DUBBI SU PROCEDURA DI MODIFICA SCHEMA RENDICONTO

Adesso stanno, ahimè, venendo fuori tutte le passività dell'ente (tutte con decreto ingiuntivo e giudizi di ottemperanza che fioccano ogni giorno sulle scrivanie).L' Anticipazione di cassa è al max da anni e impegni finanziati nel pluriennale con dismissioni quantomeno complicate. Cominciano a vacillare anche i servizi indispensabili (anche gli stipendi dei dipendenti). Questo quadro, unitamente a quanto i revisori (freschi di nomina) hanno appurato relativamente al rendiconto 2010, ha indotto tale organo a considerare inattendibile il risultato d'amministrazione (da considerare anche che attraverso questo rendiconto e le risultanze contabili risultano rispettati i parametri) cui si perviene con lo schema di rendiconto: motivi principali dfb da sentenze non riconosciuti da anni, oneri per derivati non finanziati, abuso antic di cassa, strutturale difficoltà a pagare gli impegni assunti).
Il commissario vorrebbe provare a vedere se si può salvare "la faccia" per il 2010 e far riproporre le problematiche in sede di previsionale. Io non sono convinto che, in considerazione che prevedo possibile dissesto, questa sia la scelta più corretta anche per ragioni di responsabilità. Il consiglio ha chiesto di avere una ricognizione puntuale dello stato del passivo, che assume dimensioni molto più pesanti di quanto non emerge dalle verifiche che sono state possibili effettuare in sede di controlli sul rendiconto (massa di contenzioso enorme), e di procedere con il 194 e con la allocazione per competenza di ciò che hanno evidenziato i revisori. Hanno diffidato l'ente ad adoperarsi in tal senso e messo a conoscenza di ciò la corte e l'assessorato reg. Gli amministratori attaccano anche i revisori perchè vogliono forzare l'ente, attraverso il consiglio, a modificare il rendiconto (adesso bocciato dal consiglio e nelle mani del commissario).

Leggi attentamente quanto postato sopra da Francodan e come revisori ( con tale quadro apocalittico) richiedete la dichiarzione dello stato di dissesto.