INDENNITA' FUNZIONE AMMINISTRATORI E GETTONI CONSIGLIERI - Corte conti 1/12

nella materia in oggetto le Sezioni Riunite con deliberazione n.1/CONTR/12 del 12 gennaio 2012 hanno chiarito che la riduzione del 10% sui compoensi (indennità e gettoni) rispetto a quanto percepito al 30 settembre 2005 è disposizione ancora vigente, la cui èfficacia non è limitata all'esercizio finanziario 2006 ma bensi permanente.
Ciò premesso mi/Vi chiedo (alcune domande sono scontate ma servono ad acquisire sicurezza):
1) la deliberazione delle Sezioni riunite ha un valore vincolante?
2) quali sono glia adempimenti concreti che deve prendere un amministrazione?
3) sono il consiglio o la Giunta che devono pernderli a seconda del compenso?
4) il proveddimento adottato in linea col l'indirizzo della Corte ha efficacia retroattiva dal 01.01.2007, o vale per il futuro? In pratica esiste obbligo di restituzione dell'indebito per chi ha percepito gettoni che per tutti questi anni addietro non sono stati sotoposti a revisione in peius?
5) i dirigenti o apicali, in tutte iniziative post deliberazione Corte che ruolo hanno?

Occorre adeguarsi poiche' in sede di verifica la corte si atterra' a quanto dettato dalle sezioni unite.
Nel caso non e' magistratura giudicante ma...potrebbe diventarlo

L'adeguamento è di competenza del Consiglio?

Si

PAOLO1971 ha scritto:
4) il proveddimento adottato in linea col l'indirizzo della Corte ha efficacia retroattiva dal 01.01.2007, o vale per il futuro? In pratica esiste obbligo di restituzione dell'indebito per chi ha percepito gettoni che per tutti questi anni addietro non sono stati sotoposti a revisione in peius?

il parere dwela corte e' come magistratutra nongiudicante per cui e' al buon senso dell'ente adeguarsi ed onestamente lo farei ex tunc

Concordo con la tua posizione.
Il valore vincolante per le Sezioni regionali, però, è indiscusso e questa cosa indirettamente potrebbe tradursi in un vincolo stringente anche per i destinatari del "sacrificio".
Questo perché una bacchettata della sezione regionale, un giono o l'altro, potrebbe condurre ad un'azione erariale per elargizioni in violazione di legge. Ma chi risponde di questi pagamenti superiori al lecito? il Dirigente che li concede o il consigliere che le percepisce?
Ed ancora, preso atto autorevolmente che la finanziaria 2006 ha un valore permanente (quindi dal gennaio 2006 ad oggi), il Dirigente che liquida ai consiglieri i gettoni secondo gli importi previgenti, allegando di non proter procedere sua sponte alla riduzione se non prima il Consiglio PROCEDE a recepire la normativa (e l'orientamento della corte che la IMPONE), ha un rilievo in termini di danno erariale?
In altri termini, la norma di cui alla finanziaria 2006, è immediatamente operativa, o bisogna aspettare il comodo dei consiglieri comunali che con atto uguale e contrario provvedereanno a diminuirsi il gettone? La questione non è di poco conto, poiché considerato che la riduzione dovrà operare ex tunc (e che molti avranno da restituire), prevedo che da perte dei "piccoli onorevoli" ci sarà un'artata inerzia.

rendo visibile il post poiché urge aiuto.Grazie

reitero come se fosse successo a me : il parere della corte e' come magistratutra non giudicante per cui e' al buon senso dell'ente adeguarsi ed onestamente lo farei ex tunc

...ho riflettuto sulla precedente mia osservazione ("l'adeguamento è di competenza del consiglio") e la revoco totalmente.
Sotto il profilo dell'attribuzione del gettone di presenza, infatti, il Consiglio non si autogoverna, ma deve accettare (che gli piaccia o meno) le disposizioni di legge. Sono queste ultime (ed il DM) che quantificano il gettone e non una deliberazione consiliare.
In proposito si rileva che la disposizione della finanziaria 2006 (interpretata nella recente deliberazione delle sezioni riunite come permanente) è di per se esecutiva ed IMMEDIATAEMNTE efficace, sicché l'organo gestionale che liquida il gettone, prendendo atto della norma e dell'orientamento - e senza aspettare il benestare di nessuno - "taglia" la liquidazione mensile.

