art.6, comma 14, d.l. 78/2010 - spese automezzi

Innanzitutto un grazie di cuore a Paolo per la sua competenza e per l'ottimo servizio che questo forum ci dà . In merito al quesito, di cui alla normativa citata, per spese di esercizio degli automezzi devono intendersi tutte le spese indistintamente sostenute nel 2009 e su cui applicare la percentuale , quali carburante, assicurazioni e riparazioni, o vi sono delle esclusioni? Nel mio ente di piccole dimensioni viene utilizzato lo scuolabus, l'automezzo per la N.U. e l'autovettura dei VV.UU. E qualora il limite come sopra calcolato si dovesse superare , può il responsabile finanziario esprimere parere negativo e così bloccare una spesa necessaria quale quella per la riparazione di un mezzo da adibire a n.u., con le conseguenze che ne potrebbero derivare in materia di sanità pubblica e altre?. grazie per la risposta.

I limiti di natura giuridica per evitare interruzione di pubblico servizio ovvero in materia di sanità pubblica sono nel diritto sempre superabili dimostrata la causa di forza maggiore.

Il comma 14 è riferito solo alle autovetture di servizio (cd auto blu) o anche ai mezzi per l'espletamento di servizi (RSU, scuolabus ecc.) ?

autovetture

CORTE DEI CONTI
SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER IL PIEMONTE
Delibera n. 111/2011/SRCPIE/PAR
La Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte, nell’adunanza 13 luglio 2011
composta dai Magistrati:
Dott. ssa Enrica LATERZA Presidente
Dott. Giuseppe Maria MEZZAPESA Primo referendario Relatore
Dott. Walter BERRUTI Referendario
Visto l’art. 100, comma 2, della Costituzione;
Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con Regio Decreto 12
luglio 1934, n. 1214 e successive modificazioni;
Vista la Legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di
giurisdizione e controllo della Corte dei conti;
Visto il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei
conti, deliberato dalle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000 e successive
modificazioni;
Vista la Legge 5 giugno 2003, n. 131 recante disposizioni per l’adeguamento
dell’ordinamento della Repubblica alla Legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3,
ed in particolare l’art. 7, comma 8;
Vista l’atto d’indirizzo della Sezione delle Autonomie del 27 aprile 2004, avente ad
oggetto gli indirizzi e criteri generali per l’esercizio dell’attività consultiva, come
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integrato e modificato dalla deliberazione della medesima Sezione del 4 giugno
2009, n. 9;
Vista la deliberazione della Sezione delle Autonomie del 17 febbraio 2006, n. 5;
Vista la deliberazione delle Sezioni Riunite di questa Corte n. 54/CONTR/10 del 17
novembre 2010;
Vista la richiesta proveniente dal Sindaco del Comune di Camino, n. 2240 del 16
giungo 2011, pervenuta il 21 giugno 2011, recante un quesito in materia di spese
per autovetture;
Vista l’Ordinanza n. 17 con la quale il Presidente di questa Sezione di controllo ha
convocato la Sezione per l’odierna seduta e ha nominato relatore il Primo
Referendario Dott. Giuseppe Maria Mezzapesa;
Udito il relatore;
Ritenuto in
FATTO
Il Comune di Camino dichiara l’esigenza di sostituire l’autovettura di
rappresentanza attualmente in uso, immatricolata nel 1999 e classificata EURO 2,
in quanto i costi di manutenzione sarebbero elevati e la vetustà del mezzo non
consentirebbe l’accesso in zone a traffico limitato.
Chiede pertanto, non avendo sostenuto spese per l’acquisto di autovetture nel
2009, se il divieto di cui all’art. 6, comma 14, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78
convertito con legge 30 luglio 2010, n. 122, si riferisca solo alle “auto blu”, ovvero
anche alle auto di servizio.
DIRITTO
La funzione consultiva delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti è
prevista dall’art. 7, comma 8, della Legge n. 131 del 2003 che, innovando nel
sistema delle tradizionali funzioni della Corte dei conti, dispone che le regioni, i
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comuni, le province e le città metropolitane possano chiedere alle Sezioni regionali
di controllo della Corte dei conti pareri in materia di contabilità pubblica.
Con atto del 27 aprile 2004, la Sezione delle Autonomie ha dettato gli indirizzi e i
criteri generali per l’esercizio dell’attività consultiva, evidenziando, in particolare, i
soggetti legittimati alla richiesta e l’ambito oggettivo della funzione.
Occorre pertanto verificare preliminarmente la sussistenza contestuale del requisito
soggettivo e di quello oggettivo, al fine di accertare l’ammissibilità della richiesta in
esame:
1) Requisito soggettivo:
La legittimazione a richiedere pareri è circoscritta ai soli Enti previsti dalla legge n.
131 del 2003, stante la natura speciale della funzione consultiva introdotta dalla
medesima legge, rispetto all’ordinaria sfera di competenze della Corte.
I pareri richiesti dai comuni, dalle province e dalle aree metropolitane, vanno
inoltrati per il tramite del Consiglio delle autonomie locali. La mancata costituzione
di tale organo non rappresenta tuttavia elemento ostativo alla richiesta di parere,
visto che la disposizione normativa usa la locuzione “di norma”, non precludendo,
quindi, in linea di principio, la richiesta diretta da parte degli enti.
