sostituzione personale comandato.

Gent.mo Paolo il comune presso cui opero ha autorizzato il mio comando per sei mesi ad una unione dei comuni (di cui non fa parte) ponendo come condizione il comando in ingresso da un altro comune.
Il problema che quest'ultimo comune solleva e' che non potrebbe sostituirlo con un agente assunto a tempo determinato in quanto non potrebbe utilizzare a tale scopo il rimborso che il mio comune gli darebbe quale effettivo utilizzatore del lavoratore.
Contabilmente questo dienego e' corretto?
Se la risposta e' no potrebbe fornirmi dei riferimenti normativi che permettano questa operazione?
Grazie
Mauro Loi

...non potrebbe sostituirlo con un agente assunto a tempo determinato in quanto non potrebbe utilizzare a tale scopo il rimborso che il mio comune gli darebbe quale effettivo utilizzatore del lavoratore...

i motivi dovrebbero essere altri ovvero il limite di spesa di personale generake e soprattutto il limite personale a TD riferibile al 50% del 2009 ma non quanto espresso poiche' contabilmente insensato

detti limiti di spese (riferiti all'anno 2009) sussistono anche alla luce del parere fornito dalla Corte dei Conti, sezione regionale Lombardia, con la deliberazione n. 113/2013/PAR del 26 marzo 2013 di cui alla pagine 33 dell'allegato?
Non mi carica l'allegato per cui riporto la massima tratta dalla redazione di "Personale" N. 8 anno 3 del 23/04/2013 www.publika.it


Spese per sostituzione di personale comandato e art. 9, comma 28, d.l. 78/2010
La Corte dei Conti, sezione regionale Lombardia, con la deliberazione n. 113/2013/PAR del 26 marzo 2013, risponde al Comune di Veduggio con Colzano che chiede se i limiti previsti dall’art. 9, comma 28, del d.l. 78/2010, convertito in legge 122/2010, siano applicabili anche alla retribuzione corrisposta, in relazione ad un’eventuale assunzione a tempo determinato, a personale utilizzato in sostituzione di una dipendente comandata.
La sezione esprime i seguenti avvisi:
- “... con riguardo all’applicazione di norme di contenimento della spesa per il personale, deve ritenersi che l’onere sostenuto per l’utilizzazione della risorsa comandata debba essere computata in capo all’amministrazione effettivamente beneficiaria della prestazione lavorativa”;
- “Da tale considerazione deriva, ex adverso, che l’amministrazione comandante possa ritenersi legittimata a surrogare il dipendente comandato con una forma contrattuale a tempo determinato senza soggiacere, in relazione a tale vincolo lavorativo, alle disposizioni di contenimento della spesa di personale per il personale avventizio, e ciò in relazione a una duplice argomentazione di carattere logico e sistematico”;
- “Innanzitutto, si deve osservare che la complessiva operazione di comando si risolve, per l’ente distaccante, in un impatto finanziariamente neutro, essendo il personale assunto a tempo determinato destinato a surrogare una, o più risorse, di cui il carico complessivo grava, come detto, sulla sola Amministrazione beneficiaria del comando”;
- “In secondo luogo, pare di meridiana evidenza come, argomentando diversamente, l’impatto giuridico-finanziario dell’intera operazione risulterebbe ingiustificatamente duplicato, finendo per colpire non solo l’ente destinatario (per quanto concerne le spese effettivamente versate per fruire della prestazione lavorativa) ma anche quello comandante, in relazione alle risorse finalizzate alla sostituzione, tramite personale avventizio, della risorsa comandata”.

MauroLoi ha scritto:Gent.mo Paolo il comune presso cui opero ha autorizzato il mio comando per sei mesi ad una unione dei comuni (di cui non fa parte) ponendo come condizione il comando in ingresso da un altro comune.
Il problema che quest'ultimo comune solleva e' che non potrebbe sostituirlo con un agente assunto a tempo determinato in quanto non potrebbe utilizzare a tale scopo il rimborso che il mio comune gli darebbe quale effettivo utilizzatore del lavoratore.

Che senso ha comandare un dipendente ad un ente per trovarsi scoperti e avere bisogno di assumere un tempo determinato o acquisire un comando in ingresso... io certe cose non le capisco proprio.

https://servizi.corteconti.it/bdcaccessibile/ricercaInternet/doDettaglio.do?id=1897-27/03/2012-SRCLIG

Citazione:

Pubbliche Amministrazioni – Enti Locali – Richiesta di parere – Articolo 9, comma 28, D.L. 78/2010, conv. L. 122/2010 - A decorrere dall’anno 2011 possibilità di avvalersi di personale a tempo determinato nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009 – Peculiarità dell’istituto del comando - Esclusione della relativa spesa dall’ambito applicativo dell’articolo 9, comma 28, a condizione che detta spesa sia figurativamente mantenuta dall’Ente cedente – Principio di neutralità finanziaria - Giurisprudenza di controllo.


Corte dei Conti Liguria - Delibera n° 7/2012 PAR

Lombardia, deliberazione n. 414 – Violazione patto stabilità e comando reciproco

http://www.self-entilocali.it/2013/10/15/lombardia-deliberazione-n-414-violazione-patto-stabilita-e-comando-reciproco/

Un Sindaco ha chiesto un parere in merito alla corretta interpretazione della normativa che disciplina le conseguenze sanzionatorie in caso di accertamento della violazione del patto di stabilità interno.

In particolare l’ente ha chiesto se il divieto di assunzione precluda anche l’utilizzazione di personale alle dipendenze di altri enti locali tramite l’istituto del “comando”, disciplinato dall’articolo 14 del Ccnl 22 gennaio 2004.

I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 414/2013, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo l’11 ottobre, hanno ricordato che, secondo l’elaborazione giurisprudenziale, l’istituto del comando (e del distacco) ricorrono in tutte quelle ipotesi in cui il dipendente pubblico viene destinato a prestare servizio presso un’amministrazione diversa da quella di appartenenza.

Tuttavia, la circostanza che il comandato o il distaccato presti la propria attività presso un datore di lavoro diverso non comporta la nascita di un nuovo rapporto di impiego con l’ente destinatario della prestazione, ma solo una modificazione temporanea ed oggettiva del rapporto di lavoro originario.

Di conseguenza, per l’ente ricevente, il comando ha gli stessi effetti funzionali ed economici di un’assunzione a tempo determinato.

A differenza del comando, la fattispecie dell’articolo 14 del c.c.n.l. non comporta una prestazione lavorativa trasferita ad altro ente, ma una più duttile utilizzazione convenzionale, tanto che il legislatore prescrive espressamente che in sede di convenzione debba essere definito il quomodo di ripartizione del carico finanziario, in estrema ipotesi anche insussistente ex latere accipientis.

Pertanto, secondo i magistrati contabili, risulta possibile un comando “reciproco” in cui, quindi, resta appurata la neutralità ed irrilevanza finanziaria dell’immissione in organico, che non configura quindi nuova assunzione.