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3 partecipanti
Richiesta restituzione ruoli Equitalia
La domanda che pongo è la seguente:
Un Ente Comunale vanta un credito Tarsu (anno impositivo 2005) nei confronti di un soggetto solvibile.
Per detto credito è stato consegnato a suo tempo il ruolo ad Equitalia la quale, dopo la notifica della cartella di pagamento, non ha più intrapreso alcuna attività esecutiva.
Il Comune intende quindi procedere con l'esecuzione diretta del tributo, quale strada deve percorrere?
Richiedere la restituzione del ruolo ad Equitalia mediante provvedimento di sgravio (aspettandosi la richiesta di rimborso per le spese ex art.17, comma 6-bis dlgs 112/1999)?
Se così fosse, l'Ente deve poi procedere con l'emissione di ingiunzione fiscale?
L'interruzione della prescrizione conseguita con la notifica della cartella esattoriale rimane valida o, a seguito dello sgravio, viene meno?
O vi è altra strada?
Basta anche solo un riferimento normativo come aiuto.
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi
Un Ente Comunale vanta un credito Tarsu (anno impositivo 2005) nei confronti di un soggetto solvibile.
Per detto credito è stato consegnato a suo tempo il ruolo ad Equitalia la quale, dopo la notifica della cartella di pagamento, non ha più intrapreso alcuna attività esecutiva.
Il Comune intende quindi procedere con l'esecuzione diretta del tributo, quale strada deve percorrere?
Richiedere la restituzione del ruolo ad Equitalia mediante provvedimento di sgravio (aspettandosi la richiesta di rimborso per le spese ex art.17, comma 6-bis dlgs 112/1999)?
Se così fosse, l'Ente deve poi procedere con l'emissione di ingiunzione fiscale?
L'interruzione della prescrizione conseguita con la notifica della cartella esattoriale rimane valida o, a seguito dello sgravio, viene meno?
O vi è altra strada?
Basta anche solo un riferimento normativo come aiuto.
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi
MarcoP79- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 24.10.14
re
no , devi segnalare al concessionario della riscossione (Equitalia) su quali beni agire indicandoli dettagliatamente
Re: Richiesta restituzione ruoli Equitalia
Grazie Paolo,
quindi per i ruoli già consegnati ad Equitalia non vi è modo di svincolarsi, se non attendere (ma è un altra storia) la comunicazione di inesigibilità da parte del concessionario.
Qualora il 30.06.2015 non dovesse essere più rinnovato l'incarico ad Equitalia, dei ruoli consegnati negli anni precedenti e non riscossi cosa accadrà?
quindi per i ruoli già consegnati ad Equitalia non vi è modo di svincolarsi, se non attendere (ma è un altra storia) la comunicazione di inesigibilità da parte del concessionario.
Qualora il 30.06.2015 non dovesse essere più rinnovato l'incarico ad Equitalia, dei ruoli consegnati negli anni precedenti e non riscossi cosa accadrà?
MarcoP79- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 24.10.14
Re: Richiesta restituzione ruoli Equitalia
Sono sempre più numerose le opportune iniziative necessarie ad ottenere il risultato di sostituire
con adeguatezza Equitalia nel ruolo di supporto ai Comuni stessi nella difficilissima opera di
recupero dei propri crediti.
L’articolo 7 del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12
luglio 2011, n. 106, alla lettera gg ter) del comma 2, ha previsto che, a decorrere dal 1° gennaio
2012, in deroga alle vigenti disposizioni, la società Equitalia SpA, nonché le società per azioni
dalla stessa partecipate e la società Riscossione Sicilia spa, cessano di effettuare le attività di
accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate, tributarie o
patrimoniali, dei comuni e delle società da essi partecipate.
Il termine in questione è stato da ultimo differito al 31 dicembre 2014 (probabile altra proroga al 30-06-2015) dal comma 4 dell’articolo 9 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, “in attesa del riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate degli enti appartenenti ai livelli di governo sub statale, e per favorirne la realizzazione”.
La legge 7 dicembre 2012, n. 213, ha eliminato il divieto di procedere a nuovi affidamenti delle
dell’articolo 9.
E’ estremamente importante avviare quindi la sensibilizzazione dei Comuni, sull’argomento.
