ACQUISTI MEPA COMUNI SOTTO I 5000 abitanti

Il comma 343 dell'art.1 della l 147/2013 (legge di Stabilità 2014) prevede che l'obbligo per i piccoli comuni di avvalersi di una centrale unica di committenza non si applica nei casi di acquisizione di lavori, servizi e forniture in economia e per importi inferiori a 40.000 euro. Quindi secondo voi cessa l'obbligo di acquisizione tramite MEPA ?

no, sono due cose diverse

Potrei conoscere cortesemente da quale norma scaturisce l'obbligo di effettuare gli acquisti e forniture in economia (fino a quarantamila €.) tramite mercato elettronico per i comuni fino a 5000?

Paola, trovi il riepilogo normativo su www.consip.it/tabella

Paolo Gros ha scritto:no, sono due cose diverse

Paolo scusa ma cosa cosa intendi dire con questa affermazione?
Io ed altri colleghi saremmo del parere che, il Comma 343 della legge di stabilità 2014, esonera i Comuni fino a 5.000 abitanti dall'obbligo dell'utilizzo della Centrale Unica di Committenza (ovvero del mercato elettronico) per acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuati in economia mediante amministrazione diretta, inferiori ad un valore di 40.000 euro.

Comunque sia è sempre peggio ....

RAFFAELLA SERVIDATI ha scritto:

Paolo Gros ha scritto:no, sono due cose diverse

Paolo scusa ma cosa cosa intendi dire con questa affermazione?
Io ed altri colleghi saremmo del parere che, il Comma 343 della legge di stabilità 2014, esonera i Comuni fino a 5.000 abitanti dall'obbligo dell'utilizzo della Centrale Unica di Committenza (ovvero del mercato elettronico) per acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuati in economia mediante amministrazione diretta, inferiori ad un valore di 40.000 euro.

Comunque sia è sempre peggio ....

Anche io, da una lettura del comma sono della stessa opinione. Anche se, provato ieri, acquisto gasolio per riscaldamento: fuori consip, fornitore abituale, 1,43 euro al litro, convenzione consip 1,04 euro al litro. Su 3000 litri un risparmio di 1200 euro!

anche noi stiamo discutendo l'interpretazione della norma.

il comma 3 bis dell'art. 33, modificato dalla finanziaria recita:
3-bis. I Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture nell'ambito delle unioni dei comuni, di cui all'articolo 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici. In alternativa, gli stessi Comuni possono effettuare i propri acquisti attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da altre centrali di committenza di riferimento, ivi comprese le convenzioni di cui all'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, e il mercato elettronico della pubblica amministrazione di cui all'articolo 328 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle acquisizioni di lavori, servizi e forniture, effettuate in economia mediante amministrazione diretta, nonché nei casi di cui al secondo periodo del comma 8 e al secondo periodo del comma 11 dell'articolo 125. (83)




Riporto un commento di legautonomie:
"Comma 343 – Eccezioni all’obbligo per i piccoli Comuni di affidare ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture
E’ aggiunto un periodo al comma 3-bis dell’art. 33 del “Codice dei Contratti”, prevedendo cosı̀ delle eccezioni all’obbligo, imposto dalla suddetta norma ai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia, di affidare ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture nell’ambito delle Unioni dei Comuni, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i Comuni medesimi e avvalendosi dei competenti Uffici, oppure, in alternativa, di effettuare i propri acquisti attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da altre centrali di committenza di riferimento, ivi comprese le convenzioni di cui all’art. 26 della Legge n. 488/99, e il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione di cui all’art. 328 del Dpr. 5 ottobre 2010, n. 207. Viene previsto infatti che le suddette disposizioni non si applicano alle acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuate in economia mediante amministrazione diretta nonché nei casi di cui al secondo periodo del comma 8 ed al secondo periodo del comma 11 dell’art. 125 del “Codice dei Contratti”, che consentono l’affidamento diretto da parte del Responsabile del procedimento rispettivamente per i lavori e per i servizi o le forniture di importo inferiore a 40.000 Euro."


A me pare che cessi, per i comuni inferiori ai 5.000 abitanti l'obbligo, per acquisti sino a 40.000 euro, l'obbligo di acquisto ME.PA. e centrale regionale e consip.

