LAMPADE VOTIVE- SENTENZA N. 2716 del 27 maggio 2014, Consiglio di Stato. BILANCIO DI PREVISIONE 2014.

Buongiorno a tutti.  Con la sentenza sopra indicata il Consiglio di stato  ha  chiarito una volta per  tutte quanto stabilito nell'art. 34, comma 26 del d.l. n. 179 del 2012 convertito in l. n. 221 del 2012, , e cioè che le lampade votive, se  gestite direttamente dal Comune, rientrano tra i servizi a domanda individuale e, quindi, nella disciplina dell'art. 172 comma 1 lettera c) d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 .

Occorre quindi fare una delibera  propedeutica  al Bilancio, analogamente agli altri servizi a  domanda individuale, se  il servizio è gestito in proprio. Come nel caso del mio Comune.

Vi è un obbligo di copertura del 100% del relativo costo?   Il mio Ente non è in dissesto nè in disavanzo.

Grazie mille  anticipatamente per l'attenzione e per la gradita risposta!!

Vedi l'articolo 45 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, ora articolo 243, comma 2, del T.U.E.L., che stabilisce che gli enti locali strutturalmente deficitari sono soggetti ai controlli centrali in materia di copertura del costo di alcuni servizi.

Per i servizi pubblici a domanda individuale, nel caso di ente strutturalmente deficitario, la copertura deve essere almeno del 36%.

Se l'Ente non è deficitario può avere una copertura anche inferiore al 36%.

Ho letto la sentenza che è del 18 marzo 2014, depositata il 27 maggio, che si riferisce ad un contenzioso che risale all'anno 2011, per cui il Consiglio di Stato si è pronunciato (e non poteva essere altrimenti) con riferimento alla normativa vigente al tempo.

La sentenza cita espressamente "Questo tipo di servizi era disciplinato dal D.M. 31 dicembre 1983, che fino all'entrata in vigore dell'articolo 34, comma 6, del decreto-legge n. 179 del 2012 ... comprendeva anche il servizio di illuminazione votiva"".

Tale servizio pertanto, dal 2012, non è più considerato servizio pubblico a domanda individuale sia che sia gestito direttamente dal Comune che affidato esternamente.

Ti confermo invece la parte relativa al tasso di copertura minimo (36%) per gli enti strutturalmente deficitari.