Fonti per la determinazione del compenso a commissari di concorso

Salve a tutti,
chiedo pareri in merito a quale sia la corretta fonte normativa per determinare il compenso della commissione esaminatrice di un concorso per l'assunzione di personale indetto da un Comune.
Di regola è il noto D.P.C.M. 23 marzo 1995; ma se esiste uno specifico regolamento comunale approvato con D.G. che prevede criteri diversi, quale bisogna applicare? Se, in particolare, tale regolamento comunale porta a determinare compensi sensibilmente più alti (ad es. prevede 200 euro a commissario per ogni seduta della commissione) si rischia di commettere danno erariale erogando tali rimborsi?
Grazie per le risposte che vorrete darmi.

si commette danno erariale , senza rischiarlo

Paolo Gros ha scritto:si commette danno erariale , senza rischiarlo

Grazie, la mia impressione è la stessa. Anche perché il regolamento detta un criterio che fa dipendere il compenso dalle scelte degli stessi commissari: più sedute fai e più soldi arrivano.
Ma ho qualche dubbio in virtù del fatto che ora la legge (d.lgs. 165/2001, art. 70, c. 13) rimanda ai regolamenti comunali la disciplina delle procedure concorsuali, consentendo di disapplicare il il D.P.R. 487/94. Ed il D.P.C.M. 23 marzo 1995 è stato adottato proprio ai sensi del D.P.R. 487, art. 18. Cosa rispondo a chi dice che il primato del regolamento comunale vale anche per i compensi?
Comunque, ormai i compensi sono stati liquidati (non da me). Sto pensando se si debba segnalare a chi di competenza...

Earthquake ha scritto:
Comunque, ormai i compensi sono stati liquidati (non da me). Sto pensando se si debba segnalare a chi di competenza...

Se si ha notizia di un potenziale danno e si è uno dei soggetti sui quali incombe l'obbligo di denuncia (segretario generale, dirigenti, responsabili dei servizi negli enti privi di dirigenti), non resta che fare una circostanziata denuncia alla procura regionale, la quale è competente per valutare se ci sono gli estremi per attivare l'azione di responsabilità.
http://www.corteconti.it/procura/atti_indirizzo/

Certo, ma prima di arrivare ad una denuncia (con tutte le conseguenze del caso) vorrei escludere, con motivazioni convincenti, che si tratti di un comportamento legittimo e consentito.

Capisco bene la situazione.
Il problema è che non si deve essere sicuri che è danno erariale per denunciare.
Si deve essere sicuri che NON è danno erariale per NON denunciare.
Nel dubbio le valutazioni competono alla procura contabile.