Mancato riconoscimento causa di servizio senza richiesta di equo indennizzo

Ho fatto richiesta per il riconoscimento della causa di servizio a seguito dell'insorgere di una fistola perianale, che ha avuto poi ulteriori complicazioni fino a dover subire una laparotomia per il sopraggiungere di una ulcera perforante al ll'intestino tenue. A seguito delle dimissioni ho fatto domanda per il riconoscimento della causa di servizio, ma essa é stata rigettata dall'Ufficio Personale in quanto lo stesso la faceva rientrare nel Decreto Monti DECRETO-LEGGE 6 dicembre 2011, n. 201, art. 6. A tale risposta il sottoscritto scrive quanto segue:

Avendo preso visione di detta nota mi corre l'obbligo di far notare che la mia richiesta si basa su un rapporto lavorativo iniziato con la Pubblica Amministrazione già nell'anno 2004 e pertanto in piena vigenza delle norme sul pubblico impiego allora vigenti. Ad ogni buon conto anche non volendo considerare il periodo riferito al mio impiego presso l'isola d'Elba, si ritiene che la malattia si sia verificata e anche se a  voi resa nota nell' anno 2013, certo non esime il Vostro Ufficio dall'istruire la richiesta relazionando come per legge per  inviarla al competente Ministero, atteso che il sottoscritto ha firmato il contratto di impiego con il Comune di Francavilla Fontana nel gennaio 2010 quindi in piena vigenza delle norme contrattuali vigenti in quel periodo che appunto l'art. 6 del Decreto legge  06 dicembre 2011 n. 201 ha di fatto mantenuto.
La Vostra nota peraltro riporta letteralmente: "….non sembra trovare accoglimento….", il che significa che anche il Vostro Ufficio non é certo di quanto comunicatomi.
Chiedo pertanto di rivalutare quanto dal sottoscritto richiesto alla luce delle considerazioni sopra esposte. Si chiede altresì di voler comunicare al sottoscritto gli estremi della comunicazione di quanto accadutomi  alla competente INAIL ai fini dell'indennizzo previsto dalla vigente normativa.

Si resta in attesa di Vostro cortese riscontro.
Dario Gaballo
precisazioni:

DIPENDENTI PUBBLICI
L’art.6 del decreto legge n.201/2011 ,convertito in legge n.214/2011 , sotto il titolo “Equo indennizzo   e pensioni privilegiate “,recita:
1. Ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria  contro gli infortuni e le malattie professionali, sono abrogati gli istituti dell’accertamento  della  dipendenza  dell’infermita’  da  causa   di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di  servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata.  La  disposizione di cui al primo  periodo  del  presente  comma  non  si  applica  nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa  e soccorso pubblico. La  disposizione  di  cui  al  primo  periodo  del presente comma non si applica, inoltre, ai procedimenti in corso alla data  di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto,   nonche’   ai
procedimenti per i quali, alla predetta data, non sia ancora  scaduto il termine di presentazione della domanda,  nonche’  ai  procedimenti  instaurabili d’ufficio per eventi occorsi prima della predetta data”..

L’esame della riportata disposizione consente di evidenziare ,anzituto ,che dalla data di entrata in vigore del decreto legge n,201/11,ossia dal 6.12.2011 :

1)    resta ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria  contro gli infortuni e le malattie professionali, fatta con l’eccezione per il personale espresamente previsto,nonche con riferimento ai   :

a) procedimenti in corso alla data  di  entrata  in  vigore  del  presente  decreto,  

b)procedimenti per i quali, alla predetta data, non sia ancora  scaduto il termine di presentazione della domanda,  

c)  procedimenti  instaurabili d’ufficio per eventi occorsi prima della predetta data

2) dal 6.12.2011 viene meno la disciplina circa i seguenti istituti relativi ai pubblici dipendenti:

 A)’accertamento  della  dipendenza  dell’infermita’  da  causa   di servizio,

B)  rimborso delle spese di degenza per causa di  servizio,

C) dell’equo indennizzo ,

D) della pensione privilegiata.

Pertanto ,per effetto dell’abrogazione predetta,la tutela del personale dipendente da istituzioni pubbliche circa infortuni e malattie profesionali competera soltanto all’INAIL,secondo le norme del T:U:n.1124/1965,come modificato dal decreto ministeriale del 15 giugno 2005 e successive modificazioni ,che in ogni caso alla luce delle previsioni dell’art.6 della legge Monti andra’ revisionato.

In merito a quanto sopra ,si osserva che il quadro normativo circa la disciplina della materia degli infornuti sul lavoro e le malatie profesionali appare notevolmente diverso da quello in vigore per i diendenti pubblici prima del 6.12.2011,come si puo’ verificare dalla lettura dell’esposizione che segue.

L’assicurazione INAIL è regolata dalle norme contenute nel Testo Unico delle disposizioni sull’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali (T.U. n.1124/65), nel Decreto legislativo n.38/2000 e da disposizioni speciali (lavoratori domestici, casalinghe, medici radiologi, ecc.).
Nel Testo Unico e nel Decreto legislativo n.38/2000 sono specificati i soggetti che devono essere assicurati e gli infortuni e le malattie per i quali viene riconosciuta la causa lavorativa.

L’INAIL tutela anche i lavoratori che si infortunano durante il viaggio di andata e ritorno dal luogo di lavoro (infortunio in itinere).
Il lavoratore che si infortuna sul lavoro o contrae una malattia professionale ha diritto ad usufruire delle prestazioni INAIL anche se il datore di lavoro non lo ha assicurato.
Sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

- tutti coloro che lavorano utilizzando sia in Italia che all’estero, qualunque sia il settore lavorativo in cui operano, alle dipendenze di chiunque, persone fisiche o giuridiche, privati o enti pubblici

- gli artigiani e i lavoratori autonomi dell’agricoltura
- i lavoratori appartenenti all’area dirigenziale
- gi sportivi professionisti
- i lavoratori parasubordinati
- le casalinghe

Dopo tale mia nota l'ufficio personale invia alla Comm. medica competente per territorio la quale rigetta l'istanza per gli stessi motivi addotti dall'Ufficio Personale.
Credete vi siano margini per un ricorso avverso a tale dispositivo atteso che nel frattempo é sopraggiunto anche una diagnosi di gastroenterite di tipo erosivo?
Cordialitá e stima
Dario Gaballo

onestamente no ma e' solo a mia opinione

Paolo Gros ha scritto:onestamente no ma e' solo a mia opinione

grazie per la cortese risposta sta di fatto che noi statali tra un po ci buttano nel cesso e tirano la catena….
il nostro contratto é fermo da 5 anni…lasciamo perdere….é meglio