Inoltre la richiesta può considerarsi ammissibile solo se proveniente dall’Organo
rappresentativo dell’Ente (Presidente della Giunta regionale, Presidente della
Provincia, Sindaco).
La richiesta di parere in esame proviene dal Comune di Camino, ed è stata
formalizzata dal suo Sindaco.
Sotto il profilo soggettivo, dunque, la richiesta di parere si palesa ammissibile.
2) Requisito oggettivo:
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I pareri sono previsti, dalla Legge n. 131 del 2003, esclusivamente nella materia
della contabilità pubblica.
L’ambito oggettivo di tale locuzione, in conformità a quanto stabilito dalle Sezioni
Autonomie nel citato atto di indirizzo del 27 aprile 2004, nonché nella deliberazione
n. 5/2006, deve ritenersi riferito alla “attività finanziaria che precede o che segue i
distinti interventi di settore, ricomprendendo, in particolare, la disciplina dei bilanci
e i relativi equilibri, l’acquisizione delle entrate, l’organizzazione finanziaria -
contabile, la disciplina del patrimonio, la gestione delle spese, l’indebitamento, la
rendicontazione e i relativi controlli”.
Le Sezioni riunite in sede di controllo, nell’esercizio della funzione di orientamento
generale assegnata dall’art. 17, comma 31, del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, hanno fornito
ulteriori chiarimenti (cfr. del. n. 54/2010). Si è precisato, infatti, che la funzione
consultiva delle Sezioni regionali di controllo nei confronti degli Enti territoriali deve
svolgersi anche in ordine a quesiti che risultino connessi alle modalità di utilizzo
delle risorse pubbliche, nel quadro di specifici obiettivi di contenimento della spesa
sanciti dai principi di coordinamento della finanza pubblica e in grado di
ripercuotersi direttamente sulla sana gestione finanziaria dell’Ente e sui pertinenti
equilibri di bilancio. Si ritiene pertanto che rilevino a tali fini anche i limiti e i divieti
legislativi in materia di spesa per le autovetture, introdotti dal legislatore ai suddetti
fini, cui fa riferimento il quesito posto all’esame di questa Sezione.
Tuttavia va ricordato che, come già precisato nei citati atti di indirizzo, nonché in
numerose delibere di questa Sezione, possono essere oggetto della funzione
consultiva della Corte dei Conti le sole richieste di parere volte ad ottenere un
esame da un punto di vista astratto e su temi di carattere generale. Devono quindi
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ritenersi inammissibili le richieste concernenti valutazioni su casi o atti gestionali
specifici, tali da determinare un’ingerenza della Corte nella concreta attività
gestionale dell’Ente e, in ultima analisi, una compartecipazione all’amministrazione
attiva, incompatibile con la posizione di terzietà ed indipendenza della Corte quale
organo magistratuale.
Nei limiti sopra descritti, la richiesta si palesa, dunque, ammissibile anche dal punto
di vista oggettivo.
3) Merito:
Fra le misure introdotte dalla manovra finanziaria introdotte dal D.L. 31 maggio
2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, per contenere e
razionalizzare la spesa pubblica, inclusa quella degli enti locali, l’art. 6, comma 14
ha previsto che “a decorrere dall'anno 2011, le amministrazioni pubbliche inserite
nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate
dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge
31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorità indipendenti, non possono effettuare
spese di ammontare superiore all'80 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2009
per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per
l'acquisto di buoni taxi; il predetto limite può essere derogato, per il solo anno
2011, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. La predetta
disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili
del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica”.
Il Comune istante chiede chiarimenti in merito all’ambito applicativo di dette
previsioni.
Il collegio, avendo riguardo alla lettera delle disposizioni, nonché alla ratio delle
stesse, ritiene che si debba seguire un’interpretazione estensiva che porti ad
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includere l’acquisto di qualsiasi tipo di autovettura da parte delle amministrazioni,
prescindendo dalla destinazione di uso delle stesse. Fatte salve le deroghe
espresse, la norma attiene infatti a tutti gli oneri connessi all'acquisto (la
manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, incluso anche l’acquisto di
buoni taxi). Lo scopo è chiaramente quello di ridurre la complessiva spesa legata
all’utilizzo di automezzi, qualsiasi sia l’utilizzazione degli stessi, e di indurre nel
contempo, per gli esercizi futuri, prassi virtuose nella gestione dei beni in parola,
attraverso una pianificazione prudente della relativa spesa (cfr., in tal senso, già
Sez. Lombardia, n. 1076/2010 e n. 114/2011).
P.Q.M.
Nelle su estese osservazioni è il parere di questa Sezione.
Copia del parere sarà trasmessa a cura del Direttore della Segreteria
all’Amministrazione che ne ha fatto richiesta.
Così deliberato in Torino nell’adunanza del 13luglio 2011.
Il Primo Referendario Relatore
F.to Dott. Giuseppe Maria MEZZAPESA
Il Presidente
F.to Dott.ssa Enrica LATERZA
Depositato in Segreteria il 14 luglio 2011
Il Direttore
F.to Dott. Federico SOLA

