Licenziamento per inabilità

E' pervenuta richiesta di un collega che ha allegato certificato da cui risulta l'inabilità al lavoro, nei mesi precedenti la richiesta lo stesso ha alternato periodi di lavoro ad assenze per malattia: qual è l'iter più giusto da seguire? Se si provvede al licenziamento immediato per giusta causa spetta l'indennità per il mancato preavviso (4 mensilità)? Spetta anche la monetizzazione delle ferie non godute? Il collega dell'ufficio personale ritiene che sia tutto legittimo vorrei evitare responsabilità in qualità di responsabile di ragioneria agli atti che perverrano per il parere

Grazie in anticipo per le cortesi risposte

sono interessato, perchè potrebbe capitare una cosa del genere anche da me ....
in reatà - non so come mai - ma di fronte a una cosa del genere ho sempre prima pensato alla possibilità di ricollocazione del dipe anche attraverso una modifica del profilo professionale ..

comunque ....

ferie non godute >> sicuramente si (occorre motivare perchè esiste un residuo, meglio farle godere)

Mi è capitato un caso abbastanza simile l'anno precedente, ma credo più triste in quanto il mio collega era malato terminale. ho portato immediatamente la richiesta di pensione diretta di inabilità ai sensi art 2 comma 12 L. 335/95, corredata dalla documentazione del suo medico curante, redatta su apposito modulo Inpdap ( i medici li hanno, ma la domanda si trova anche nella modulistica Inpdap ), presso la commissione medica istituita c/o il Ministero del Tesoro a Milano ( lavoro in un comune della Brianza ). In qualche settimana la commissione medica ha visitato il collega ricoverato in ospedale, ha emesso il verdetto di inabilità assoluta e permanente, e ci ha recapitato il relativo verbale quando il collega ormai era già deceduto. Quindi il collega è stato retribuito dal comune fino al mese del decesso, e dall'inizio del mese successivo la vedova ha percepito la pensione di riversibilità. Se il collega fosse vissuto, il comune l'avrebbe pagato fino alla ricezione del verbale di inabilità da parte della commissione medica. Quindi consiglio di trasmettere il certificato del dipendente alla commissione medica c/o il ministero del tesoro, ma assolutamente di aspettare a licenziarlo finchè tale commissione medica non confermi l'invalidità assoluta e permanente. Potrebbe anche dire che non può più svolgere le mansioni attuali ma che deve fare altro. Addirittura il medico incaricato della sorveglianza sanitaria mi diceva di aver visto numerosi casi in cui il medico di base dichiarava il paziente invalido mentre la commissione non accettava il verdetto. Una volta avvenuta la cessazione, le ferie non godute vanno certamente pagate.

Considerata la delicatezza estrema della materia e ricordando che il principio informatore è quello della tutela della salute del lavoratore, ritengo opportuno tenere presente il Regolamento approvato con il recente D.P.R. 27 luglio 2011 n. 171.-

Salve,
vorrei conoscere vs parere: se un dipendente è già stato dichiarato 'invalido con totale e permanente inabilità lavorativa al 100%' dalla Commissione Medico Legale presso un centro riabilitativo pubblico, come Ente io ho l'obbligo di fare istanza alla Commissione Medico Legale ASL? oppure devo immediatamente già fare la pratica di collocamento a riposo da presentare all' INPDAP con a corredo il certificato già in possesso del lavoratore? Premetto che allo stato attuale il dipendente sta fruendo dei nove mesi di malattia.
Grazie

Nello specifico ricorre l'obbligo di fare istanza alla Commissione Medico Legale ASL

un dipendente è stato dichiarato dalla commissione medica "Inabile permanente e in modo assoluto al servizio". L'amministrazione, verificato che nella dotazione organica non figurano posti di profilo equivalente a quello di appartenenza del dipendente, procede alla risoluzione del rapporto di lavoro.
Si chiede di conoscere se al dipendente spetta l'indennità di mancato preavviso.

’art. 13 del CCNL del 5.10.2001 ha introdotto il comma 4 bis all’art. 21 del CCNL 6.7.1995, disciplinante le assenze per malattia.
In particolare detto comma dispone che “ove non sia possibile procedere ai sensi del precedente comma 4, oppure nel caso che il dipendente sia dichiarato permanentemente inidoneo a svolgere qualsiasi proficuo lavoro, l'ente può procedere alla risoluzione del rapporto, corrispondendo al dipendente l'indennità sostitutiva del preavviso

si precisa che il dipendente dichiarato inabile al servizio è stato collocato in pensione dal momento della cessazione del rapporto

sì, l'art. 21 del ccnl 6.7.95 l'ho visto. però il dubbio mi nasce dal fatto che il dipendente è stato sottoposto a visita medica in seguito a una sua richiesta di pensione di inabilità (prima del superamento del periodo di comporto) e non su iniziativa dell'amministrazione al superamento del periodo di comporto (quest'ultima è l'ipotesi che prevede l'art. 21 del ccnl)