Gare per la riscossione , attenzione all'Iva

Per quanto riguarda il trattamento applicabile, ai fini dell'IVA, all'aggio riconosciuto al concessionario a cui verra' affidato il servizio di riscossione, liquidazione ed accertamento delle entrate si osserva quanto segue.
Si precisa, preliminarmente, che detto aggio costituisce un
corrispettivo a fronte di una specifica prestazione di servizi
(obbligazione di fare), di cui all'articolo 3 del DPR n. 633 del 1972, resa
da un soggetto nell'ambito della propria attivita' d'impresa ed e', quindi,
rilevante agli effetti dell'IVA. Cio' premesso, occorre stabilire se detta
prestazione rientri o meno tra le operazioni esenti dall'imposta elencate
nell'articolo 10 del citato DPR n. 633.
In base a quanto disposto dall'art. 10, n. 5), del DPR n. 633 del
1972, sono esenti dall'IVA "le operazioni relative alla riscossione dei
tributi".
Pertanto, in forza di detta disposizione, e' riconducibile
nell'esenzione dall'IVA l'aggio relativo al servizio di riscossione
concernente il diritto sulle pubbliche affissioni, in considerazione della
qualificazione della medesima entrata come tributo.
Tuttavia, nel caso in cui al concessionario venga corrisposto un aggio
unico per un servizio pattuito unitariamente che comprenda anche
l'accertamento e la liquidazione del tributo, si ritiene che l'intero aggio
debba essere assoggettato ad IVA nella misura ordinaria, atteso che la norma
di esenzione e' espressamente riferita alle sole "operazioni relative alla
riscossione dei tributi".
La norma richiamata, che prevede un'esenzione tributaria, non e'
suscettibile, infatti, di interpretazione analogica e non consente di
assimilare il trattamento relativo al servizio di riscossione a quelli
concernenti l'accertamento e la liquidazione.
Si precisa, infine, che l'aggio corrisposto al concessionario per il
servizio relativo alle restanti entrate (COSAP e fitti e canoni ), deve essere
assoggettato ad IVA, in quanto dette entrate non sono qualificabili come
"tributi".
Ergo e' utile inserire in sede di gara l'obbligo di fatturazione dell'aggio a favore del concessionario che, dopo aver riversato tutte le somme ( aggio compreso) vedra' pagata la propria fattuta in esenzione art.10 se tributo ed in applicazione di Iva se canone.
La mancata previsione potrebbere essere fonte di elusione Iva a cui il Comune compartecipa.

Paolo, scusa per la domanda ingenua e scontata, quindi anche in sede di redazione del bando è utile precisare che l'aggio posto come base di gara è da intendersi esente iva ai sensi della normativa che hai citato per (es.) tarsu e ici, e oltre iva per le rimanenti entrate (es. canoni servizio idrico)?

Lo consiglio vivamente in quanto , qualora omesso, il concessionario tendera' a compensare il riscosso attraverso versamento del netto.
A questo punto l'ente ricevera' solo dei rendiconti ma molto probabilmente non delle fatture.
Faccio un esempio concreto:
1)Concessionario incassa 100 di Tarsu di cui 10 di aggio
2)Concessionario incassa 100 di Cosap di cui 10 di aggio.

1)Riversa al comune 100 e allega fattura di 10 per aggio esennte Iva , Il comune paga 10 al concessionario
2)Riversa al comune 100 e allega fattura di 12 di aggio ( 10 + Iva) , il comune paga 12 al concessionario.

Ecco perche' in sede di gara occorre ben valutare che il servizio per riscossioni non tributarie ha per l'ente un costo magiore ( l'Iva e' un costo) , tanto e' inseribile in gara con un aggio a base di asta piu' basso rispetto alle entrate tributarie.

...aggiungo :
se il concessionario ( come e' nel tempo spesso accaduto , Equitalia docet) versa al netto ( e finanziariamente emetto reversale e mandato figurativo per il principio dell'universalita' del bilancio) nell'attuale sorgono una serie di problemi .
Se mi compensa un aggio poniamo di 20.000 euro :
1) e il Durc ?
2) e il controllo sopra i 10.000 euro ( potrebbe avere debiti)
3) e il CUP ?
4) e il conto corrente dedicato per la legge 136/2010?

Ritengo che debbano versare al lordo come prima indicato.