DISMISSIONE PARTECIPAZIONI IN SOCIETA' COMMERCIALI

Ai sensi della legge finanziaria 2008 gli enti locali, previa ricognizione, sono tenuti a cedere o comunque a recedere, dalle società e/o consorzi "aventi ad oggetto beni e/o servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali".
Il mio Comune, come al solito, è inadempiente - o meglio - ha fatto le cose all'acqua di rose.
In particolare la Sezione regionale della Corte dei conti, nell'estate del 2011, ha bacchettato l'ente rilevando che "pur emergendo la delibera consiliare di ricognizione questa appare come un mero elenco delle partcipazioni esistenti, senza che si esplichino le ragioni che giustiuficano la permemenza della partecipazioni medesime per come voluto dalla legge".
Da una lettura della norma della finanziaria 2008 noto che il termine per tirare le somme sulle società commerciali partecipate (ed eventualmente uscirsene) era di 36 mesi dal 01.01.2008 (quindi è scaduto). Pensate che l'ente sia ancora in tempo per rimediare? Un'altra delibera di ricognzione, ovviamente tardiva, questa volta opportunamente motivata secondo voi potrei impostarla? Grazie

sei in tempo , vedi il link

https://entilocali.forumattivo.it/t683-dismissione-partecipate-proroga-al-2013

Richiesta Urgente:

Al di là della dismissione delle partecipazioni che non hanno rilevanza istituzionale, intendo avere riscontri sulla seguente situazione:

Società partecipata dal mio ente al 47.5% e da altri due soci, rispettivamente al 47,5% ed al 5%...

Con la venuta meno del socio al 5%, il mio ente ha aumentato la propria partecipazione al 52.5%...

Dopo di che con una delibera di C.C. si delibera di modificare lo statuto provvedendo a cedere il 5% di quel 52.5% ad altro socio, il quale con propria deliberazione si dichiara disponibile ad acquisire tale quota.

Ciò detto, nella stessa delibera si da mandato alla Giunta Comunale ed al dirigente finanziario di predisporre gli atti conseguenziali....

Quali sono appunto questi adempimenti conseguenziali????

SONO ATTESI CORTESEMENTE SUGGERIMENTI???????????

ATTO DETERMINATIVO DI TRASFERIMENTO DFELLE QUOTE CON il quale prendendo atto dell'indirizzo espresso si dichiara la volonta dell'ente di cedere le medesime al valore concordato. Seguiranno gli adempimenti civilistici necessari per il trasferimento delle azioni o quote, circostanze queste che implicano l'atto notarile. MI chiedo...ma la dismissione non deve seguire una gara ad evidenza pubblica? o si contratta la cessioen con chi si vuole?

la dismissione deve seguire una gara ad evidenza pubblica

Paolo Gros ha scritto:la dismissione deve seguire una gara ad evidenza pubblica

Primo quesito: mi sembra di capire che prima di predisporre la determinazione di cessione delle quote, si dovrebbe procedere a gara ad evidenza pubblica????
Questo anche nel caso, il C.C. nell'atto di indirizzo redatto ha già modificato lo Statuto societario, inserendo il nominativo dell'Ente che vuole acquistare la partecipazione, il quale a sua volta ha già deliberato con Delibera del proprio Consiglio Direttivo, inviata al notaio...?????

Secondo quesito: il Consiglio Comunale prima di dare indirizzo al Dirigente, da anche indirizzo alla Giunta Comunale per predisporre gli atti conseguenziali...Ma mi chiedo e vi chiedo, visto quanto detto in precedenza, ha senso la Delibera di Giunta?????

Terzo quesito: visto che in fase di costituzione, è stato versato il 25% della quota di partecipazione dell'Ente, che allora deteneva il 52,5%...adesso questa cessione deve essere recuperata, attraverso il recupero dell'importo corrispondente alla quota ceduta, oppure basta accertare il risparmio dovuto al minore valore della partecipazione?????