Riscossione coattiva

Buongiorno a tutti,
mi presento essendo un nuovo iscritto a questo utilissimo forum.
Mi chiamo Roberto ed il mio lavoro è quello di essere il responsabile del settore Entrate di un Comune.
La questione che vorrei porre alla vostra attenzione è questa:
Nel Comune dove lavoro l'accertamento e la riscossione coattiva delle entrate tributarie (ICI/IMU - TARSU) è affidata ad una società iscritta nell'apposito Albo istituito ai sensi del DLgs. 446/97.
Fin qui nulla di strano. Ma da una verifica eseguita a seguito di lamentele raccolte tra diversi cittadini mi sono reso conto che la Società concessionaria, per il recupero coattivo, pur avendo nel suo organico la figura necessaria dell'Ufficiale di Riscossione, in luogo dell'ingiunzione fiscale (ex Rd. 639/10) utilizza lo strumento del decreto ingiuntivo/precetto (art. 633 c.p.c.) tramite uno studio legale esterno alla sua struttura societaria.
Altre volte, invece, notifica l'Ingiunzione fiscale ma la procedura coattiva la prosegue tramite lo studio legale su citato.
La mia domanda:
La riscossione coattiva a mezzo d'ingiunzione fiscale (oggetto dell'affidamento) non dovrebbe essere compiuta esclusivamente a mezzo dell'Ufficiale di riscossione, a mio parere unico soggetto legittimato ad esperire tali procedure?
Grazie in anticipo.
Roberto.

http://servizi.cmcatrianerone.pu.it/canale.asp?id=628

guida alla riscossione dei tributi locali, attivita’ di accertamento, riscossione coattiva attraverso ingiunzione fiscale ed insinuazione al passivo del fallimento, completa di fac-simili di supporto

La società esterna agisce in forza di un capitolato speciale, quindi occorrerebbe capire come sono disciplinati i rapporti. Generalmente per la riscossione coattiva si prevede l'utilizzo dell'ingiunzione fiscale e la conseguente procedura esattoriale (DPR 602/73) con l'ufficiale della riscossione.
Non capisco perchè si deve utilizzare lo strumento di diritto comune (decreto ingiuntivo), considerando peraltro che al contribuente non possono essere addebitate ulteriori spese (art. 52 d.lgs. 446/97).

Grazie Lucio ottima guida, ma purtroppo non mi risolve il problema...
@Giovanni: il capitolato prevede quello che la norma in materia generalmente sancisce: la riscossione coattiva a mezzo d'ingiunzione fiscale e quindi con le procedure previste dal DPR 602/73.
A mio avviso, e mi ripeto, l'utilizzo di procedure civilistiche o, come ho precedentemente scritto per così dire, miste (notifica dell' ingiunzione fiscale seguita dal recupero coattivo a mezzo studio legale) quindi senza l'utilizzo dell'Ufficiale di riscossione, non sono legittime.
Proprio su questo punto ho bisogno di conoscere il Vs. prezioso punto di vista.
In ultimo per cercare di essere ancora più chiaro riporto questo esempio realmente accaduto: Il concessionario a fronte di un debito complessivo Tarsu a carico di una Srl ammontante ad oltre €70.000,00, ha notificato l'ingiunzione fiscale. Decorsi i rituali 30 giorni, ha dato incarico allo studio legale di recuperare il credito. Quest'ultimo ha inviato una sorta di messa in mora alla Srl, intimandogli il pagamento nei dieci giorni decorsi i quali sarebbe ricorso al Tribunale per iniziare le procedure per la dichiarazione di fallimento. Tutto ciò è legittimo?...secondo me no, il DPR 602/73 non prevede tale procedura. Il mio timore è che non vorrei che il mio Comune possa essere leso in alcun modo.
Grazie.

è tutto palesemente illegittimo

a parte che la riscossione coattiva con ingiunzione fiscale è prevista dal capitolato come unica possibilità, se il titolo esecutivo è costituito dall'ingiunzione fiscale occorre procedere con l'esecuzione forzata esattoriale (DPR 602/73 in quanto compatibile).

in sostanza il concessionario si deve attenere alla procedura pubblicistica, deve lasciar fuori il legale (la minaccia dell'istanza di fallimento è poi un abuso....)

Grazie...i miei dubbi erano fondati

concordo al 100% con giovanni

..è tutto palesemente illegittimo

a parte che la riscossione coattiva con ingiunzione fiscale è prevista dal capitolato come unica possibilità, se il titolo esecutivo è costituito dall'ingiunzione fiscale occorre procedere con l'esecuzione forzata esattoriale (DPR 602/73 in quanto compatibile).

in sostanza il concessionario si deve attenere alla procedura pubblicistica, deve lasciar fuori il legale (la minaccia dell'istanza di fallimento è poi un abuso....)...

leggendo la guida saresti potuto arrivare a tali conclusioni, avendo trattato ampiamente l'ingiunzione fiscale, oltre all'altro documeno contenuto nel canale............ ma spesso si preferisce la risposta secca al fatto di dover leggere una guida

Lucio è' vero, leggendo con una maggiore attenzione ci si poteva arrivare...Ma una risposta secca toglie ogni dubbio interpretativo.