buoni pasto

Nel mio ente si effettuano n. 2 rientri pomeridiani con l'erogazione di n.2 buoni pasto del valore di otto euro di cui € 5,29 non tassati.
I sindacati hanno proposto una diversa articolazione dell'orario di sevizio richiedendo n. 5 buoni pasto del valore di € 5,29.
Considerato che il buono pasto entro il valore di € 5,29 non costituisce reddito è possibile erogarli ? grazie

tutto è possibile

anche se:
- è evidente un aumento della spesa complessiva e pertanto sarà comuqnue necessario verificare la copertura in bilancio
- a parere mio, le condizioni poste dal CCNL non sono superabili (cioè le almeno otto ore in un giorno, due di rientro e pausa tra mezz'ota e due ore)

... dall'altre parte conosco enti che riconoscono n.1 buono pasto al giorno anche a chi lavora 6 ore al gioeno dal lunedi al sabato!

Forse il sindacato la pensa in tal modo ma sicuramente non la corte dei conti poiche' e' aumento di spesa del personale vedi al link

http://www.almacentroservizi.it/images/documenti/Delibera%20111%20Corte%20Conti%20Toscana.pdf

salve
un dipendente che si reca in missione per formazione ha diritto al rimborso del pasto?

Il buono non può essere attribuito se il pasto è offerto dall’Ente che ha organizzato l’attività di formazione o aggiornamento o qualora il dipendente fruisca del trattamento di missione con il conseguente diritto al rimborso del pasto se osserva le norme regolamentari in termini di orario ed interruzione

sezione puglia 2012

Di conseguenza, eventuali incrementi del buono pasto oltre l’importo di € 5,29 risultano in contrasto con il principio stabilito dal prefato art. 9 del DL 78/2010 (in tal senso, oltre il parere della sezione regionale di controllo per la Toscana, quello della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna espresso con del. 25/2011/PAR del 17 giugno 2011 e della Sezione regionale di controllo per la Lombardia di cui alla del. 651/2011/PAR del 12 dicembre 2011). Non vi è, peraltro, alcun dubbio che di fronte ad un indebito pagamento l’amministrazione è tenuta ad effettuare il recupero delle somme corrisposte a nulla valendo la percezione in buona fede delle stesse da parte del personale come affermato da costante ed unanime giurisprudenza (ex multis C.d.S. Sez. IV 12 maggio 2006, n. 2679; Sez. IV 4 febbraio 2008, n. 293; Sez. VI 7 luglio 2003, n. 4012; Sez. VI 3 dicembre 2003, n. 7953; Sez. VI 12 luglio 2004, n. 5067; Sez. VI 17 ottobre 2005, n. 5813).