validità notifica accertamento ICI mediante raccomandata A/R (bianca) non ritirata

Ad un contribuente è stato mandato via raccomandata A/R (busta bianca) a dicembre 2010 un avviso di accertamento ICI 2005. La raccomandata non è stata ritirata ed è tornata indietro al Comune per compiuta giacenza.

La notifica è valida? cosa dice la giurisprudenza al riguardo? avete sentenze che posso consultare?

Grazie mille.

che sappia io non è valida la notifica.
Per gli avvisi degli anni in prossimità di prescrizione è meglio spedire direttamente con busta verde atto giudiziario.

Colore della busta a parte la compiuta giacenza e' notificazione valida ma come gia' detto in altri post il problema si pone in caso di ricorso alla CTP .
E' infatti prassi che le CTP annullino tali atti molto semplicemnte sollevando la mancata conoscenza dell'atto da parte del contribuente che ovviamente potra' ricorrere avverso l'ingiunzione

Gent.mo Amministratore del Forum, ho un problema che riassumo brevemente:

1) la mia ex moglie ha richiesto un rimborso spese tramite Raccomandata 1 + A.R. delle PP.TT.;

2) io, pur avendo sempre pagato qualsiasi cosa in passato, non ho ricevuto la raccomandata suddetta, neppure ho trovato alcun avviso nella buca delle lettere, ne ho mai avuto alcun altro avviso dalle PP.TT.;

3) la mia ex moglie ha richiesto un Decreto Ingiuntivo al Giudice di Pace, tramite n legale, dicendo che io non volevo pagare e dando come prova il cartellino bianco delle poste dove la suddetta raccomandata riporta soltanto "reso al mittente per compiuta giacenza di 14 gg".

La domanda è la seguente:
La suddetta Raccomandata 1 con A.R. è da considerarsi notificata o ci sono delle regole particolari in questi casi?

Ti ringrazio anticipatamente per qualsiasi sconsiglio potrai darmi.

principi di diritto: a) il termine di dieci giorni di cui alla L. 20 novembre 1982, n. 890, art. 8, comma 4, (Notificazione di atti a mezzo posta e di comunicazioni a mezzo posta connesse con la notificazione di atti giudiziari), nel testo sostituito dall’art. 2, comma 3, lettera c), numero 3, del d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 14 maggio 2005, n. 80, entrato in vigore il 17 marzo 2005 - secondo il quale, nel caso (quale quello di specie), in cui il piego raccomandato depositato presso l’ufficio postale preposto alla consegna non sia stato ritirato dal destinatario, “La notificazione si ha per eseguita decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della lettera raccomandata di cui al secondo comma...” - deve essere qualificato come termine "a decorrenza successiva" e computato, secondo il criterio di cui all’art. 155, primo comma, c.p.c. escludendo il giorno iniziale (data di spedizione della lettera raccomandata di cui allo stesso art. 8, comma 2) e conteggiando quello finale; b) lo stesso termine - essendo stabilito nell’ambito de procedimento preordinato alla notificazione di atti inerenti al processo (anche) civile (nella specie: notificazione del ricorso introduttivo e del decreto di convocazione del debitore, di cui alla L. Fall., art. 15, comma 3) - deve intendersi compreso fra i “termini per il compimento degli atti processuali svolti fuori dell’udienza”, di cui all’art. 155, quinto comma, c.p.c., aggiunto dall’art. 2, comma 1, lettera f) della legge 28 dicembre 2005, n. 263 entrato in vigore il 1 marzo 2006, con la conseguenza che il dies ad quem del termine medesimo, ove scadente nella giornata del sabato, é prorogato di diritto al primo giorno seguente non festivo, ai sensi del combinato disposto del quinto e del quarto comma dello stesso art. 155 c.p.c..