gara senza contratto

oggi analizando una gara fatta nel 2010 per l'affidamento del servizio mensa, mi sono resa conto che il comune ha proceduto a fare la gara, il capitolato di appalto, l'approvazione del verbale di gara ma manca la stipula del contratto. Nonostante tutto il servizio mensa è svolto dall'aggiudicataria da oltre un anno. a naso ritengo che l'obbligazione non sussiste in mancanza di contratto. mi potete dire qualche riferimento di sentenza per una fattispecie analoga, vorrei scrivere al sindaco ed al capo area per sottolineargli la vicenda e quali sono le conseguenze

E' del tutto chiaro che mancando il conhtratto la prestazione puo' essere non resa e ovviamente non pagata.
Le parti in causa non hanno tutele contrattuali ed i loro rapporti non sono normati.
Una prestazione di servizio affidata con gara ex codiece dei contratti deve obbligatioriamente concludersi con la forma contrattuale.
La sua mancanza come detto , in presenza di solo atto amministrativo di determinazione di aggiudicazione definitiva , viola il Dlgs 163 e l'atto amministrativo puo' non sortire i propri effetti.
L'obbligazione contrattuale non esiste ed il prestatore puo' interrompere il servizio ad nutum .

d'accordo con Paolo
anzi leggiti una determina del 2002 dell'AVCP che già allora (non c'era il codice contratti) riteneva che il verbale di aggiudicazione definitiva non potesse tenere luogo del contratto:
il link è
http://www.avcp.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?ca=1219

la determinazione è la Determinazione n.24/2002 del 2/10/2002
Oggetto: AG/229/01OGGETTO: VERBALE DI AGGIuDICAZIONE E PERFEZIONAMENTO DEL CONTRATTO.
interessante è questo passaggio:
Occorre aggiungere, inoltre, che nell'attuale sistema normativo, come innovato dal D.P.R. 554/99, e come pure affermato da questa Autorità con determinazione n. 54/2000, nella fase immediatamente precedente alla stipula del contratto, la posizione dell'amministrazione appare diversificata rispetto alla posizione del privato contraente. Per quest'ultimo, infatti, esiste un vero e proprio obbligo giuridico di prestarsi alla stipulazione; obbligo che è garantito dalla prestazione della cauzione provvisoria che, in caso di rifiuto alla stipulazione e mancato esercizio della facoltà di recesso, come stabilito dall'art. 109 co. 3 del regolamento, viene incamerata dalla stazione appaltante. Per l'amministrazione, invece, esiste l'obbligo di concludere il procedimento attivato, ma la stessa possiede il potere discrezionale in ordine al contenuto della sua determinazione, e la facoltà di non addivenire alla stipulazione per motivi di interesse pubblico, non essendo il procedimento ancora concluso.
Tutto ciò che diceva l'AVCP allora vale anche oggi (a maggior ragione, direi).