Spero che la Corte dei Conti ci lasci almeno scegliere di che morte morire !
E' un interpretazione di norme che sono al limite del paradosso.

Come si può assicurare la riduzione della spesa per la gestione degli automezzi (manutenzione ...esercizio) rispetto al 2009 se solo la benzina rispetto a tale anno è aumentata del 50 % ?
Come si porrebbe la Corte di fronte difronte alla necessità per un Comune di voler diminuire la spesa corrente proprio ricorrendo ad un incremento del servizio del Comune che faccia riferimento all'uso estensivo di automezzi (ripeto caso del servizio raccolta differenziata porta a porta rispetto al ritiro presso cassonetti) ?
E come si pone il problema di dover, nell'anno corrente, procedere alla riparazione di automezzi e/o sostituzione di pneumatici che non possono certo dipendere dall'anno solare ma che cadono con periodicità non programmabile ? Si decide di mandare gli autisti a rischiare la propria vita e quella altrui per rispettare questo codicicchio oppure si decide di pagare eventualmente la sanzione ma rispettando i principi minimi di garanzia della salute del personale ed evitare altri pregiudizi in capo all'Ente ?

Forse un comune grande può provare a rispettare il vincolo cercando di lavorare sulla scala ma non vedo come ciò possa accadere per i comuni piccoli.
Siamo inoltre alle solite, i comuni che in quell'anno hanno registrato una spesa eccessiva hanno margini di manovra nel bilancio corrente e possono continuare a spendere almeno l'80 per cento, chi invece aveva già all'epoca fatto sacrifici si trova praticamente incastrato.
Insomma le cicale possono più o meno continuare a fare le cicale ma per le formiche si usa l'insetticida.

Personalmente ritengo però che l'interpretazione estensiva a tutti i mezzi fatta dalla Corte è francamente assurda e sbagliata atteso che il legislatore si riferisce ad "autovetture" e non genericamente ad automezzi e ciò avrebbe forse anche un senso (fermo restando l'impossibilità materiale a diminuire la spesa per chi ad esempio aveva ed ha una solo autovettura di servizio) proprio perchè su tale forma di spesa ci si è più volte espresso come necessità di doverle diminuire (autoblu).

Il mio comune intende acquistare un 'autmobile 4x4 da utilizzare per il gruppo protezione civile. L'acquisto è finanziato ricorrendo alle somme che la regione trasferisce al comune per l'attività di protezione civile. Secondo voi tale acquisto va in deroga art.6, comma 14, d.l. 78/2010 e quindi rientra nella seguente eccezione "La predetta disposizione non si applica alle autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica". Saluti

...alle autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica...

direi che la sicurezza pubblica rientri ampiamente nel concetto di protezione civile esulando la spesa dai limiti.

Nel nostro Comune non abbiamo considerato le spese per il carburante; inoltre per alcune manutenzioni straordinarie (es. sostituzione pneumatici usurati), ci siamo fatti fare una dichiarazione dalla ditta che ci segue per quanto riguarda la 626 che i mezzi, in presenza di pneumatici usurati e/o di condizioni del mezzo che non ne garantivano più la sicurezza, l'abbiamo richiamata nella determinazione ed abbiamo impegnato la spesa conseguente al di fuori del limite imposto dal c. 14.
E che vengano a dirci qualcosa !!

Se può servire allego un estratto degli schemi che ho utilizzato per il calcolo dei limiti di spesa in oggetto, e che, completi di tutti i dati, ho trasmesso agli uffici.