tracciabilità e assegni circolari

Il nostro Comune ha acquistato degli spettacoli da associazioni culturali per prestazioni artistiche occasionali e non dispongono di conto corrente.
Il presidente ha chiesto di effettuare il pagamento con versamento su conto corrente a lui intestato o in alternativa tramite assegno circolare non trasferibile.

Qual'è la procedure che appare più legittima? Dobbiamo costringere l'associazione ad accendere un conto corrente?

Grazie in anticipo per la cortese risposta

La sluzione dell'assegno circolare non trasferibile e' ottimale ai fini della tracciabilita'.

Nel nostro Comune il servizio dei buoni pasto ai dipendenti e' organizzato nel seguente modo:
L'ente apre, a richiesta dei vari esercizi commerciali della citta', alla possibilita' di convenzionarsi per poter entrare nel circuito dei buoni pasto.
Quindi L'Amministrazione sottoscrive una convenzione con i vari esercizi che ne fanno richiesta e da' ai dipendenti la possibilita', dietro la presentazione di un buono (fatto stampare dall'ente e numerato prograssivamente - blocchetto numerato, ad ogni blocchetto corrisponde un dipendente).
Il singolo buono ha un valore di €.5,25 ed ogni dipendente ha la possibilita' di spenderlo nell'esercizio convenzionato che vuole. Periodicamente l'esercizio commerciale fattura all'Ente allegando alla fattura i buoni ricevuti nel periodo.
Il dirigente di riferimento sostiene che il rapporto non deve essere assoggettato alla tracciabilita' e quindi non e' necessario acquisire il CIG, in quanto il rapporto sottostante detto servizio non e' fra comune ed esercente (anche se quest'ultimo provvede a fatturare al Comune, ma il rapporto e' fra dipendente ed esercente, in quanto e' il singolo dipendente che provvede a scegliere l'esercizio commerciale presso il quale servirsi. Quindi per il Comune non c'e' nessun tipo di contratto al quale fare riferimento.
Noi come Ufficio Ragioneria sosteniamo che l'Ufficio Responsabile, in quanto sottoscrive una convenzione individua in ogni caso un soggetto al quale affidare il servizio, quello che e' definibile e' l'ammontare della prestazione in quanto e' collegata al numero dei buoni pasto ricevuti dai singoli esercenti.
Chi ha ragione??????


Altro quesito riguarda l'integrazione delle rette di ricovero agli anziani presso le case di riposo.
Il singolo anziano della citta' (o la famiglia per lui) individua una struttura presso la quale essere ricoverato. L'Ente provvede ad integrare la pensione dell'anziano gia' versata alla casa di riposo con l'erogazione della differenza per la copertura totale della retta di ricovero.
In questo caso, contrariamente al primo quesito, la convenzione viene sottoscritta dall'anziano (o familiare) e la casa di riposo, mentre il Comune non partecipa al rapporto se non con l'erogazione descritta.
La direttiva AVCP n.4/2011 al punto 4.6 a proposito delle erogazioni e liberalita' a favore degli indigenti, parla di erogazione diretta del beneficio economico, quindi il pagamento a favore della casa di riposo e non all'anziano non risponderebbe propriamente al caso previsto nella determinazione AVCP, in ogni caso appare sostenibile che la spesa in questione non debba sottostare alla tracciabilita' in quanto il versamento e' in ogni caso fatto a titolo di erogazione liberale.

Si chiede infine un parerein merito alla responsabilita' del ragioniere nel caso in cui il dirigente del servizio che eroga la spesa ritenga di non acquisire il CIG per alcune tipologie di pagamenti, motivando nel provvedimento il proprio comportamento.

Saluti

Non sono ticket restaurantio altrimenti la fattura e' della ditta chhe li emette ( Gemeaz etc etc ).
Poiche' scrivi "Periodicamente l'esercizio commerciale fattura all'Ente allegando alla fattura i buoni ricevuti nel periodo" , ma se fattura al Comune ovvero emette un titolo di credito ed e' il comune a pagare tale pagamento deve essere tracciato.
Se come dici "possibilita' di convenzionarsi per poter entrare nel circuito dei buoni pasto" e poi dici "non c'e' nessun tipo di contratto al quale fare riferimento.
" e' una contraddisione in termini.

A mio avviso hanno ragione i colleghi della ragioneria.

L'interpretazione del secondo caso e' corretto ed in assenza di Cig l'ufficio provvede a restituire la liquidazione con invito ad integrare .
In difetto non si paga ed il soggetto liquidatore risponde degli eventuali interessi commerciali applicabili.

Il pagamento di fatture utilizzando il Bollettino di conto corrente postale e' corretto ai fini della tracciabilita' dei pagamenti?

Assolutamente si.

Scusate, ma il pagamento di fatture attraverso bollettini in ccp siete sicuri che sia tracciabile?
Metto il CIG/CUP nella causale di pagamento?
A me pareva che fosse chiaro che solo i BONIFICI (anche postali) fossero tracciabili.
Non i versamenti con bollettino.
Anche perchè spesso, chi ti chiede il versamento con bollettino sono i gestori dei servizi pubblici di rete (Enel, Telecom ecc ecc), che mandano bollettini premarcati a lettura ottica, senza possibilità di modificarli.
Mi pare poi che anche detti gestori si stiano adeguando, eliminando i pagamenti con bollettino.
Forse mi è sfuggito qualcosa?
Se si, sono tutta orecchi......

