MOBILITA' EX ART. 3O TUEL P.I - discrezionalità o vincoli?

In un bando di mobilità volontaria, tra i requisiti di ammissione, oltre ad un numero di anni di servizio, viene inserito quello del voto minimo di laurea (101/110). E' legittimo? considerandosi i requisiti espressione della libera discrezionalità amministraiva? O il bando potrebbe essere impugnato?

Nel caso avrebbero fatto prima a scrivere il nome del soggetto desiderato .
Nei requisiti e' previsto il titolo di studio posseduto e la votazione conseguita puo' essere tenutya in considerazione come titolo di merito anche con punteggio chiarendolo ex ante nel bando.
Il punteggio minimo di votazione come causa di esclusione non e' corretto e volutamente artato .

Praticamente si Violano, peraltro spudoratamente, i principi di cui al capo 1 L. 241/90 (nella fattispecie, in particolare, l'imparzialità) dell'azione amministrativa. Tale violazione di legge è deducibile quale causa d'annullamento ex art. 21 octies?

Lo e' e deve essere sollevata da un portatore di interesse soggettivo.

PAOLO1971 ha scritto:Praticamente si Violano, peraltro spudoratamente, i principi di cui al capo 1 L. 241/90 (nella fattispecie, in particolare, l'imparzialità) dell'azione amministrativa. Tale violazione di legge è deducibile quale causa d'annullamento ex art. 21 octies?

Aggiungo anche violazione dell' art.97 della Costituzione.

alle osservaizoni da noi formulate, nel senso dell'illegittimità di un tale modo agire, qualcuno - a mio avvivo inopinatamente - replica che anche nelle procedure selettive-concorsuali (vedi per esempio Bankitalia) si inserisce nel bando quale requisito per la partecipazione al concorso quello del voto di laurea "non inferiore a", ritenendo pertanto questa eventuale condizione del voto, non un titolo di merito valutabile secondo criteri predeterminati nel bando, bensì un vero e proprio requisito di ammissibilità della domanda. Io non ritengo possibile questa assimilazione, voi cosa ne pensate? Grazie

Reitero il concetto valutando tale operazione , se effettuata da ente pubblico, illegittima ed anticostituzionale come opportunamente fatto notare da Dibben.

inoltre....il colloquio volto alla verifica del possesso dei requisiti professionali ed attitudinali, non può certamente essere paragonato alle prove d'esame previste da una selezione per titoli ed esami, rispetto ai quali (cosa che non avviene per il colloquio) c'è una predeterminazione dei criteri di valutazione del tutto assente nell'altro caso.

Premesso che il bando ex art. 30 contempla un determinato profilo professionale riconducibile alla categoria C, sono da ritenersi ammissibili domande presentate da candidati in possesso di un profilo relativo si alla stessa area, ma appartenenti a categoria supediore (D)? Il requisito come si vede è in "eccesso", quindi secondo voi potrebbe essere ammesso, fermo restando che l'inquadramento avverrà sempre in C e fatte salve il rispetto del livello economico???

Non e' possibile poiche' la mobilita' e' cessione del contratto che non puo' variare nemmeno in peius .