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Monica
francodan
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difficoltà a predisporre bilanci - lettera 24 ore
Ieri è partita la lettera dei dirigenti finanziari della cintura torinese
D
obbiamo bloccare i servizi pubblici o inventare i numeri del bilancio, con il rischio di far saltare i conti del Comune e, tra l'altro, esserne chiamati a rispondere personalmente? Dopo qualche settimana passata a cercare di capire come tradurre in cifre le previsioni del decreto «salva-Italia», un gruppo di responsabili dei servizi finanziari attivi nei Comuni intorno a Torino (Alpignano, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Pinerolo, Rivalta, Rivoli e Venaria Reale) hanno deciso di girare la domanda al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, al presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e alle associazioni rappresentative degli enti locali a livello nazionale. Per ora sono in otto, ma leggendo la loro lettera gli altri 2.100 ragionieri capo negli altri Comuni d'Italia soggetti al Patto (ma anche i circa 5mila che tengono i conti negli enti più piccoli nelle Regioni a Statuto ordinario) non potranno che dirsi d'accordo: polemiche su tagli e autonomia a parte, infatti, il problema vero è nei numeri che non riescono a uscire dalla nebbia sulle ricadute applicative delle regole scritte in manovra. La rassegna dei punti interrogativi messa nero su bianco dai responsabili finanziari torinesi parte dalla novità capitale portata dal «salva-Italia», cioè l'imposta municipale propria che dal 1° gennaio ha mandato in pensione l'Ici. Torna il prelievo sul l'abitazione principale, ma con una detrazione base da 200 euro a cui si aggiungono 50 euro per ogni figlio convivente under 26, cambiano le regole di pertinenze e assimilazioni, l'imposta sugli altri immobili cresce ma va divisa a metà con lo Stato, e in questa giostra di novità ai Comuni mancano i dati indispensabili per evitare che le stime sul gettito si trasformino in divinazioni o, peggio, in numeri di fantasia. Molti sindaci, dal canto loro, si stanno chiedendo come evitare il salasso a carico di negozi e imprese, o come alleggerire il carico sugli appartamenti dati in affitto come accadeva spesso con la vecchia Ici, ma si bloccano nello stesso pantano di incertezze. Il tutto senza contare, poi, che «le differenze del gettito Imu stimato ad aliquota base», come spiega (si fa per dire) la manovra all'articolo 13, comma 17, saranno alla base della distribuzione del taglio ulteriore da 1,45 miliardi di euro imposto al «fondo sperimentale di riequilibrio»: un taglio, que-st'ultimo, che a differenza di quelli previsti dalle vecchie manovre non viene "sterilizzato" da uno sconto equivalente sul Patto di stabilità. Ora: a parte il fatto che gli stessi criteri di assegnazione del fondo di riequilibrio sono ancora tutti da scrivere, se il gettito effettivo dell'Imu in ogni Comune rimane avvolto nel mistero com'è possibile avere un'idea verosimile del sacrificio ulteriore chiesto dal decreto di Natale? Per par condicio, se le entrate restano oscure nemmeno sugli obiettivi imposti dal Patto di stabilità per quest'an no nessuno può vantare certezze. È vero, i moltiplicatori da applicare alla spesa corrente per individuare i target sono stati fissati dalla legge di stabilità, ma le manovre estive si sono infilate in un ginepraio di criteri di «virtuosità» per individuare i Comuni da premiare con un maxi-sconto proprio sul Patto. Risultato: in teoria una serie di sindaci potrebbero scordarsi dei vincoli di finanza pubblica ed evitare le sanzioni solo garantendo il pareggio fra entrate e uscite, tutti gli altri dovrebbero caricarsi degli obiettivi abbandonati dai primi, ma nessuno è in grado di sapere chi siano i «virtuosi» da premiare e gli altri da colpire. Insomma, tutti ottimi argomenti (a cui si potrebbero aggiungere, per esempio, le incertezze sugli strumenti di riscossione, che rischiano di alleggerire ulteriormente le entrate dei sindaci) con cui i responsabili amministrativi dei conti comunali chiedono al Governo di calcolare e comunicare «con urgenza» gli importi del fondo di riequilibrio e gli obiettivi del Patto assegnati a ogni Comune: per evitare di dover autorizzare spese sulla base di entrate consapevolmente "inventate" e far saltare la regola d'oro dei conti comunali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Trovati
