Ancora sula lotteria del click day, sperando che non la facciano mai più.

I finanziamenti agli enti locali e il “click day”


"Caro Beppe, si apprende dai giornali e non solo, che taluni finanziamenti agli enti locali vengono erogati con la modalità del ‘Click day’ (www.pmi.it/tag/click-day‎), ossia a partire da un determinato giorno ad una determinata ora. Tutti i concorrenti in fila di partenza. Chi clicca per primo, vince. Come ad un quiz. Chi, per assurdo, invece ha il pc lento, perde. A parte il solito odioso inglesismo – click day – (che sono certo non esista nel mondo anglosassone, almeno nel significato come sempre deformato da noi), non si capisce da quale mente possa essere concepito una simile procedura. Il solito politico? Il solito burocrate? Infatti da un esame un po’ più accurato ho scoperto che non è che la cosiddetta ‘punta dell’iceberg’ di una procedura macchinosa e stupidamente abbondante di documentazione e certificati da produrre. Io trovo questa modalità, appunto, odiosa e nel contempo avvilente. Un ente pubblico, anzi chiunque, da che mondo è mondo, dovrebbe essere premiato con dei finanziamenti, sulla base di un criterio rigoroso che determina un giudizio di efficienza, utilità, solidità e di serietà del progetto che si intende poter finanziare. Opero da tanti anni negli enti locali. Questo “click day”, già diffusosi in amministrazione finanziaria, a mio parere, è sicuramente il risultato della penuria di soldi oggi in circolazione. Tutti gli operatori degli enti si sono gettati a capofitto per partecipare e cliccare prima degli altri. Cosicché, dopo solo pochi minuti, si era creata una graduatoria particolarmente lunga. Questo meccanismo competitivo, per me, è assolutamente negativo e dannoso perchè non si fa che alimentare anche negli enti pubblici quella filosofia assai cara al nostro Paese, ossia che chi è più lesto (magari più furbo), alla fine ha il sopravvento sugli altri. E di questi tempi, sopravvive. E per me, anche se involontario, è un cattivo esempio da evitare. "

Dal Blog di Severgnini sul Corriere.