passaggio da part time a tempo pieno

Buongiorno a tutti,
nel comune dove lavoro (sotto i 5000 abitanti), un dipendente attualmente in part time ha chiesto il passaggio a tempo pieno.
La cosa strana è che questa persona è entrata tramite mobilità nel 1996, ricoprendo un posto che in pianta organica era a part time, ma nell'ente di provenienza lavorava a tempo pieno (in sostanza, il passaggio da tempo pieno a part time è avvenuto contestualmente alla mobilità).

I problemi sono quindi i seguenti:

1) E' corretto applicare il comma 14 dell'art. 4 del CCNL 14/09/2000 (cioè dipendente assunto a tempo pieno, trasformato in part time e che ritorna a tempo pieno) o il comma 15 del medesimo articolo (cioè dipendente assunto part time che chiede il passaggio a tempo pieno)?

2) Se fosse corretto applicare il comma 14, mi sembra palese che non si possa negare la trasformazione neanche in caso di superamento della spesa del personale 2004 (il comma 14 dice "i dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale hanno diritto a ritornare a tempo pieno alla scadenza di un biennio dalla trasformazione ...")

3) Se fosse corretto applicare il comma 15, il Comune può negare la trasformazione motivando che altrimenti supererebbe la spesa personale del 2004?
(il comma 15 dice "I dipendenti assunti con rapporto di lavoro a tempo parziale hanno diritto di chiedere la trasformazione ... a condizione che vi sia la disponibilità del posto in organico).
La frase è un po' strana... dice che il dipendente può chiedere.... ma cosa vuol dire? che il dipendente chiede ed il Comune può negare?

4) ma perchè i casi più complicati capitano tutti qui?

Grazie in anticipo a chi riuscirà a darmi qualche dritta, soprattutto sul punto 4)!!!

E' applicabile l'art. 4 comma 14 del CCNL 14/09/2000 (cioè dipendente assunto a tempo pieno, trasformato in part time e che ritorna a tempo pieno).
Nulla rileva infatti che nell'ente in cui il dipendente e' giunto per mobilita' sotto i 5000 il posto fosse ptime.
A tale riguardo non si parla di "nuova assunzione " infatti La Corte dei conti Lombardia con delibera 768 del 12.7.2010 chiarisce :
"la mobilità si configura ex se in termini di neutralità di spesa solo se la stessa avvenga tra amministrazioni entrambe sottoposte a vincoli in materia di assunzioni a tempo indeterminato""la mobilità non è considerata neutrale, quando l’amministrazione cedente non è sottoposta a vincoli sulle assunzioni e invece lo è l’amministrazione ricevente che, in questo caso, potrà procedere alla costituzione di un nuovo rapporto solo nei limiti in cui potrà procedere a nuove assunzioni e a incrementi di spesa del personale."
Ovvero: una mobilita' tra enti non sottoposti al patto e' sempre possibile anche in corso di anno ( nel comparto ed anche extra comparto infatti nessun nuovo assunto viene ad inseririsi)

Per cui ne consegue che :
Lo chiarisce la Corte dei Conti Lombardia deliberazione 873 del 14.09.2010
In questo caso particolare, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno non è assimilabile ad una nuova assunzione poiché il dipendente era stato assunto a tempo pieno e**, pertanto, il Comune può procedere alla modifica del rapporto in questione, a condizione che venga rispettato il parametro di spesa previsto dall’art. 1, co. 562 della l. 27 dicembre 2006, n. 296, che non è stato oggetto di modifica da parte del co. 10 dell’art. 14 del d.l. n. 78, conv. in l. 30 luglio 2010, n. 122 (che si è limitato ad abrogare il terzo periodo della norma in questione che prevedeva una specifica possibilità di deroga in materia di assunzioni)..

** l'assunzione che rileva era quella full time presso l'ente originario in quanto come detto la mobilita' in questione non e' "nuova assunzione"
Ritengo inoltre possibile la trasformazione del posto in pianta organica anche in eccedenza del limte di spesa 2004, rimanendo tale spesa escludibile dal computo.

Sul punto 4 : Ti assicuro che nei Comuni capita di tutto e di piu'.....

Grazie mille per la celere e argomentata risposta (e grazie anche per questo preziosissimo forum!)

... tuttavia mi resta ancora la perplessità relativa al rispetto della spesa del 2004, che la Corte dei Conti Lombardia ribadisce va rispettato.

Paolo Gros ha scritto:
Lo chiarisce la Corte dei Conti Lombardia deliberazione 873 del 14.09.2010
In questo caso particolare, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno non è assimilabile ad una nuova assunzione poiché il dipendente era stato assunto a tempo pieno e**, pertanto, il Comune può procedere alla modifica del rapporto in questione, a condizione che venga rispettato il parametro di spesa previsto dall’art. 1, co. 562 della l. 27 dicembre 2006, n. 296

Paolo Gros ha scritto:Ritengo inoltre possibile la trasformazione del posto in pianta organica anche in eccedenza del limte di spesa 2004, rimanendo tale spesa escludibile dal computo.

A tal proposito, anche a me sembra che abbia un senso la tua proposta di escludere la maggior spesa dal computo del costo del personale (era una cosa che avevo già preso in considerazione)... ma non riesco a trovare un appiglio in qualche parere della corte dei conti. Sarebbe opportuno fare un quesito direttamente alla fonte?