D
obbiamo bloccare i servizi pubblici o inventare i numeri del bilancio, con il rischio di far saltare i conti del Comune e, tra l'altro, esserne chiamati a rispondere personalmente? Dopo qualche settimana passata a cercare di capire come tradurre in cifre le previsioni del decreto «salva-Italia», un gruppo di responsabili dei servizi finanziari attivi nei Comuni intorno a Torino (Alpignano, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Pinerolo, Rivalta, Rivoli e Venaria Reale) hanno deciso di girare la domanda al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, al presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e alle associazioni rappresentative degli enti locali a livello nazionale. Per ora sono in otto, ma leggendo la loro lettera gli altri 2.100 ragionieri capo negli altri Comuni d'Italia soggetti al Patto (ma anche i circa 5mila che tengono i conti negli enti più piccoli nelle Regioni a Statuto ordinario) non potranno che dirsi d'accordo: polemiche su tagli e autonomia a parte, infatti, il problema vero è nei numeri che non riescono a uscire dalla nebbia sulle ricadute applicative delle regole scritte in manovra. La rassegna dei punti interrogativi messa nero su bianco dai responsabili finanziari torinesi parte dalla novità capitale portata dal «salva-Italia», cioè l'imposta municipale propria che dal 1° gennaio ha mandato in pensione l'Ici. Torna il prelievo sul l'abitazione principale, ma con una detrazione base da 200 euro a cui si aggiungono 50 euro per ogni figlio convivente under 26, cambiano le regole di pertinenze e assimilazioni, l'imposta sugli altri immobili cresce ma va divisa a metà con lo Stato, e in questa giostra di novità ai Comuni mancano i dati indispensabili per evitare che le stime sul gettito si trasformino in divinazioni o, peggio, in numeri di fantasia. Molti sindaci, dal canto loro, si stanno chiedendo come evitare il salasso a carico di negozi e imprese, o come alleggerire il carico sugli appartamenti dati in affitto come accadeva spesso con la vecchia Ici, ma si bloccano nello stesso pantano di incertezze. Il tutto senza contare, poi, che «le differenze del gettito Imu stimato ad aliquota base», come spiega (si fa per dire) la manovra all'articolo 13, comma 17, saranno alla base della distribuzione del taglio ulteriore da 1,45 miliardi di euro imposto al «fondo sperimentale di riequilibrio»: un taglio, que-st'ultimo, che a differenza di quelli previsti dalle vecchie manovre non viene "sterilizzato" da uno sconto equivalente sul Patto di stabilità. Ora: a parte il fatto che gli stessi criteri di assegnazione del fondo di riequilibrio sono ancora tutti da scrivere, se il gettito effettivo dell'Imu in ogni Comune rimane avvolto nel mistero com'è possibile avere un'idea verosimile del sacrificio ulteriore chiesto dal decreto di Natale? Per par condicio, se le entrate restano oscure nemmeno sugli obiettivi imposti dal Patto di stabilità per quest'an no nessuno può vantare certezze. È vero, i moltiplicatori da applicare alla spesa corrente per individuare i target sono stati fissati dalla legge di stabilità, ma le manovre estive si sono infilate in un ginepraio di criteri di «virtuosità» per individuare i Comuni da premiare con un maxi-sconto proprio sul Patto. Risultato: in teoria una serie di sindaci potrebbero scordarsi dei vincoli di finanza pubblica ed evitare le sanzioni solo garantendo il pareggio fra entrate e uscite, tutti gli altri dovrebbero caricarsi degli obiettivi abbandonati dai primi, ma nessuno è in grado di sapere chi siano i «virtuosi» da premiare e gli altri da colpire. Insomma, tutti ottimi argomenti (a cui si potrebbero aggiungere, per esempio, le incertezze sugli strumenti di riscossione, che rischiano di alleggerire ulteriormente le entrate dei sindaci) con cui i responsabili amministrativi dei conti comunali chiedono al Governo di calcolare e comunicare «con urgenza» gli importi del fondo di riequilibrio e gli obiettivi del Patto assegnati a ogni Comune: per evitare di dover autorizzare spese sulla base di entrate consapevolmente "inventate" e far saltare la regola d'oro dei conti comunali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Trovati
