buoni pasto a LSU - LPU CASSINTEGRATI

Premesso che il Comune X, attraverso sottoscrizione di apposite convenzioni, utilizza lavoratori percettori di sussidio economico regionale (LSU – LPU- cassintegrati), per l’espletamento di attività socialmente utili o di pubblica utilità da parte degli Enti attuatori, individuati nella relativa legge regionale (Calabria), impiegati nel settore dei servizi ambientali, manutenzione del territorio, del recupero e qualificazione urbana e pubblica istruzione; che la Giunta Regionale ha approvato apposito disciplinare per l’utilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, nel quale vi è un articolo “orario di lavoro” che testualmente recita:
comma 1: “il lavoratore deve essere impiegato per un orario settimanale di 20ore, con un minimo di 4 ore giornaliere consecutive ed un massimo di otto ore giornaliere, e per non più di 80 ore mensili;
comma 2: in caso di necessità, l’Ente utilizzatore può utilizzare il lavoratore oltre le 120 ore mensili previste per la corresponsione del sussidio e dell’integrazione salariale; in tal caso, l’ente utilizzatore procederà al pagamento con fondi propri dell’ulteriore utilizzo orario per come previsto dal CCNL di categoria applicato ai propri dipendenti;

Alla luce delle sopra richiamate disposizioni si chiede se ai L.S.U., L.P.U. e cassintegrati utilizzati per 36 ore settimanali e quindi oltre le 120 ore mensili previste, sia legittimo corrispondere il buono pasto per i rientri effettuati.

direi che nulla osti

Paolo Gros ha scritto:direi che nulla osti

In merito il Viminale ad un quesito similare ha cosi risposto:
E' possibile corrispondere il buono pasto ex artt. 45 e 46 del Ccnl del 14 settembre 2000, ad un lavoratore utilizzato in un'attività socialmente utile e che usufruisce di una integrazione salariale pari a 16 ore settimanali o è necessaria la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato?

In proposito non pare dubbio che i richiamati artt. 45 e 46 del Ccnl del 14 settembre 2000 regolino la concessione del buono pasto per il personale dipendente, stabilendo i criteri e le modalità per la corresponsione dello stesso, mentre il rapporto di lavoro di mera utilizzazione che si instaura tra il lavoratore socialmente utile e l'amministrazione, impedisce l'applicazione 'tout court' della disposizione ai lavoratori in questione. Si deve osservare, a tal proposito, che l'art. 8 del Dlgs n. 468/1998 ha esteso ai lavoratori impegnati in attività socialmente utili una serie di istituti previsti per il personale dipendente quali, ad esempio, il trattamento di ferie e di malattia, i permessi per i familiari conviventi portatori di handicap, i permessi retribuiti, se previsti dalla contrattazione di comparto, con il chiaro intento di ridurre progressivamente quelle disparità di trattamento, giuridico ed economico tra le due categorie di lavoratori, presenti nella normativa di settore. Non si è, tuttavia, rinvenuta alcuna disposizione che consenta l'estensione del buono pasto ai predetti lavoratori.

Conseguentemente, si deve ritenere che, allo stato della normativa, la richiesta del lavoratore non possa trovare favorevole accoglimento tenuto conto, altresì, della disposizione contenuta nell'art. 5, comma 7, del Dl n. 95/2012, convertito dalla legge n. 135/2012, cd. Spending review che, nel determinare in 7,00 euro il valore nominale massimo attribuibile, impone, alle università statali, l'obbligo di riconoscere il buono pasto esclusivamente al personale contrattualizzato. (Prot. n. 15700/5F/4 U. 0000886)

leggi il parere del Ministero dell'Interno all'indirizzo
http://incomune.interno.it/pareri/parere.php?prog=1672

vale.brac ha scritto:leggi il parere del Ministero dell'Interno all'indirizzo
http://incomune.interno.it/pareri/parere.php?prog=1672

Quindi non risulta possibile corrispondere buoni pasto a L.S.U. , L.P.U. e cassintegrati?
Il Viminale chiarisce che non sia possibile....

...l’Ente utilizzatore può utilizzare il lavoratore oltre le 120 ore mensili previste per la corresponsione del sussidio e dell’integrazione salariale; in tal caso, l’ente utilizzatore procederà al pagamento con fondi propri dell’ulteriore utilizzo orario per come previsto dal CCNL di categoria applicato ai propri dipendenti;

...
di questo il viminale non ha tenuto alcun conto e l'esclusione sarebbe nel caso illegittima ed arbitraria