E' tracciabile ai fini della movimentazione di denaro ma non evidentemente qualora richieda un codice gara che non puo' ( almeno per ora ) essere indicato.
In effetti il problema dei servizi di rete permane ma come detto nessuno e' tenuto a cose impossibili ed una volta comunicato il codice gara in via generale ad Enel e Telecom il problema rimane loro .
Il Cig viene comunque indicato in sede di mandato di pagamento e la norma e' osservata.

Paolo Gros ha scritto:E' tracciabile ai fini della movimentazione di denaro ma non evidentemente qualora richieda un codice gara che non puo' ( almeno per ora ) essere indicato.
In effetti il problema dei servizi di rete permane ma come detto nessuno e' tenuto a cose impossibili ed una volta comunicato il codice gara in via generale ad Enel e Telecom il problema rimane loro .
Il Cig viene comunque indicato in sede di mandato di pagamento e la norma e' osservata.

SCUSATE, VOGLIO TORNARE AL DISCORSO DELLE ASSOCIAZIONI (IPPICA, CULTURALE, SPORTIVA ECC..). MA E' MAI POSSIBILE CHE SI RICHIEDA ALL'UFFICIO LA QUIETANZA DI UN DELEGATO ALLA RISCOSSIONE IN BASE A DEGLI STATUTI FITTIZI!!!. COSA FARE! RICHIEDERE L'APERTURA DI UN CONTO CORRENTE POSTALE, BANCARIO? ASSEGNO CIRCOLARE? ALTRO? SIAMO IN UN PAESE DI MONTAGNA DOVE VA DI RITO TUTTI VOGLIAMOCI BENE. GRAZIE.

Caro collega , convengo con le fattispecie delle piccole realta' locali e spesso le cose appaiono sovradimensionate ma come risaputo dura lex sed lex ....
Chi pone una quietanza e' fuor di dubbio debba dimostrarne i requisiti anche qualora esista la cd " conoscenza personale ".

Paolo Gros ha scritto:Caro collega , convengo con le fattispecie delle piccole realta' locali e spesso le cose appaiono sovradimensionate ma come risaputo dura lex sed lex ....
Chi pone una quietanza e' fuor di dubbio debba dimostrarne i requisiti anche qualora esista la cd " conoscenza personale ".

Secondo te qual'è la scleta più opportuna per non incorrere in nessuna sanzione.

Ogni forma di pagamento diversa dal contante e' nel diritto tracciabile e nel caso di associazioni etc prive di ccb ritengo l'assegno circolare documento piu' che valido ai fini della norma.

Paolo Gros ha scritto:Ogni forma di pagamento diversa dal contante e' nel diritto tracciabile e nel caso di associazioni etc prive di ccb ritengo l'assegno circolare documento piu' che valido ai fini della norma.

Un Associazione ha richiesto il pagamento del contributo sul c/c bancario privato intestato al Presidente. Che Fare!!

Non e' legittimo poiche' il ccb e' personale.
La stessa tesoreria verificherebbe la discordanza in sede di pagamento tra intestatario del conto e percipiente ( associazione ).
Occorre non pagare in attesa di definire il quietanzante.
Se il quietanzante e' il presidente allora con assegno circolare nt intestato alla associazione la tesoreria chiedera' in sede di pagamento la verifica nello statuto dell'associazione la carica sociale che permetta la quietanza.

Paolo Gros ha scritto:E' tracciabile ai fini della movimentazione di denaro ma non evidentemente qualora richieda un codice gara che non puo' ( almeno per ora ) essere indicato.
In effetti il problema dei servizi di rete permane ma come detto nessuno e' tenuto a cose impossibili ed una volta comunicato il codice gara in via generale ad Enel e Telecom il problema rimane loro .
Il Cig viene comunque indicato in sede di mandato di pagamento e la norma e' osservata.

Direi che con l'ultima circolare almeno il problema dei servizi di rete dovrebbe essere risolto...

Determinazione n. 4 del 7 luglio 2011
Linee guida sulla tracciabilita’ dei flussi finanziari ai sensi dell’articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136

7.2 Pagamenti ex art. 3, comma 3
Ai sensi del comma 3 dell’art. 3 della legge n. 136/2010 possono essere eseguiti con strumenti diversi dal bonifico i pagamenti per:
• imposte e tasse;
• contributi INPS, INAIL, Cassa Edile;
• assicurazioni e fideiussioni stipulate in relazione alla commessa;
• gestori e fornitori di pubblici servizi (per energia elettrica, telefonia, ecc.). Tali pagamenti devono essere obbligatoriamente documentati e, comunque, effettuati con modalità idonee a consentire la piena tracciabilità delle transazioni finanziarie (cfr. art. 6, comma 5, del d.l. n. 187/ 2010), senza l’indicazione del CIG/CUP. Possono essere pertanto effettuati mediante addebiti diretti (RID o SEPA direct debit) su carte di pagamento, purché emesse a valere su un conto dedicato.

[quote="deagogia"][quote="Paolo Gros"]
Comitato feste paesane. Il comitato spontaneo si riunisce e nomina un Presidente, programma lo svolgimento delle feste etc.. Istituisce un conto corrente postale. Non ha rihiesto il codice fiscale. Diventa, quindi, un problema l'emissione del mandato di pagamento!!!!

Il problema non e' di tracciabilita' ma di personalita' giuridica che tale "comitato" non possiede .
Non e' possibile fare invenzioni eclettiche ed adattarvi poi le norme degli enti locali che in materia sono stringenti.
Il quella forma non doveva essere deliberato contributo alcuno.