francodan- Messaggi : 6152
Data d'iscrizione : 07.10.10
Località : 4 comuni e una unione in bassa lomellina
Re: difficoltà a predisporre bilanci - lettera 24 ore
IL SOLE ANCHE OGGI SULL'ARGOMENTO
Enti locali. I ragionieri dei comuni lanciano l'allarme
Imu, Patto e fondi nella nebbia: «Impossibile un bilancio vero»
IL RESTYLING/Tra le richieste dei sindaci nella commissione paritetica l'addio ai fondi «statali» in cambio dell'intera imposta su tutti gli immobili
MILANO - I frutti dell'Imu per il Comune dopo la divisione a metà con lo Stato del gettito da immobili diversi dalla prima casa? Sconosciuto. L'entità del fondo di riequilibrio? Non pervenuta. L'obiettivo del Patto di stabilità? Dipende dalla «virtuosità», anch'essa avvolta nella nebbia. Su presupposti così, fare un bilancio seguendo i criteri della «veridicità» e dell'«atten-dibilità» imposti dalla legge è un'impresa impossibile, e per questa ragione un gruppo di responsabili dei servizi finanziari di Comuni piemontesi, con una mossa inedita, ha scritto al premier Mario Monti e al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri per chiedere «con urgenza» certezze ufficiali almeno sulle dimensioni dell'assegno statale destinato a ogni municipio come quota del fondo di riequilibrio e sugli obiettivi del Patto di stabilità, indicando in fretta i virtuosi da escludere dai vincoli e gli altri che devono sopportare il carico aggiuntivo (si veda Il Sole 24 Ore NordOvest di ieri). Senza, scrivono, è impossibile gestire «seriamente» il 2012, e rispettare la legge. I temi sollevati dai responsabili amministrativi dei conti locali intorno a Torino sono condivisi dai loro colleghi in giro per l'Italia, e sono stati al centro dei lavori del tradizionale Meeting annuale Anci sulla finanziaria (quest'anno «sulle finanziarie») che si è tenuto ieri a Viareggio. Sul-l'Imu, i problemi principali arrivano per i singoli Comuni dalle incertezze sugli effetti delle detrazioni (200 euro per tutti più 50 euro per ogni figlio convivente) e dalla riscrittura della disciplina di assimilazioni e pertinenze. Scompaiono le assimilazioni locali all'abitazione principale (per esempio per gli immobili affittati come prima casa), ma anche le agevolazioni per terreni agricoli, immobili storici, abitazioni possedute da residenti all'estero o anziani ricoverati (se non locate). Le incertezze sull'Imu si riflettono sul fondo di riequilibrio che, secondo il decreto «salva-Italia» (articolo 13, comma 17 del Dl 201/2011) varia per compensare le differenze fra il gettito Ici e quello dell'Imu stimato «ad aliquota base». I tavoli tecnici sono al lavoro per sciogliere tutti i nodi della matassa, e il frutto dovrebbero essere due provvedimenti ministeriali per ufficializzare i numeri sulla compensazione e sul totale del fondo perequativo (che quest'anno imbarca anche l'Iva prima distribuita su base territoriale). L'altro fronte è quello della «riscrittura» del Patto su cui la commissione paritetica fra Governo ed enti territoriali dovrà produrre una proposta entro tre mesi. Fra le idee dei sindaci rilanciate ieri da Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e membro dell'Ufficio di presidenza Anci, c'è anche quella di sbloccare una quota significativa di residui (tra il 5 e il 10%) e cancellare i trasferimenti ridando ai Comuni l'intera Imu, evitando la divisione con lo Stato che blocca l'autonomia locale su questa leva fiscale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Trovati
Enti locali. I ragionieri dei comuni lanciano l'allarme
Imu, Patto e fondi nella nebbia: «Impossibile un bilancio vero»
IL RESTYLING/Tra le richieste dei sindaci nella commissione paritetica l'addio ai fondi «statali» in cambio dell'intera imposta su tutti gli immobili
