trasferimento dipendenti comunali presso società interamente partecipata dal Comune

Se dipendenti enti locali a TInd non solo e' possibile ma e' clausola obbligatoria che se non presente rende la procedura nulla ab origine .

Grazie per la cortese risposta.
Mi potresti citare la normativa specifica?
Mi saresti di grande aiuto.

La reinternazionalizzazione

La Corte dei conti Lombardia ha chiarito che l'ente locale potrà procedere alla reinternalizzazione del personale delle partecipate a condizione che “vi sia stato trasferimento di personale al momento della costituzione della società o dell'affidamento del servizio alla medesima e sia stato previsto , a norma di statuto o di regolamento di servizio, ovvero mediante un protocollo d'intesa tra l'Amministrazione locale e le organizzazioni sindacali di settore, il reintegro nel ruolo dell'ente locale in caso di scioglimento della società o di parziale reinternalizzazione dei servizi pubblici locali Tale interpretazione è stata ritenuta corretta anche dalle sezioni riunite della Corte dei conti che, nella deliberazione n. 8/2010, hanno precisato che le condizioni necessarie perché si possa procedere alla riammissione in servizio sono:
la persistenza di una carenza organica nei ruoli e per le funzioni di competenza dei dipendenti già trasferiti presso la società concessionaria;
la disponibilità di risorse economiche per sostenere gli oneri connessi al reinquadramento;
l'espressa volontà dell'amministrazione di procedere alla copertura dei posti scoperti mediante la riammissione dei dipendenti;
l'inquadramento dei dipendenti nella medesima posizione giuridico-economica rivestita anteriormente al trasferimento presso la società concessionaria.

Grazie sei perfetto come sempre.
Sai anche dirmi i i livelli retributivi previsti dal Contratto di lavoro delle società partecipate?

Nel caso dipende da quale tipo di attivita' svolge la partecipata.

occoorre necessariamente sapere quale CCNL viene applicato nella partecipata se diverso dal CCNL EELL e regioni.

Paolo Gros ha scritto:Se dipendenti enti locali a TInd non solo e' possibile ma e' clausola obbligatoria che se non presente rende la procedura nulla ab origine .

Mi permetto di dissentire.

Nella domanda si faceva riferimento alla possibilità di rientrare a semplice domanda e in qualsiasi momento, cosa è che assolutamente impossibile, visto che la Corte ha ritenuto possibile il riassorbimento del personale passato alla società solo nel caso in cui l'attività (in questo caso il servizio tributi) sia reinternalizzato.

Del resto in presenza di una clausola del genere ad un certo punto qualcuno potrebbe decidere di rientrare nell'organico comunale senza che vi sia un posto da coprire e lasciando sguarnite posizioni nella società con il rischio di mettere in discussione i servizi gestiti.

Non in questo senso ovvero non per semplie ed espressa volonta' di una sola delle parti ( dipendente ).
le condizioni necessarie infatti perché si possa procedere alla riammissione in servizio sono come detto :
la persistenza di una carenza organica nei ruoli e per le funzioni di competenza dei dipendenti già trasferiti presso la società concessionaria;
la disponibilità di risorse economiche per sostenere gli oneri connessi al reinquadramento;
l'espressa volontà dell'amministrazione di procedere alla copertura dei posti scoperti mediante la riammissione dei dipendenti;
l'inquadramento dei dipendenti nella medesima posizione giuridico-economica rivestita anteriormente al trasferimento presso la società concessionaria.

ma rimango dell'avviso che la clausola di riammissibilita' a tutela del dipendente , nell'osservanza dei criteri summenzionati , sia da inserirsi .

Marco P. ha scritto:

Mi par di capire che tutto dipenda da molteplici variabili tra le quali la volontà dell'Ente di riassorbire il personale.

Se ipotizziassimo un futuro scioglimento della società e che il Comune non voglia riassorbire detti dipendenti, gli stessi sarebbero licenziati, posti in mobilità o trasferiti presso altra amministrazione finanziaria statale?

La terza possibilità è esclusa. O li riprende il Comune oppure restano a casa.
C'è però da dire che se l'attività viene reinternalizzata il mancato riassorbimento del personale è una cosa improbabile.
Questo vale ovviamente per i dipendenti passati dal Comune alla società.
Per il personale assunto direttamente dalla società la questione è un po' più complessa.

Marco P. ha scritto:
Avete conoscenza di soluzioni adottate in casi simili che hanno garantito sia il Comune che i dipendenti ?

Il fatto è che si possono scrivere tutte le clausole che si vogliono, resta un problema: l'evoluzione normativa.
Se domani fanno una norma che dice: "in caso di liquidazione delle società partecipate il relativo personale non può essere riassorbito dall'Ente in nessun caso" cosa fai?

Ad esempio nella finanziaria 2009 c'era questa norma, che non era certo drastica, però dà un'idea di quello che può avvenire:
"Il personale delle aziende speciali create dalle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura non può transitare, in caso di cessazione dell'attività delle aziende medesime, alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura di riferimento, se non previa procedura selettiva di natura concorsuale e, in ogni caso, a valere sui contingenti di assunzioni effettuabili in base alla vigente normativa. Sono disapplicate le eventuali disposizioni statutarie o regolamentari in contrasto con il presente articolo."