debito fuori bilancio

E' ammlssibile il pagamento delle spese afferenti una sentenza prima della deliberazione di riconoscimento? alcune deliberazioni della Corte dei Conti delle regioni Friuli e Sicilia dicono di si.
Grazie

citare i riferimenti delle deliberazioni

corte conti Friuli: deliberazione n. 6/IC/2005 e
corte conti Sicilia: deliberazione 2/2005/Cons.

corte dei conti friuli cita quella siciliana, in un avviso arrivando ad una conclusione diversa rispetto alla richiesta del comune,

La richiesta di parere del comune prospetta l’ipotesi in cui “una
sentenza di condanna passata in giudicato trovi copertura finanziaria in
un impegno di spesa assunto precedentemente al passaggio in giudicato
o alla pronuncia della sentenza” e ciò “o per prudenza in quanto si
presagiva un esito sfavorevole della vertenza o perché semplicemente
(la somma necessaria per far fronte alla sentenza di condanna) sia stata
impegnata ab origine”.
QUESITI:
1) se “la sentenza di condanna passata in giudicato integri di per
sé stessa l’ipotesi di debito fuori bilancio oppure (se) la presenza di una
copertura finanziaria preesistente impedisca il sorgere dell’ipotesi”;

2) “nell’ipotesi di esistenza di una copertura finanziaria, quale sia
il termine ultimo al quale far riferimento per l’impegno contabile e (se
questo) debba sussistere

• prima dell’avvio della vertenza,
  prima della pronuncia della sentenza
  oppure (se) sia sufficiente che preceda il

Più avanti.

È infatti evidente che il debito avrà un diverso impatto sul bilancio
a seconda che siano state o meno allocate prudentemente in bilancio
risorse finanziarie per fronteggiare il debito di cui era prevedibile l’insorgenza.
A questo proposito resta ovviamente riservata alla
prudente valutazione dell’ente, da operare in relazione alle
caratteristiche delle singole fattispecie, l’opportunità di effettuare un
preventivo accantonamento in previsione di una probabile soccombenza
giudiziale al fine di evitare (o di neutralizzare al massimo) gli effetti
dell’obbligazione derivante dalla sentenza sugli equilibri di bilancio.

L’esistenza di un siffatto stanziamento non fa però venir meno la
necessità dell’attivazione della procedura consiliare di riconoscimento.


IO AGGIUNGEREI (nella delibera occorre darne atto di tale esistenza)

punto 81 del secondo principio contabile “Gestione nel sistema di bilancio”, emanato
dall’Osservatorio sulla finanza e contabilità degli enti locali di cui all’art.
154 del d.lgs. 267/2000, secondo cui “ la competenza consiliare al
riconoscimento e al finanziamento dei debiti fuori bilancio permane
anche nel caso in cui in bilancio siano stati previsti stanziamenti
generici o specifici accantonati per sopperire a tali fattispecie debitorie”.


e qui la risposta ai quesiti:

Il primo quesito del comune di Trieste va pertanto risolto nel
senso che tutti i debiti derivanti da sentenze esecutive vanno
considerati come debiti fuori bilancio, nel senso e per le finalità
sopradescritte.

Alla luce di siffatta risposta al primo quesito, il secondo perde
rilevanza.

anche se poi approfondisce anche il secondo quesito

Con riferimento all’obbligazione di pagamento che trova la sua
fonte nella sentenza esecutiva, considerato che siffatta obbligazione si
perfeziona con il deposito della sentenza, ne deriva che l’impegno della
spesa inerente a tale debito non può essere assunto in epoca
precedente al deposito, (TRA L'ESECUTIVITA' E IL DEPOSITO)
difettando fino a quel momento i presupposti
previsti dall’articolo 183 del d.lgs. 267/2000 per l’assunzione
dell’impegno contabile.”


LA CORTE CONTI SICILIA Sostiene il contrario.

Io non sono d'accordo con quella Siciliana e d'accordo con quella del Friuli.

sul presupposto che la legge applicabile agli enti locali non è la stessa applicabile alle amministrazioni dello stato, e che se il legislatore avesse voluto distinguere tale fattispecie l'avrebbe fatto.

Resta fermo che la tempestività è una cosa non impossibile,