Mansioni superiori non riconoscibili ai fini pensionistici

Il Consiglio di Stato nella sentenza in esame ha confermato il capo della sentenza di primo grado che ha escluso il computo, a fini pensionistici, delle retribuzioni riconosciute per le mansioni superiori espletate, e tanto in virtù del condivisibile interpretativo secondo cui gli emolumenti assoggettati a contribuzione devono essere necessariamente non aleatori, fissi, predeterminati da precise fonti normative generali e corrisposti in maniera continuativa siccome inerenti alla qualifica formalmente e stabilmente rivestita (cfr., ex plurimis, Cass., sez. lav., 14 luglio 2008, n. 19296; Corte Conti, sez. reg. Lombardia 29 novembre 2007, n. 581 e 6 giugno 2007, n. 355; Cons. Stato, sez.V, 9 ottobre 2006, n. 5991). (Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza 7.1.2013, n. 13

Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza 7.1.2013, n. 13)