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telecamera di videosorveglianza nei luoghi di lavoro.
buongiorno abbiamo recentemente scoperto per caso che all'interno dei locali del comando nella zona riservata ai dipendenti è posizionata una telecamera che inquadra un corridoio di un accesso secondario in cui si trovano i servizi igienici destinati al personale femminile. tale telecamera è stata posizionata per monitorare l'accesso ad un locale dove si trovano server ed altre apparecchiature.
considerato che non è presente alcuna indicazione del fatto che quella zona è sorvegliata da telecamera che cattura le immagini che ad oggi ancora non sappiamo dove e per quanto tempo siano conservate nè chi vi ha accesso e che la telecamera inquadra perfettamente l'accesso ai servizi igienici delle donne, vorrei sapere quali sono le fonti normative che regolano l'apposizione di telecamere nei luoghi di lavoro e se è normale che ormai da mesi il personale femminile della polizia locale venga ripreso quando si reca ai servizi igienici senza saperlo e senza sapere chi ha accesso a tali immagini
grazie
considerato che non è presente alcuna indicazione del fatto che quella zona è sorvegliata da telecamera che cattura le immagini che ad oggi ancora non sappiamo dove e per quanto tempo siano conservate nè chi vi ha accesso e che la telecamera inquadra perfettamente l'accesso ai servizi igienici delle donne, vorrei sapere quali sono le fonti normative che regolano l'apposizione di telecamere nei luoghi di lavoro e se è normale che ormai da mesi il personale femminile della polizia locale venga ripreso quando si reca ai servizi igienici senza saperlo e senza sapere chi ha accesso a tali immagini
grazie
aida72- Messaggi : 3
Data d'iscrizione : 12.02.13
re
a fronte di particolari esigenze organizzative, produttive o di sicurezza del lavoro, è possibile installare delle telecamere interne all'azienda.
Qualora attraverso l'utilizzo di tali strumenti si possa indirettamente controllare i dipendenti, per procedere alla installazione è necessario ottenere una specifica autorizzazione amministrativa o stipulare un apposito accordo sindacale.
Quindi sarà un accordo sindacale a dettare presupposti, modalità e limitazioni dell'installazione delle telecamere; in assenza di un accordo con le rappresentanze dei lavoratori, dovrà essere l'Ispettorato del lavoro a indicare le clausole cui riferirsi.
A fronte di violazioni e/o eccessi il lavoratore potrà rivolgersi alternativamente o cumulativamente al Giudice, oppure allo stesso Ispettorato del lavoro (i cui provvedimenti possono esser impugnati avanti il Ministro del lavoro), o anche al Garante della privacy, figura introdotta nel 2003 con il suddetto decreto legislativo n. 196.
Proprio il Garante della privacy recentemente ha dettato alcune linee generali cui i datori di lavoro debbono attenersi.
Il Garante ha sottolineato che è necessario segnalare adeguatamente la presenza di telecamere, ancorchè con funzione antifurto, e affidare la gestione del servizio a guardie giurate.
Il Garante ha nuovamente ribadito la assoluta necessità che la "tele vigilanza" non consenta forme di controllo a distanza dei lavoratori.
La violazione della normativa da parte del datore di lavoro può avere anche risvolti penali disciplinati nella normativa che tutela la riservatezza dei dati personali (Codice della privacy
Qualora attraverso l'utilizzo di tali strumenti si possa indirettamente controllare i dipendenti, per procedere alla installazione è necessario ottenere una specifica autorizzazione amministrativa o stipulare un apposito accordo sindacale.
Quindi sarà un accordo sindacale a dettare presupposti, modalità e limitazioni dell'installazione delle telecamere; in assenza di un accordo con le rappresentanze dei lavoratori, dovrà essere l'Ispettorato del lavoro a indicare le clausole cui riferirsi.
A fronte di violazioni e/o eccessi il lavoratore potrà rivolgersi alternativamente o cumulativamente al Giudice, oppure allo stesso Ispettorato del lavoro (i cui provvedimenti possono esser impugnati avanti il Ministro del lavoro), o anche al Garante della privacy, figura introdotta nel 2003 con il suddetto decreto legislativo n. 196.
Proprio il Garante della privacy recentemente ha dettato alcune linee generali cui i datori di lavoro debbono attenersi.
Il Garante ha sottolineato che è necessario segnalare adeguatamente la presenza di telecamere, ancorchè con funzione antifurto, e affidare la gestione del servizio a guardie giurate.
Il Garante ha nuovamente ribadito la assoluta necessità che la "tele vigilanza" non consenta forme di controllo a distanza dei lavoratori.
La violazione della normativa da parte del datore di lavoro può avere anche risvolti penali disciplinati nella normativa che tutela la riservatezza dei dati personali (Codice della privacy
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