Credo che nella fattispecie non occorra appiglio ma sia la logica stessa a confortarci.
Come correttamente descritto non siamo in presenza di nuova assunzione e peraltro lo stesso passaggio da ptime a full time non lo configura.
E' del tutto evidente che quando l'ente ricevente ha "acquisito il contratto di lavoro " ( poiche' di questo si tratta) dal comune cedente ha implicitamente previsto la possibilita' del rientro a full time del dipendente.
E' chiaro che se gia' nel 2004 tale posto era ptime ora vi sara' un aumento di spesa ma non dovuto a nuova assunzione .
l’art. 3, comma 101, Legge 244/2007 ( Finanziaria 2008) che
così recita:
“Per il personale assunto con contratto di lavoro a tempo parziale la trasformazione del rapporto a tempo pieno può avvenire nel rispetto delle modalità e dei limiti previsti dalle disposizioni vigenti in materia di assunzioni

e qui non siamo in presenza di assunzione

Pur assunto l’art. 14, c.10, del D.L. 78/2010, convertito con Legge n 122 del 30/07/2010, che, pur modificando il citato comma 562 dell’art. 1 della L. n. 296/2006, “ha tenuto fermo per gli non sottoposti al Patto di stabilità, l’obbligo di contenere la spesa del personale entro il limite del 2004 ed il vincolo di procedere ad assunzioni nel limite delle cessazioni di lavoro a tempo indeterminato complessivamente intervenute nel precedente anno” (nota ANCI di commento al citato D.L. 78/2010) occorre anche ricordare che :
l’art. 4 del C.C.N.L. Enti Locali del 14.09.2000, che disciplina
il Rapporto di Lavoro a tempo parziale ed in particolare il comma 15, che offre ai “lavoratori assunti con rapporto di lavoro a tempo parziale il diritto di chiedere la trasformazione del rapporto a tempo pieno, trascorso un triennio dalla data di assunzione, a condizione che vi sia la disponibilità del posto in organico”;
E' anche evidente che il dipendente puo' ottenere tale trasformaszione con una causa di lavoro poiche' l'ente nel momento in cui ha acuisito il contratto di lavoro lo ha automaticamente trasformato senza pero' trasformare la dotazione organica con il posto full time.
Concludendo: a suo tempo l'ente e' stato omissivo ma nulla vieta la trasformazione attuale considerando la maggior spesa ( qualora superi il 2004 rapportandola ora per allora ) componente esclusa .( ci vuole pero' un po' di coraggio ! )
In ultima analisi nel momento dell'acquisizione del contratto del dipendente sarebbe stato necessario ai sensi dell’art. 15 comma 1, lett. e del CCNL 1998/2001 prevedere che il risparmio facesse parte delle risorse per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività le economie conseguenti alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale nei limiti dell’art. 1 comma 57 e seguenti della legge 62/1996.

Conviene , come giustamente hai scritto, fare uno specifico quesito direttamente alla Corte .
E' un caso interessante.

La ratio dell’esclusione dal computo della spesa di personale non può a mio avviso che ricondursi all’obbligatorietà della previsione della spesa in quanto non si poteva precludere a priori, senza informare il dipendente, della impossibilita' della trasformazione del posto in full time.( dal 1996 ad oggi l'Ente ha perso molte occasioni)
Si puo' ritenere quindi che l’esclusione dalla spesa di personale operi solo in riferimento alla percentuale d’obbligo o quota di riserva per la trasformazione del posto in full time.( con analogia per le spese di obbligatorieta' per le categorie protette)
Ed inoltre verificherei se , al momento del passaggio del contratto ,erano applicabili le deroghe previste dall'articolo 3, comma 121, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 per tempistica e ricorrenza.
Rammento inoltre che il passaggio a full time da part time in presenza di precedente full time come enucleato puo' essere effettuato anche in esubero .
Se il comune volesse negare lo puo' fare ma motivandolo nel reale ovvero non c'e mai stato il posto in pianta al 100 . Il limite 2004 mi parrebbe , dal 1996 a oggi , un tantino pretestuoso.
Concordo nel richiedere il parere della Corte esprimendolo nella forma piu' generale possibile altrimenti riterranno il quesito non proponibile.
Se agirai in questo senso facci conoscere gli esiti.

Fatto il quesito e attendo la risposta, ma nel frattempo è uscita la delibera allegata che riguarda un caso praticamente identico al mio.

Purtroppo dice che:
- il comune è obbligato a rispettare sia il ccnl che la legge;
- la maggior spesa dovuta al passaggio a tempo pieno rientra tra le spese di personale;
- il Comune deve comunque rispettare il limite;
- sono tutti cavoli del Comune trovare il modo.

Allegria!!!

"Starà, quindi, all’Ente adottare quelle misure, di sua esclusiva pertinenza, che
consentano di rispettare, nel contempo, gli obblighi di matrice contrattuale e
quelli al medesimo incombenti ex lege."

....complimenti per risposta della Corte !!!

Nella fattispecie mi ero sforzato di trovare una qualche giustificazione a che la spesa da ptime a full time potesse essere esclusa dal computo del limite 2004 o nella diminuzione della spesa nel caso dell'ente sottoposto al patto.
La Corte ha fatto prima.......certo e' , come detto, che l'ente dovra' comunque provvedere all'osservanza degli obblighi contrattuali ( diminuisce il fondo se possibile o che so' io ).