MILANO - I frutti dell'Imu per il Comune dopo la divisione a metà con lo Stato del gettito da immobili diversi dalla prima casa? Sconosciuto. L'entità del fondo di riequilibrio? Non pervenuta. L'obiettivo del Patto di stabilità? Dipende dalla «virtuosità», anch'essa avvolta nella nebbia. Su presupposti così, fare un bilancio seguendo i criteri della «veridicità» e dell'«atten-dibilità» imposti dalla legge è un'impresa impossibile, e per questa ragione un gruppo di responsabili dei servizi finanziari di Comuni piemontesi, con una mossa inedita, ha scritto al premier Mario Monti e al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri per chiedere «con urgenza» certezze ufficiali almeno sulle dimensioni dell'assegno statale destinato a ogni municipio come quota del fondo di riequilibrio e sugli obiettivi del Patto di stabilità, indicando in fretta i virtuosi da escludere dai vincoli e gli altri che devono sopportare il carico aggiuntivo (si veda Il Sole 24 Ore NordOvest di ieri). Senza, scrivono, è impossibile gestire «seriamente» il 2012, e rispettare la legge. I temi sollevati dai responsabili amministrativi dei conti locali intorno a Torino sono condivisi dai loro colleghi in giro per l'Italia, e sono stati al centro dei lavori del tradizionale Meeting annuale Anci sulla finanziaria (quest'anno «sulle finanziarie») che si è tenuto ieri a Viareggio. Sul-l'Imu, i problemi principali arrivano per i singoli Comuni dalle incertezze sugli effetti delle detrazioni (200 euro per tutti più 50 euro per ogni figlio convivente) e dalla riscrittura della disciplina di assimilazioni e pertinenze. Scompaiono le assimilazioni locali all'abitazione principale (per esempio per gli immobili affittati come prima casa), ma anche le agevolazioni per terreni agricoli, immobili storici, abitazioni possedute da residenti all'estero o anziani ricoverati (se non locate). Le incertezze sull'Imu si riflettono sul fondo di riequilibrio che, secondo il decreto «salva-Italia» (articolo 13, comma 17 del Dl 201/2011) varia per compensare le differenze fra il gettito Ici e quello dell'Imu stimato «ad aliquota base». I tavoli tecnici sono al lavoro per sciogliere tutti i nodi della matassa, e il frutto dovrebbero essere due provvedimenti ministeriali per ufficializzare i numeri sulla compensazione e sul totale del fondo perequativo (che quest'anno imbarca anche l'Iva prima distribuita su base territoriale). L'altro fronte è quello della «riscrittura» del Patto su cui la commissione paritetica fra Governo ed enti territoriali dovrà produrre una proposta entro tre mesi. Fra le idee dei sindaci rilanciate ieri da Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e membro dell'Ufficio di presidenza Anci, c'è anche quella di sbloccare una quota significativa di residui (tra il 5 e il 10%) e cancellare i trasferimenti ridando ai Comuni l'intera Imu, evitando la divisione con lo Stato che blocca l'autonomia locale su questa leva fiscale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Trovati
francodan- Messaggi : 6152
Data d'iscrizione : 07.10.10
Località : 4 comuni e una unione in bassa lomellina
Re: difficoltà a predisporre bilanci - lettera 24 ore
sarebbe bello avere la copia della lettera.
Monica- Messaggi : 193
Data d'iscrizione : 29.07.10
Località : Lombardia
Lettera
Credo che se telefoni ai colleghi dei comuni citati sicuramente ne invieranno copia.
Se poi vi fosse qualche collega dei comuni della cintura di torino citati iscritto al forum e volesse pubblicarla sarebbe davvero bello ed interessante per tutti noi.
Speriamo qualcuno raccolga l'appello.
Se poi vi fosse qualche collega dei comuni della cintura di torino citati iscritto al forum e volesse pubblicarla sarebbe davvero bello ed interessante per tutti noi.
Speriamo qualcuno raccolga l'appello.
Fondo sperimentale 2012 in corso di definizione
Davvero una bella iniziativa la lettera dei responsabili finanziari.
Ho messo il contenuto degli articoli a disposizione della Giunta.
Ho sentito anche che al Ministero si stanno dando da fare per definire
gli importi del fondo sperimentale di riequilibrio dal 2012 .
Speriamo siano tempi brevi.
Ho messo il contenuto degli articoli a disposizione della Giunta.
Ho sentito anche che al Ministero si stanno dando da fare per definire
gli importi del fondo sperimentale di riequilibrio dal 2012 .
Speriamo siano tempi brevi.
diego archivio- Messaggi : 4
Data d'iscrizione : 07.11.11
Re: difficoltà a predisporre bilanci - lettera 24 ore
di solito quando arriva l'importo del fsr? è il primo anno che mi trovo a dover redigere un bilancio in toto...
lucac88- Messaggi : 462
Data d'iscrizione : 15.11.11
Re: difficoltà a predisporre bilanci - lettera 24 ore
e per il 2013 cosa si fà.......
rag001- Messaggi : 328
Data d'iscrizione : 15.12.10
Età : 58
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