orario giornaliero

Buongiorno a tutti,
avevo delle domande da fare, ma alcune risposte le ho già trovate girando per il sito (complimenti!).
Me ne rimangono alcune:
1) quante ore al max si possono lavorare in una giornata (10 / 11?)? O meglio: di quante ore max può essere formata la giornata normalmente lavorata? Scusate, ho sottolineato volutamente il NORMALMENTE proprio per sottolineare il fatto che alcuni affermano che deve essere di 9,30 ore, per altri sono 10 ore, e così via...
2) la pausa per il pranzo è permessa per un orario di 7 ore lavorative? E in questo caso, il pranzo è pagato dall'ente?
3) per una giornata lavorativa di 6 ore non è contemplato il pranzo: ma una pausa caffè di 15 minuti?
4) il disagio viene corrisposto solo sulle ore che effettivamente vengono lavorate. Io su questo non ho dubbi! Ma due persone della Polizia Municipale affermano che il disagio deve essere corrisposto su tutti i giorni lavorativi, anche se si sta a casa per motivi famigliari, piuttosto che per malattia, etc.
5) e adesso l'ultima (che a Voi sembrerà banale, ma per una profana al personale, risulta difficile): se una persona rimane a casa per 4 mesi per problemi di salute, ha diritto alla produttività"?
grazie mille, innanzitutto, per la Vs. "sopportazione"!!

1 l'arco di lavoro da contratto e di 10 ore
2 per legge e prevista l interruzione(minimo 10 minuti) dopo 6 ore non e obbligatoria pausa pranzo.
3 no non e contemplato
4 a mio avviso il disagio neanche andrebbe corrisposto non essendo specificatamente previsto dal contratto comunque bisogna vedere che hanno previsto nella contrattazione aziendale.(quella relativa al 2013 e suc. intendendosi decaduta tale voce nei contratti antecedenti).
5 dipende dal contratto aziendale...mah a mio avviso la produttività non dovrebbe seguire le presenze o assenze ma il raggiungimento degli obbiettivi che deve valutare esclusivamente il dirigente.

carlomagno ha scritto:1 l'arco di lavoro da contratto e di 10 ore
2 per legge e prevista l interruzione(minimo 10 minuti) dopo 6 ore non e obbligatoria pausa pranzo.
3 no non e contemplato
4 a mio avviso il disagio neanche andrebbe corrisposto non essendo specificatamente previsto dal contratto comunque bisogna vedere che hanno previsto nella contrattazione aziendale.(quella relativa al 2013 e suc. intendendosi decaduta tale voce nei contratti antecedenti).
5 dipende dal contratto aziendale...mah a mio avviso la produttività non dovrebbe seguire le presenze o assenze ma il raggiungimento degli obbiettivi che deve valutare esclusivamente il dirigente.

grazie mille carlomagno.
Ti chiedo ancora una cortesia: mi potresti dare gli estremi di legge per quanto riguarda il punto 1 (cioè le 10 ore di lavoro nel comparto pubblico (Comune, Provincia)?Per quanto riguarda il punto 4, ti confermo che è previsto dal contratto.
per quanto riguarda il punto 5), invece, la produttività, rapportata ai 4 mesi di assenza, è stata divisa tra i suoi 2 colleghi.
Ringrazio ancora in anticipo per la Vs. professionalità.
Buona giornata

La prestazione individuale di lavoro a qualunque titolo resa non può, in ogni caso, superare, di norma, un arco massimo giornaliero di 10 ore. (letteralmente non di ore lavorate ma una fascia oraria)

ARCO MASSIMO SIGNIFICA 08:00 alle 18:00 AD ESEMPIO

CCNL 14/9/2000 Art.38 COMMA 6

carlomagno ha scritto: La prestazione individuale di lavoro a qualunque titolo resa non può, in ogni caso, superare, di norma, un arco massimo giornaliero di 10 ore. (letteralmente non di ore lavorate ma una fascia oraria)

ARCO MASSIMO SIGNIFICA 08:00 alle 18:00 AD ESEMPIO

CCNL 14/9/2000 Art.38 COMMA 6

A questo si deve aggiungere l'articolo 7 del d.lgs. 8 aprile 2003, n. 66, che dispone:

Art. 7
Riposo giornaliero

1. Ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità.

Quindi:
- di norma la prestazione non può superare l'arco lavorativo massimo di 10 ore;
- in assoluto devono essere garantite le 11 ore di riposo (cioè, se il lavoratore termina il lavoro alle 22.00 il mattino dopo non può ricominciare prima delle 9.00).

Per il "disagio" la dicitura contrattuale riporta esercizio di attività svolte in condizioni PARTICOLARMENTE disagiate.
Visto che esistono già comunque indennità specifiche quali :rischio,turno,maneggio valori,ecc..trovo difficile l applicazione della sopracitata norma alla luce di quel "PARTICOLARMENTE".

carlomagno ha scritto:Per il "disagio" ................

kkk1972 ha scritto:Quindi:
- di norma la prestazione non può superare l'arco lavorativo massimo di 10 ore;
- in assoluto devono essere garantite le 11 ore di riposo (cioè, se il lavoratore termina il lavoro alle 22.00 il mattino dopo non può ricominciare prima delle 9.00).

Grazie mille a tutti e due. Avete dissipato tutti i miei dubbi tranne uno . . .
E per questo ho un'ultima domanda e poi Vi lascio in pace:
Ma se i miei due colleghi chiedessero il seguente orario sia per lunedì che per mercoledì (giorni con rientro per tutti in Comune) e cioè dalle 8,00 alle 13,00 e dalle 13,30 alle 18,30 (mentre l'orario normale per quasi tutti gli altri sarebbe 8,00-13,00 e 14,00-17,30): sarebbero 10,30 ore consecutive, compresa la pausa pranzo. . . . si superano le 10 ore di arco massimo lavorativo? La devo intendere in questo modo? cioè arco lavorativo composto da 10,30 ore?

si non puç essere fatto se non in via eccezionale tale orario

carlomagno ha scritto:si non puç essere fatto se non in via eccezionale tale orario

Grazie mille carlomagno e buona giornata

Scusate se intervengo su questo tema, ma proprio domani ho una riunione nella quale si discuterà anche di questo problema.
Mi sono chiesto per quale motivo la norma relativa all'arco massimo giornaliero di lavoro (10 ore) sia stata inserita nell'art. 38 del CCNL 14/9/2000 che tratta di lavoro straordinario.
Non è per caso che la si intende collegata al lavoro straordinario?
E che invece in caso di turni ordinari di lavoro (sebbene "una tantum") valga la norma generale sull'orario di lavoro prima richiamata (art. 7 d.lgs. 66/2003)?
Era un dubbio...