Orario settimanale massimo CCNL EELL

L’orario di lavoro degli enti locali, da una lettura combinata dei commi 1 e 2 dell’art. 3 del D.L.vo 66/2003, è confermato in 36 ore settimanali.
L’art. 4, invece, introduce importanti novità per il settore pubblico che erano già note nel settore privato. Si tratta di una definizione di “orario massimo effettuabile nella settimana” e della relativa segnalazione all’Ispettorato del Lavoro presso la Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competente.
Il comma 2 del predetto art. 4 prevede che la durata media dell’orario di lavoro settimanale non può superare le 48 ore per ogni periodo di sette giorni, comprendendo anche le ore di lavoro straordinario. La durata media va calcolata su un periodo di quattro mesi a meno che il CCNL non abbia stabilito periodi di riferimento. Il contratto Regioni-Autonomie locali non prevede periodi diversi e pertanto è confermato il periodo di riferimento di quattro mesi.
Alla scadenza di questo periodo, se viene superato il suddetto limite medio delle 48 ore settimanali, è obbligatorio informare con comunicazione scritta l’Ispettorato. A tal fine il Ministero del lavoro con circolare n. 27/03 del 30 luglio 2003 ha fornito istruzioni per la segnalazione, allegando alla circolare anche la modulistica necessaria. Dovranno essere indicate le singole settimane in cui i dipendenti hanno superato il limite orario settimanale e il numero dei dipendenti interessati al superamento, senza indicare i nominativi. Con una successiva circolare, n. 5/27373/70 dell’11 settembre 2003, lo stesso Ministero ha precisato che le segnalazioni dovranno pervenire all’Ispettorato entro 30 giorni dalla scadenza del quadrimestre.

Salve, sono u dipendente di un Ente locale ed avrei bisogno di un chiarimento in relazione alla durata massima dell' orario di lavoro, che, in base a quanto si legge nel Contratto e precisato anche più volte in questo forum, è pari a 48 ore per un periodo di 7 giorni comprendendo anche le ore di lavoro straordinario. Quello che non mi appare chiara è la eventuale possibilità di estendere l' orario ordinario, con il consenso del dipendente, oltre le 36 ore, e quindi ad esempio prestare 40 ore di ordinario e le restanti 8 eventualmente di straordinario? In ogni caso un dipendente con p.o. in Ente privo della dirigenza, potrebbe, sulla base di una convenzione sottoscritta tra il proprio ed un' altro Ente, entrambe con popolazione superiore a 5000 abitanti, qundi non ricompresi dall' art. 1 c. 557, prestare un certo numero di ore ordinarie in quello in cui ha la titolarità ed un certo numero nell' altro per un totale complessivo superiore a 36 ma comunque entro le 48?

Non e' possibile poiche' il comma 557 e' espressamente riferito ai comuni inferiori ai 5.000 abitanti.
Il problema enunciato riguarda il limite medio non superabile delle 48 ore da calcolarsi sul periodo di 4 mesi , in tal caso vanno ricomprese le prestazioni di lavoro straordinario sia esse retributite o soggette a recupero .
Si rammenta che il comma 557 costituisce norma speciale .
Vedasi a tale scopo il link

https://entilocali.forumattivo.it/t315-utilizzo-dipendente-altro-ente-comma-557?highlight=utilizzo

Perdonate la mia poca esperienza...
sono dipendente a tempo indeterminato e parziale (30 ore) in un Comune più piccolo di 5000 abitanti e titolare di PO. Un altro Comune (minore anch'esso di 5000 abitanti) mi propone un posto da 18 ore a tempo determinato con PO. Posso cumulare gli incarichi ed in che forma atteso che il 557 attiene solo a chi ha il tempo pieno?
Scusate ma in questo mare magnum...

Credo che nulla possa essere fatto:
-senza l'assenso del tuo ente di provenienza, considerato che l'orario è attualmente > del 50% e/o senza apposita convenzione di comando/distacco
- il limite orario complessivo è di 48 ore settimanali (tra i due enti).
Questo mi risulta...

Tra i 2 enti non ci sono problemi, anzi va bene ad entrambi. Mi interessa essere propositivo e proporre al secondo comune la forma migliore e più corretta (e capire se la cosa è perfettamente legittima!)

nick66 ha scritto:Tra i 2 enti non ci sono problemi, anzi va bene ad entrambi. Mi interessa essere propositivo e proporre al secondo comune la forma migliore e più corretta (e capire se la cosa è perfettamente legittima!)

Help!

PS: Aggiungo, se mai non fosse già stata segnalata, la Circolare del Ministero dell'Interno sull'applicazione dell'art. 1, comma 557, della legge 311/2004 (utilizzo di personale dipendente di altre amministrazioni) che permette l'assegnazione delle PO anche se con tempo inferiori al 50% del tempo pieno