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TAGLI TAGLI TAGLI E SE NON TAGLI TI TAGLIO L'IMU.
22/04/2014 - Italia Oggi
Tagli lineari sotto mentite spoglie per enti locali e le province in particolare. Le
amministrazioni provinciali, non essendo state affatto abolite dalla legge Delrio, sono
chiamate a contribuire ai risparmi del decreto spending review del governo con un salasso
da 444,5 milioni di euro per il 2014 e da 510 milioni per gli anni dal 2015 al 2017.
I comuni, invece, nel 2014, contribuiranno con 375,6 milioni di euro e 542,4 milioni negli
anni dal 2015 al 2017.
Il decreto Irpef, però, non qualifica espressamente questi tagli come lineari, ponendo,
invece, specifici obiettivi da raggiungere. Il grosso dei risparmi, infatti, dovrebbe derivare
da tagli che gli enti locali sono chiamati a effettuare alla spesa per beni e servizi: 340
milioni per le province e le città metropolitane, nel 2014 e 360 milioni per i comuni, sempre
nel 2014. Molto inferiori, invece, gli sforzi finanziari previsti per la riduzione delle auto blu
(ancora una volta, però, si tratta della spesa per le auto di servizio e non per i benefit degli
amministratori) e per la riduzione delle spese dovute a incarichi di consulenza, studio,
ricerca e collaborazioni coordinate e continuative.
In realtà, tuttavia, le indicazioni delle voci di spesa sulle quali incidere sono solo
potenziali. Sia province e città metropolitane, infatti, sia i comuni, avranno la facoltà di
modificarli, adottando misure di contenimento delle uscite, garantendo però in ogni caso
risparmi non inferiori rispetto agli obiettivi imposti dal legislatore.
In particolare, gli enti locali avranno tempo fino al 15 giugno per il 2014, e al 31 gennaio
per gli anni 2015, 2016 e 2017, per ridefinire gli importi dei risparmi attraverso la
Conferenza stato città, o proponendo proprie autonome modalità di risparmio.
Entro il 30 giugno, il Ministero dell'interno emanerà un decreto che indicherà in quale
capitolo del bilancio dello stato occorrerà versare i risparmi conseguiti. Negli anni
successivi, invece, la scadenza sarà il 28 febbraio. Laddove le province e le città
metropolitane non effettuino i versamenti entro il mese di luglio, l'Agenzia delle entrate
recupererà le entrate rivalendosi sui versamenti dell'imposta sulle assicurazioni sulla
responsabilità civile; qualora siano i comuni inadempienti, l'Agenzia delle entrate si
rivarrà sull'Imu.
Tagli lineari sotto mentite spoglie per enti locali e le province in particolare. Le
amministrazioni provinciali, non essendo state affatto abolite dalla legge Delrio, sono
chiamate a contribuire ai risparmi del decreto spending review del governo con un salasso
da 444,5 milioni di euro per il 2014 e da 510 milioni per gli anni dal 2015 al 2017.
I comuni, invece, nel 2014, contribuiranno con 375,6 milioni di euro e 542,4 milioni negli
anni dal 2015 al 2017.
Il decreto Irpef, però, non qualifica espressamente questi tagli come lineari, ponendo,
invece, specifici obiettivi da raggiungere. Il grosso dei risparmi, infatti, dovrebbe derivare
da tagli che gli enti locali sono chiamati a effettuare alla spesa per beni e servizi: 340
milioni per le province e le città metropolitane, nel 2014 e 360 milioni per i comuni, sempre
nel 2014. Molto inferiori, invece, gli sforzi finanziari previsti per la riduzione delle auto blu
(ancora una volta, però, si tratta della spesa per le auto di servizio e non per i benefit degli
amministratori) e per la riduzione delle spese dovute a incarichi di consulenza, studio,
ricerca e collaborazioni coordinate e continuative.
In realtà, tuttavia, le indicazioni delle voci di spesa sulle quali incidere sono solo
potenziali. Sia province e città metropolitane, infatti, sia i comuni, avranno la facoltà di
modificarli, adottando misure di contenimento delle uscite, garantendo però in ogni caso
risparmi non inferiori rispetto agli obiettivi imposti dal legislatore.
In particolare, gli enti locali avranno tempo fino al 15 giugno per il 2014, e al 31 gennaio
per gli anni 2015, 2016 e 2017, per ridefinire gli importi dei risparmi attraverso la
Conferenza stato città, o proponendo proprie autonome modalità di risparmio.
Entro il 30 giugno, il Ministero dell'interno emanerà un decreto che indicherà in quale
capitolo del bilancio dello stato occorrerà versare i risparmi conseguiti. Negli anni
successivi, invece, la scadenza sarà il 28 febbraio. Laddove le province e le città
metropolitane non effettuino i versamenti entro il mese di luglio, l'Agenzia delle entrate
recupererà le entrate rivalendosi sui versamenti dell'imposta sulle assicurazioni sulla
responsabilità civile; qualora siano i comuni inadempienti, l'Agenzia delle entrate si
rivarrà sull'Imu.
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