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BREVE RIASSUNTO
Non solo le deroghe al Patto e le iniezioni di liquidità per favorire lo
sblocco dei debiti pregressi. Nel corso degli ultimi passaggi parlamentari,
il dl 35/2013 ha imbarcato anche numerose altre misure di interesse per
gli enti locali, che vanno dalla proroga del termine per l'approvazione
del bilancio di previsione 2013 e di quello per l'uscita di Equitalia dal
mercato della riscossione dei tributi comunali alla (ennesima) revisione
della disciplina dell'Imu. Vediamo nel dettaglio le principali novità.
Bilanci al 30 settembre. La dead line per l'approvazione dei preventivi
si sposta dal 30 giugno al 30 settembre. Ove il varo sia successivo al 1°
settembre, per quest'anno è facoltativa l'adozione della delibera consiliare
sugli equilibri di bilancio.
Equitalia fino a fine anno. I comuni possono continuare ad avvalersi
per la riscossione dei propri tributi di Equitalia e delle società da essa
partecipate anche oltre la scadenza del 30 giugno fino 31 dicembre 2013.
La proroga non riguarda le società private di riscossione e neppure le
partecipate comunali.
Imu. Cambiano le regole sia per i contribuenti che per i comuni. I primi
dovranno calcolare l'acconto in base alle aliquote e alle detrazioni relative
all'anno precedente, con eventuale conguaglio al momento del saldo
sulla base degli atti pubblicati sul sito del Mef alla data del 28 ottobre. I
comuni dal canto loro, dovranno trasmettere telematicamente a Via XX
Settembre i loro provvedimenti entro il 21 ottobre (in mancanza varranno
le regole fissate l'anno prima). I sindaci incassano anche l'eliminazione
della riserva statale sugli immobili produttivi di categoria D di proprietà
comunale e siti sul territorio dell'ente e la compensazione per il mancato
gettito 2102 dovuto alla cd Imu da autopagamento (ovvero quella che
i comuni avrebbero dovuto pagare a se stessi e che ha comportato la
decurtazione delle spettanze).
Nuovi criteri per distribuire i tagli. Per i comuni, i tagli previsti dal
dl 95/2012 (che quest'anno valgono 2.250 milioni) saranno ripartiti in
proporzione alla media delle spese sostenute per consumi intermedi
nel triennio 2010-2012, desunte dal Siope, ma la riduzione per abitante
di ciascun ente non potrà superare la medai pro-capite della rispettiva
classe demografica. Per le province (soggette a una sforbiciata da 1,2
miliardi), invece, varranno i dati Siope 2011 relativi all'acquisto di beni
e servizi, con l'esclusione delle spese per formazione professionale, trasporto
pubblico locale, raccolta di rifiuti solidi urbani e servizi socialmente
utili finanziati dallo stato. Solo fino al 2014, però, perché dal 2015
torneranno applicabili i criteri già previsti.
Oneri di urbanizzazione liberi fino al 2014. È stata prorogata fino
al 2014 la facoltà per i comuni di utilizzare i proventi del permessi di
costruire per fmanzjare spese correnti. Potranno coprire, per una quota
non superiore al 50%, spese correnti indifferenziate e, per una quota non
superiore ad un ulteriore 25%, spese di manutenzione ordinaria.
sblocco dei debiti pregressi. Nel corso degli ultimi passaggi parlamentari,
il dl 35/2013 ha imbarcato anche numerose altre misure di interesse per
gli enti locali, che vanno dalla proroga del termine per l'approvazione
del bilancio di previsione 2013 e di quello per l'uscita di Equitalia dal
mercato della riscossione dei tributi comunali alla (ennesima) revisione
della disciplina dell'Imu. Vediamo nel dettaglio le principali novità.
Bilanci al 30 settembre. La dead line per l'approvazione dei preventivi
si sposta dal 30 giugno al 30 settembre. Ove il varo sia successivo al 1°
settembre, per quest'anno è facoltativa l'adozione della delibera consiliare
sugli equilibri di bilancio.
Equitalia fino a fine anno. I comuni possono continuare ad avvalersi
per la riscossione dei propri tributi di Equitalia e delle società da essa
partecipate anche oltre la scadenza del 30 giugno fino 31 dicembre 2013.
La proroga non riguarda le società private di riscossione e neppure le
partecipate comunali.
Imu. Cambiano le regole sia per i contribuenti che per i comuni. I primi
dovranno calcolare l'acconto in base alle aliquote e alle detrazioni relative
all'anno precedente, con eventuale conguaglio al momento del saldo
sulla base degli atti pubblicati sul sito del Mef alla data del 28 ottobre. I
comuni dal canto loro, dovranno trasmettere telematicamente a Via XX
Settembre i loro provvedimenti entro il 21 ottobre (in mancanza varranno
le regole fissate l'anno prima). I sindaci incassano anche l'eliminazione
della riserva statale sugli immobili produttivi di categoria D di proprietà
comunale e siti sul territorio dell'ente e la compensazione per il mancato
gettito 2102 dovuto alla cd Imu da autopagamento (ovvero quella che
i comuni avrebbero dovuto pagare a se stessi e che ha comportato la
decurtazione delle spettanze).
Nuovi criteri per distribuire i tagli. Per i comuni, i tagli previsti dal
dl 95/2012 (che quest'anno valgono 2.250 milioni) saranno ripartiti in
proporzione alla media delle spese sostenute per consumi intermedi
nel triennio 2010-2012, desunte dal Siope, ma la riduzione per abitante
di ciascun ente non potrà superare la medai pro-capite della rispettiva
classe demografica. Per le province (soggette a una sforbiciata da 1,2
miliardi), invece, varranno i dati Siope 2011 relativi all'acquisto di beni
e servizi, con l'esclusione delle spese per formazione professionale, trasporto
pubblico locale, raccolta di rifiuti solidi urbani e servizi socialmente
utili finanziati dallo stato. Solo fino al 2014, però, perché dal 2015
torneranno applicabili i criteri già previsti.
Oneri di urbanizzazione liberi fino al 2014. È stata prorogata fino
al 2014 la facoltà per i comuni di utilizzare i proventi del permessi di
costruire per fmanzjare spese correnti. Potranno coprire, per una quota
non superiore al 50%, spese correnti indifferenziate e, per una quota non
superiore ad un ulteriore 25%, spese di manutenzione ordinaria.
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