L’urgenza di tale iniziativa non è di poco conto, in quanto vengono coinvolti rilevanti interessi dei
Comuni, con allarmanti ripercussioni sul piano economico e finanziario, con il rischio di aprire un
buco nel 2015 di quasi 1 miliardo di euro nei bilanci comunali e senza disporre di alcuna copertura.
La voragine è destinata ad aprirsi all’indomani dell’addio di Equitalia dal servizio di riscossione
coattiva effettuata per conto degli enti locali.
Un regime attualmente in proroga, ma vedrà interrompere (non sappiamo quando viste le ripetute
proroghe) l’attività di recupero di tributi, tasse e entrate patrimoniali non pagate che Equitalia
svolge per conto dei Sindaci.
L’interruzione del servizio avrà come conseguenza l’obbligo da parte dei Comuni di riprendersi in
carico le posizioni gestite dalla Società di riscossione che fa capo all’Agenzia delle Entrate.
In pratica, circa 6 mila Comuni (dato stimato dall’Anci) vedranno restituirsi oltre otto miliardi di
Euro di somme correnti ancora da incassare .
La previsione è che circa il 10% di questa cifra enorme sia inesigibile e, quindi i Comuni avranno
l’obbligo di far pulizia nei propri bilanci evidenziando così un buco che si avvicina alla somma sopra
riportata di 1 miliardo di euro circa.
L’addio di Equitalia si accompagna dunque con la necessità da parte di circa 6 mila municipi di
incassare imposte e tributi scaduti o evasi.
Un cambio che spaventa perché in giro mancano sia le persone competenti in una materia così
delicata e sia le strutture informatiche per allestire una macchina di esazione efficiente, perché
estremamente complicata.
con adeguatezza Equitalia nel ruolo di supporto ai Comuni stessi nella difficilissima opera di
recupero dei propri crediti.
L’articolo 7 del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12
luglio 2011, n. 106, alla lettera gg ter) del comma 2, ha previsto che, a decorrere dal 1° gennaio
2012, in deroga alle vigenti disposizioni, la società Equitalia SpA, nonché le società per azioni
dalla stessa partecipate e la società Riscossione Sicilia spa, cessano di effettuare le attività di
accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate, tributarie o
patrimoniali, dei comuni e delle società da essi partecipate.
Il termine in questione è stato da ultimo differito al 31 dicembre 2014 (probabile altra proroga al 30-06-2015) dal comma 4 dell’articolo 9 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, “in attesa del riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate degli enti appartenenti ai livelli di governo sub statale, e per favorirne la realizzazione”.
La legge 7 dicembre 2012, n. 213, ha eliminato il divieto di procedere a nuovi affidamenti delle
dell’articolo 9.
E’ estremamente importante avviare quindi la sensibilizzazione dei Comuni, sull’argomento.
L’urgenza di tale iniziativa non è di poco conto, in quanto vengono coinvolti rilevanti interessi dei
Comuni, con allarmanti ripercussioni sul piano economico e finanziario, con il rischio di aprire un
buco nel 2015 di quasi 1 miliardo di euro nei bilanci comunali e senza disporre di alcuna copertura.
La voragine è destinata ad aprirsi all’indomani dell’addio di Equitalia dal servizio di riscossione
coattiva effettuata per conto degli enti locali.
Un regime attualmente in proroga, ma vedrà interrompere (non sappiamo quando viste le ripetute
proroghe) l’attività di recupero di tributi, tasse e entrate patrimoniali non pagate che Equitalia
svolge per conto dei Sindaci.
L’interruzione del servizio avrà come conseguenza l’obbligo da parte dei Comuni di riprendersi in
carico le posizioni gestite dalla Società di riscossione che fa capo all’Agenzia delle Entrate.
In pratica, circa 6 mila Comuni (dato stimato dall’Anci) vedranno restituirsi oltre otto miliardi di
Euro di somme correnti ancora da incassare .
La previsione è che circa il 10% di questa cifra enorme sia inesigibile e, quindi i Comuni avranno
l’obbligo di far pulizia nei propri bilanci evidenziando così un buco che si avvicina alla somma sopra
riportata di 1 miliardo di euro circa.
L’addio di Equitalia si accompagna dunque con la necessità da parte di circa 6 mila municipi di
incassare imposte e tributi scaduti o evasi.
Un cambio che spaventa perché in giro mancano sia le persone competenti in una materia così
delicata e sia le strutture informatiche per allestire una macchina di esazione efficiente, perché
estremamente complicata.
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