pensione di vecchiaia donna

Salve a tutti!
Vorrei sottoporvi una questione abbastanza intricata, almeno per me!
Allora: dipendente ente locale, donna, nata il 09/05/1949 e assunta a t.ind. dal 01/10/1976. All'01/10/2012 ha maturato 36 anni di contribuzione e ha 63 anni e 5 mesi di età.
Mettendo ordine nelle carte del vecchio responsabile e programmando i prossimni pensionamenti scopro questa signora e subito dico: cosa ci fa ancora qui? In effetti la signora ha raggiunto il diritto alla pensione di vecchiaia al 09/05/2009 e dunque applicando la "finestra" dell'epoca avrebbe dovuto andare in pensione il 01/10/2009 con 60 di età e 32 anni e rotti di contributi. Sembrerebbe tutto semplice, il precedente responsabile ha omesso di collocare in pensione la signora, la signora ha acquisito il diritto nel 2009, quindi prima del 31/12/2011, il nuovo responsabile (io) colloca d'ufficio in pensione la signora secondo le regole precedenti alla riforma. E qui la situazione si complica.

Punto primo: la signora non vuole andare in pensione (incredibile vero?);
Punto secondo: la signora non ha mai fatto domanda di pensione (sbaglio o nel 2009 le lavoratrici potevano conseguire a domanda la pensione di vecchiaia al compimento del 60° anno di età ferma restando la possibilità di continuare a lavorare fino ai 65 anni come gli uomini?);
Punto terzo: l'ufficio non ha mai comunicato alcunchè alla signora in merito al raggiungimento dei requisiti, e da ciò discende che la signora non ha mai espresso formalmente la volontà di proseguire fino ai 65 anni ne eventualmente di prorogare di un biennio la data di pensionamento.

Voglio chiarire un paio di aspetti fondamentali:
1)la signora è una che ad essere gentili si può definire "imboscata" , l'Ente ha tutto l'interesse di liberarsene in quanto è del tutto improduttiva.
2)Non esiste nell'Ente un regolamento organico che disciplini le questioni del trattenimento in servizio e dell'allungamento del servizio in genere.
Cosa fareste voi tenendo conto dell'esigenza dell'Amministrazione di razionalizzare la spesa e riorganizzare i servizi e anche del fatto che non esiste una richiesta di proseguire il rapporto ne fino al 65 anno di età ne per un biennio oltre l'età pensionabile? La possibilità di permanere in servizio fino ai 65 per le donne nel 2009 era un diritto potestativo per le lavoratrici o era collegato a un regolamento che rispettasse le esigenze dell'Ente (e se così fosse, in assenza di un regolamento come ci si comporta?)??
Che fareste voi? Grazie per l'aiuto!!

Per chi abbia maturato i requisiti nel 2011 (età, quota o anzianità massima), la pubblica amministrazione dovrà procedere con l'immediato collocamento a riposo. È quanto stabilisce, tra l'altro, la circolare n. 2 firmata ieri dal ministro per la p.a. Filippo Patroni Griffi per illustrare la riforma delle pensioni entrata in vigore il 1° gennaio introdotta dall'art. 24 del dl n. 201/2011

Il fatto e' estremamente grave e l'omeesa collocazione a riposo di ufficio e' ascrivibile quale danno erariale pro quota a tutti coloro che in qualche modo vi hanno partecipato

Sono d'accordo con te Paolo.
Era proprio nello spirito della circolare n. 2 che volevo procedere immediatamente al collocamento a riposo d'ufficio, ma come ho detto la lavoratrice acquisisce il diritto (vecchiaia) nel maggio 2009 (la circolare fa generico riferimento al diritto acquisito entro il 31/12/2011), quindi immagino che la disciplina di riferimento sia quella del 2009 laddove era prevista la "possibilità" per le donne di permanere in servizio fino al compimento del 65 anno di età (come gli uomini). La questione è proprio questa: la possibilità di permanere in servizio per le donne (nel 2009) fino ai 65 anni è un diritto della lavoratrice che deve essere esercitato in modo formale oppure basta il comportamento concludente? (non ha mai fatto domanda di pensione e tra l'altro l'ufficio, colpevolmente, non le ha mai detto niente). Prima di mettere la dipendente a riposo d'ufficio vorrei essere sicuro che le carenze dell'ufficio (assenza di regolamento organico!) non possano essere usate per inventarsi qualche richiesta di reintegro
Non so quale sia la cosa giusta..

deve essere esercitato in modo formale

Buongiorno Paolo!
Forse ho trovato qualcosa di utile:
la possibilità per le donne di permanere in servizio fino ai 65 anni discende dalla vecchia L. 903/77 art. 4, l'articolo eliminava la "discriminazione" nei confronti delle donne permettendo loro di rimanere in servizio oltre la soglia di vecchiaia (60 anni all'epoca) e fino ai 65 anni (che era la soglia prevista per gli uomini) PREVIA COMUNICAZIONE FORMALE che doveva essere prodotta al massimo 3 mesi prima dell'acquisizione del diritto (60 anni). Con sentenza 498/1988 la Corte Cost. dichiara illegittimo l'adempimento formale previsto dal citato art. 4, ma nel 2006 il codice delle pari opportunità ripristina (incredibilmente) l'art.4 della L. 903/77 e quindi all'art. 30 del D.lgs 198/2006 si ri-stabilisce l'obbligo della comunicazione formale da parte delle dipendenti, ma...altro giro altro regalo: la Corte Costituzionale con sentenza 275 del 29/10/2009 dichiara parzialmente illegittimo l'art. 30 del D.lgs 198/2006 e quindi ancora una volta è eliminato l'obbligo di comunicazione preventiva ...dulcis in fundo: il D.lgs 5/2010 attua la direttiva 2006/54/CE e inserisce una modifica dell'art. 30 del D.lgs 198/2006: la modifica consiste nello stralcio dell'ultimo periodo (proprio quello che parlava della comunicazione preventiva ).
Dunque l'opinione che mi sono fatto è questa: la signora ha, in ultima analisi, il diritto di permanere in servizio fino ai 65 anni, ma tale diritto non è stato all'epoca esercitato ( il diritto è maturato a maggio 2009 e in quel momento l'art. 30 del D.lgs 198/2006 non era ancora stato dichiarato parzialmente illegittimo dalla Cor. Cost.), dunque l'Ente può legittimamente collocare a riposo la dipendente ma deve aspettarsi il ricorso della dipendente che invocherà il D.lgs 5/2010 e la direttiva CE..
spero di non aver trascurato niente e se l'ho fatto ti prego di correggermi!!

come detto siamo davvero nella patria del diritto e ...del rovescio

Paolo Gros ha scritto:come detto siamo davvero nella patria del diritto e ...del rovescio

Quindi garrincha riepilogando, la signora sarà collocata d'ufficio a 65 anni e cioè il 01. 06. 2014? In teoria potrebbe chiedere anche la proroga se l'amministrazione fosse d'accordo? Saluti

Si Mario, è proprio così!
Alla faccia della spending review!