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Penso sia preferibile inviare una comunicazione di avvio del procedimento ai consiglieri.

questo l'ho fatto. Si sta scatenando il putiferio poiché molti di essi sostengono che il consiglio deve prendere atto della norma prima che si provveda con un atto gestionale. Molte circostanze mi fanno tuttavia pensare che questa presa d'atto non averrà mai e di conseguenza si continuerà ad elargire ai consiglieri (con responsabilità erariale di chi paga) più del dovuto

Che questa situazione potesse dare luogo a delle criticità (per usare un eufemismo) era facilmente prevedibile. Io questa vicenda l'ho dovuta affrontare neanche con i consiglieri, ma con gli assessori, e lascio immaginare.
D'altronde, come avete già detto, il parere delle sezioni riunite è chiaro: il taglio va applicato con effetto retroattivo.
Se li hai avvisati che è stato avviato un procedimento finalizzato ad applicare una norma di legge secondo l'interpretazione della magistratura contabile, hai fatto il passo giusto.
Se hai dato loro un termine per osservazioni, e entro quella data non ti risponderanno niente, potrai applicare senza dubbio la nuova indennità decurtata.
Se dovessero formulare osservazioni non pertinenti, come hanno fatto con me, idem.
Naturalmente, tutto questo sulla carta; in pratica, per quanto uno ci metta tutto il buonsenso e le cautele possibili, i rappporti personali, purtroppo, ne risentono.

Si l'hanno formulate. Anchge nel mio caso non pertinenti.
Sarei più benevolo sul valore retroattivo del taglio e la conseguente necessità di restituire l'indebito. E' vero infatti che la fonte è la legge del 2005 (il parere non è fonte del diritto ma solo interpretazione autorevole) e che a quella data risale la sua efficacia. Però è anche vero che alle elargizioni in eccesso ha contribuito per un certo verso anche la stessa corte sezioni autonomie che, come certamente non ignorerai, aveva sostenuto la valenza della norma "taglia spese" per un solo anno. Insomma si è pagato in più, si è preso in più ma la buone fede è garantita.
Questo particolare nella disciplina della restituzione dell'indebito (per i consiglieri) credo abbia il suo peso. Ed anche nell'ambito della responsabilità contabile di chi ha liquidato credo porti le sue benevole conseguenze.
E' pur vero infine che tra buona fede del percettore e rispetto della finanza pubblica davanti al giudice forse prevarrà la seconda.

Questa Amministrazione, a seguito della deliberazione della corte dei conti, ha ridotto i gettoni di presenza e le indennità del 10% a decorrere da gennaio 2012.
Per il periodo precedente, da noi 2008/2011, qualcuno sa dirmi se siamo obbligati al recupero di quanto in più percepito dagli amministratori in buona fede e se c'è qualche disposizione in proposito.
Grazie

Occorre recuperare , buona fede a parte

Il mio dirigente ha inviato questa mail al Sindaco, all'assessore alle finanze, al segretario Generale, al Ragioniere capo ecc chiamando in causa l'ufficio di cui sono responsabile, la U.O. C.2.

Il testo della mail è il seguente:

"[u]Leggo la nota del segretario Generale prot.46475 del 21 giugno con oggetto "Recupero del 10% sulle somme liquidate agli amministratori comunali per il periodo 01/01/2008 - 31/12/2011", assicurando che la U.O C2 - che ci legge per competenza - procederà nei tempi debiti ad avviare il recupero delle somme.

Abbiamo ancora il tempo per poter leggere quanto potrà dirci la sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti alla quale è stato inviata una specifica richiesta di parere in merito.

Non conosco la bozza predisposta e comunque l'Ufficio sarà in grado di valutarla, se del caso adattarla allo scopo e infine sottopormela in forma di determinazione.

Abbiamo ancora comunque almeno 5 mesi avanti per poter interrompere la prescrizione (relativamente al primo dei mesi del periodo, ovvero: gennaio 2008).

Quanto sopra deve rassicurare tutti che quanto deve esser fatto ai fini del recupero delle somme, sarà fatto correttamente e nei termini".

Dopo questa mail si è tirato indietro ma solo a parole! Pensate che io come titolare di Posizione Organizzativa posso essere chiamata a rispondere di danno erariale?

che devo fare?

In base a quale disposizione di legge è previsto il recupero dal 2008 ?

cio' che e' indebito e' indebito e deve essere recuperato ed ovviamente non esiste un comma di un artcolo di una legge specificatamente scritto ad hoc