Diritto di abitazione donazione 100% piena proprieta' casa coniugale

Buon giorno,
pongo il mio quesito:
moglie e marito hanno la prima casa al 50%.
Muore il marito. Moglie e 3figli fanno la successione legittima.

La moglie dopo qualche tempo dona tutta la sua parte ad UN SOLO figlio senza tenersi l'Usufrutto.

La moglie che ha sempre abitato nella casa coniugale e continua tutt'ora a viverci, ha ancora il diritto di abitazione anche se ha donato tutta la sua proprietà?

Per l'Imu, puo' pagare lei l'imposta al 100% sulla casa coniugale dato che ci vive a norma degli artt. 1021 e ss del cc?
Oppure la moglie con la donazione ha perso il diritto di abitazione e quindi su quest'immobile devono pagare i figli come seconda casa?
grazie.
Denis

ritengo ancora applicabile il diritto d'abitazione e quindi soggetto passivo imu continua ad essere per il 100% moglie e detrazione, il resto delle quote di possesso non rilevano per il pagamento dell'imposta fino al permanere del diritto d'abitazione

A seguito del decesso del padre due figli sono diventati comproprietari insieme alla mamma dell'abitazione dei genitori.
Il coniuge superstite avendo acquisito automaticamente, mortis causa, il diritto reale di abitazione sull'intera casa diventa soggetto passivo IMU.
Considerato che i figli hanno meno di 26 anni e tutti e 3 risiedono nell'abitazione, il soggetto passivo IMU (mamma) può detrarre la maggiorazione per i figli?

Grazie mille per la pronta ed esauriente risposta.
Il mio dubbio sorgeva sul fatto che la moglie avesse donato tutta la proprietà e con ciò avesse perso anche il diritto di abitazione.
L'art. 1024 c.c. recita: i diritti di uso e di abitazione non si possono cedere o dare in locazione.

Questo articolo mi faceva sorgere il dubbio!

Ciao,
ho lo stesso problema di Denis...
Secondo me il coniuge superstite che dona la propria quota di proprità ai figli, continua a godere del diritto di abitazione.

A tal proposito ho trovato molto interessante la risposta del 21 maggio 2012 dell'Agenzia delle Entrate la quale conferma che i coniugi sia assegnatari che superstiti, anche se non sono proprietari della casa in cui abitano, devono pagare l’Imu, essendo titolari di un diritto di abitazione.

Cosa ne pensate???? Condividete la mia posizione???

Un saluto, Ilaria

confermo quanto già indicato nello stesso post :

ritengo ancora applicabile il diritto d'abitazione e quindi soggetto passivo imu continua ad essere per il 100% moglie e detrazione, il resto delle quote di possesso non rilevano per il pagamento dell'imposta fino al permanere del diritto d'abitazione

tant'è che la migliore dottrina considera tale attribuzione un legato ex lege, quindi il coniuge acquista tali diritti anche se rinunzia all'eredità.

Vista la vostra estrema competenza, vorrei sottoporre un caso pratico che devo risolvere.
Un fabbricato è in comproprietà tra i due coniugi; il marito muore e la moglie diventa titolare del diritto di abitazione sulla casa coniugale (entra nella successione anche la filgia che diventa nuda proprietaria al 25%)
Nel corso del 2011 l'unica unità immobiliare ad uso abitativo che componeva l'immobile viene scissa, a seguito di lavori di rideterminazione degli spazi interni, in due unità immobiliari ad uso abitativo, una abitata dalla moglie e una abitata dalla figlia.
Si chiede se il diritto di abitazione costituito in precedenza si estenda anche alla nuova u.i. (che la moglie pagherebbe come seconda casa) o se invece tale nuova u.i. debba essere dichiarata in quota dai proprietari (75% madre, 25% figlia) potendo beneficiare la figlia dei requisiti prima casa.
Grazie in anticipo.

zzetti ha scritto:Vista la vostra estrema competenza, vorrei sottoporre un caso pratico che devo risolvere.
Un fabbricato è in comproprietà tra i due coniugi; il marito muore e la moglie diventa titolare del diritto di abitazione sulla casa coniugale (entra nella successione anche la filgia che diventa nuda proprietaria al 25%)
Nel corso del 2011 l'unica unità immobiliare ad uso abitativo che componeva l'immobile viene scissa, a seguito di lavori di rideterminazione degli spazi interni, in due unità immobiliari ad uso abitativo, una abitata dalla moglie e una abitata dalla figlia.
Si chiede se il diritto di abitazione costituito in precedenza si estenda anche alla nuova u.i. (che la moglie pagherebbe come seconda casa) o se invece tale nuova u.i. debba essere dichiarata in quota dai proprietari (75% madre, 25% figlia) potendo beneficiare la figlia dei requisiti prima casa.
Grazie in anticipo.

il diritto d'abitazione e l'agevolazione per abitazione principale opera esclusivamente per la casa di residenza familiare, che essendo stata suddivisa in 2 unità immobiliari e da considerare quella in cui ha residenza e dimora il coniuge superstite

la suddivisione in 2 unità immobiliari con causale "diversa distribuzione degli spazi interni" comporta una variazione catastale degli spazi e una rideterminazione delle rendite in funzione di tali modifiche

- pertanto appartamento con diritto d'abitazione coniuge superstite e residenza, soggetto passivo imu madre al 100% aliquota 4 e detrazione euro 200 (quota figlia nulla)

- altra unità residenza figlia aliquota 4 e detrazioni per quota possesso 25%, madre 75% aliquota 7,6 senza detrazioni