la mia preoccupazione in merito, seppur la sentenza non sia stata ancora notificata dalla controparte e ci si stia appropinguando a proporre appello.

Capisco la preoccupazione ma nel caso precedente come dici si parla di sentenza passata in giudicato mentre nell'attuale siamo in presenza di sentenza di primo grado : la differenza e' notevole.
In tutta franchezza provvederei all'approvazione del bilancio e successivamente con specifica variazione provvederei alla variazione ed al conseguente riconoscimneto del dbf, previa delibera di Gc come detto nell'altro post .
Mi dai peraltro atto che anche nell'incresciosa vicenda precedente , seppur in presenza di sentenza non appellabile "in virtù del fatto che nel mese successivo all'approvazione del bilancio fu riconosciuto il debito, sono stati archiviati."
Del resto stanziare la somma anche in sede di bilancio non significa riconoscere il debito ma semplicemente darne copertura ( a meno che si riconosca il debito nella deliberazione immediatamente successiva nella stessa seduta).
Stante la situazione ti consiglierei una presa d'atto da parte della Gc con linee guida subito post approvazione bilancio e copertura e riconoscimento nella prima seduta utile del CC .

Le sentenze di primo grado sono sempre esecutive.
Possono essere sospese dal giudice di secondo grado, ma è una possibilità, di certo non un obbligo.
Però possono essere anche modificate in appello, o totalmente riformate.
Vi è giurisprudenza della corte dei conti che dice che il debito fuori bilancio deve essere riconosciuto appena se ne ha notizia.
Nel caso concreto però, dati i tempi ristretti, io approverei il bilancio.
Una cosa importante ti aiuta. E' la controparte che deve mettere in esecuzione la sentenza. In ipotesi assurda se nessuno ti chiede il pagamento tu non dovresti fare assolutamente nulla ( è una mera ipotesi di scuola.
Poi hai 120 giorni per l'eventuale pagamento e nel frattempo puoi far proporre appello con richiesta urgente di sospensione, vista l'entità della cifra.

mi sembra si tratti di una passività pregresse che si è trasformata in debito fuori bilancio al momento in cui l'ente ,in ritardo sta predisponendo il bilancio.Considerato che il vero problema è evitare situazioni affrettate a fronte di un debito che pare ingente ,approverei il bilancio dando atto della passività pregressa trasformatasi in debito fuori bilancio e dopo adotterei gli atti di riconoscimento nel momento in cui viene notificata la sentenza .

vorrei saper se nel caso di acconto dato nelle more del ricoscimento del debito (per evitare il decreto ingiuntivo), il debito va riconosciuto per l'intero va riconosciuto solo il saldo?

non vi e' dubbio che il debito vada riconosciuto per l'intero suo ammontare

con delibera di giunta si è attribuito all'avv. il mandato; successivamente l'avv. ha inviato la parcella; il debito per competenze legali va riconosciuto come debito fuori bilancio o può liquidarsi direttamente?

Proprio per evitare che si impegni per spese legali 1.000 e successivamente la fattura sia di 15.000 le varie corti si sono espresse in tal senso indicando in tali casistiche specificatamente il debito fuori bilancio valutando che gia' in sede di impegno le amministrazione provvedano ad importo congruo e non indicativo.

scusami, ancora non mi è chiaro: il debito per competenze legali deve essere riconosciuto o può essere liquidato direttamente? (se nel capitolo per spese legali c'è capienza)
puoi indicarmi qualche pronuncia della corte dei conti?
grazie

vudiesse ha scritto:scusami, ancora non mi è chiaro: il debito per competenze legali deve essere riconosciuto o può essere liquidato direttamente? (se nel capitolo per spese legali c'è capienza)
puoi indicarmi qualche pronuncia della corte dei conti?
grazie

per essere più preciso, la delibera di giunta che conferisce il mandato all'avv. impegna sul capitolo 'spese per liti' solo un acconto sulle spese per diritti e competenze