Non cade l'opportunità di farvi ricorso. Come tutti quelli che ci devono smanettare, sappiamo che in alcuni casi il ricorso a MEPA e/o CONSIP può essere vantaggioso sia in termini economici che di economicità dell'azione amministrativa.

In altri casi l'operazione si trasforma in incubo. Assurda poi la disposizione che prevedeva l'obbligo di acquisto tramite MEPA. Anche quando il fornitore vicino a casa offriva prezzi più vantaggiosi.

Sto sbagliando completamente strada?

Massimo

p.s.

a proposito di mepa: ieri ho verificato un dubbio che ho sempre avuto. Con una collega abbiamo provato a fare l'identica ricerca di un prodotto seguendo gli stessi passaggi. Il risultato numerico delle ricerche era diverso......

Alla fine non ho capito se nei Comunino sotto i 5000 abitanti é obbligatorio ricorrere al Mepa.

geofa ha scritto:Alla fine non ho capito se nei Comunino sotto i 5000 abitanti é obbligatorio ricorrere al Mepa.

RE RESPONSABILE DEL SERVIZIO FINANZIARIO
» GARA SERV

Io lo leggerei così:

sino alla deroga introdotta con l'ultima norma, per i comuni sotto i 5000 esistevano solo due possibilità per ogni acquisto: propria centrale di committenza (i cui termini di costituzione sono slittati) o centrali elettroniche del MEF o della regione (Consip, MePa, ecc...).

Con la deroga, per le due tipologie di affidamento indicate (tra cui afidamenti diretti inferiori 40000 euro ) , cessa l'obbligo posto dal comma della norma. Che rimane per le altre tipologie d'acquisto.

Cerco però conforto su tale interpretazione su cui non tutti concordano
Max

Sono andata venerdì ad un corso sugli appalti, in effetti hanno confermato che tale vincolo per i comuni inferiori ai 5000 abitanti per importi inferiori ai 40.000 euro non c'è più. L'unica mia perplessità è che il comma 3-bis dell'art. 33 si applica a partire dai bandi posti in essere dopo il 30.06.2014 ... non è che, in tal modo, è da quella data che scatta l'esenzione?

In effetti la normativa è questa:
"3-bis. I Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture nell’ambito delle unioni dei comuni, di cui all’articolo 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici. In alternativa, gli stessi Comuni possono effettuare i propri acquisti attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da altre centrali di committenza di riferimento, ivi comprese le convenzioni di cui all’articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488 e ed il mercato elettronico della pubblica amministrazione di cui all’articolo 328 del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207. Le disposizioni di cui al presente comma non si applicano alle acquisizioni di lavori, servizi e forniture, effettuate in economia mediante amministrazione diretta, nonché nei casi di cui al secondo periodo del comma 8 e al secondo periodo del comma 11 dell’articolo 125.
(comma aggiunto dall'art. 23, comma 4, legge n. 214 del 2011, poi modificato dall'art. 1, comma 4, legge n. 135 del 2012, poi modificato dall'art. 1, comma 343, legge n. 147 del 2013)
(la norma si applica per le gare bandite dopo il 30 giugno 2014 ai sensi dell'art. 23, comma 5, legge n. 214 del 2011, come prorogato dall'art. 3, comma 1-bis, legge n. 15 del 2013)"

Se leggo la proroga, la vedo così (dal nuovo art. 23 commi 4 e 5 della L. 214/2011):

"4. All’articolo 33 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, è aggiunto, in fine, il seguente comma:
“3-bis. I Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture nell’ambito delle unioni dei comuni, di cui all’articolo 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici."

5. L’articolo 33, comma 3-bis, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, introdotto dal comma 4, si applica alle gare bandite successivamente al 31 dicembre 2013.
(termine prorogato da ultimo al 30 giugno 2014 dall'art. 3, comma 1-bis, legge n. 15 del 2013)"

Inizialmente, quindi, il comma 3-bis si fermava alla Centrale Unica di Committenza ... solo dopo sono state introdotte le modifiche relative alle esclusioni ... quindi come lo leggo? Che solo la Centrale Unica di Committenza è prorogata o tutto lo è, comprese le esclusioni? Mah ... su Consip la tabella è aggiornata ad ottobre 2013 ...

Forse mi sto facendo delle pare mentali ...