tassazione e compenso ferie non godute ..

Ogni volta che mi capita, lo stesso dubbio ...

Dipendente cessato in data 31.12.2010.
Compenso per ferie non godute anno 2010.
Liquidazione stipendi marzo 2011
= tassazione separata??

Tasserei in Irpef 1002 poiche' il soggetto e' cessato : l'imposta e' a titolo di acconto per cui l’Agenzia delle Entrate, nel momento in cui controlla e riliquida l’imposta, effettua la verifica della tassazione più favorevole, confrontando i risultati ottenuti applicando il sistema della tassazione separata e quello della tassazione ordinaria (cioè facendo concorrere i redditi alla formazione del reddito complessivo dell’anno in cui sono percepiti). In base alla verifica, sarà applicata la tassazione più vantaggiosa per il contribuente.
Se dalla liquidazione dei redditi soggetti a tassazione separata emergono somme da versare l’Agenzia delle Entrate invia direttamente al contribuente una comunicazione contenente la richiesta di pagamento delle maggiori imposte. Se le imposte pagate risultano invece superiori a quanto dovuto, l’eccedenza sarà rimborsata.

ed un po' di filosofia che non guasta mai ....

cpdel = cassa o competenza ??

tutte le volte che mi trovo di fronte alla applicazione della tassazione separata, confronto con un piccolo programma in rete il risultato. questa volta è diverso ....
eccola situazione:

Imponibile Irpef 2009 = zero
Imponibile Irpef 2010 = 15194.76
Reddito soggetto a tassazione separata anno 2011 = 1047,17

23.00 vs 23.05 ......

Un po' di cinismo
Cpdel 2010= 2011

.......comunque competenza a mio avviso.

si, si.... facevo filosofia,
ma quando utilizzo una voce stipendiale un po' polverosa, ripenso un po' alla configurazione complessiva .....

sull'esempio, che mi dici????
la proceduta paghe mi restituisce 23%
anche io, se ben mi ricordo = reddito imponibile 2010 / 2 (perchè ho solo un anno) e quindi primo scaglione 23%

la procedura che ho sempre usato in rete per verificare se tutto tornava (ai tempi degli arretrati contrattuali)... mi dà 23,05%, che è la % irpef media dell'unico anno a disposizione ....

E' un problema di calcolo di quanti decimali post virgola o di sistema di arrotondamento software.
Applicherei il 23 poiche' piu' favorevole al dipendente .

mi ero fatto questa strana idea.

1. metodo

prendo reddito imponibile anno 2010 divido per 2 applico la tabbela irpef = 23%

2. metodo

non considero l'anno a zero, considero solo anno 2010, applico tabella irpef = 23.05%

...


se mi ricordo bene, nel caso in cui si abbia a diposizione solo una anno, non bisogna considerare l'unico reddito e dividerlo per due??

Vorrei un parere in merito alla tassazione delle ferie non godute.
Leggo sopra che già si è affrontato questo problema, ma non concordo sulla tassazione separata.

Non trovo alcun riferimento sul Testo unico, (l'art. 17 comma 1 lettera b).

A quale capoverso del testo unico fate riferimento per le ferie?

alcuni mi dicono che ci sono sentenze che addirittura sono esenti irpef, altri mi dicono che ci sono sentenze (anno 1999) che dicono il cotrario.

Cosa ne pensate ?

Avete qualche riferimento normativo (circolari agenzia entrate ecc...)


Grazie

Tassazione ordinaria
Circolare n. 326/E del 23 dicembre 1997
2.1 Componenti che concorrono a formare il reddito
Entrando nel dettaglio del nuovo articolo 48, si precisa che il comma 1 conferma espressamente che costituiscono reddito di lavoro dipendente tutte le somme e i valori (intendendo con tale espressione la quantificazione dei beni e dei servizi) che il dipendente percepisce nel periodo d’imposta, a qualunque titolo, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro, e, quindi, tutti quelli che siano in qualunque modo riconducibili al rapporto di lavoro, anche se non provenienti direttamente dal datore di lavoro. Lo stesso comma stabilisce, inoltre, che si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori in genere corrisposti entro il 12 del mese di gennaio, dell’anno successivo, se riferiti all’anno precedente.

Tenuto conto di quanto già precisato a commento dell’articolo 46 e del tenore del comma 1 dell’articolo 48, a titolo meramente esemplificativo, è possibile la seguente elencazione di somme e valori che sono soggetti ad imposizione, in quanto riconducibili al rapporto di lavoro:

- gli stipendi, i salari, i superminimi, i guadagni di cottimo e le indennità di mancato cottimo, le pensioni e ogni tipo di trattamenti accessori, quali gli straordinari, le mensilità aggiuntive, le gratifiche natalizie e pasquali, e tutti quei compensi comunque denominati che adempiono la funzione delle mensilità aggiuntive e delle gratifiche e premi corrisposti una tantum e quelli periodici, come, ad esempio, le duecento ore degli edili, le gratifiche annuali di bilancio, i premi trimestrali, semestrali e annuali, i compensi incentivanti, i compensi in natura, le erogazioni liberali, in denaro e in natura, etc.;

- le indennità comunque denominate, ivi comprese quelle di trasferta (sia pure con il limite previsto nel successivo comma 5), per ferie non godute, di cassa o di maneggio di denaro, di residenza e alloggio, di vestiario e rappresentanza, per lavori nocivi e pericolosi, sostitutiva del servizio di trasporto, integrativa speciale dei dipendenti pubblici, di contingenza, di missione continuativa di cui all’articolo 16, comma 18, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, di salvataggio di cui agli articoli 491 e 983 del R.D. 30 marzo 1942, n. 327, "una tantum" dei dipendenti dei Ministeri trasferiti ad altre amministrazioni a seguito delle procedure di mobilità, etc., nonché tutte quelle connesse alle peculiari modalità di svolgimento della prestazione come quelle relative alla sede disagiata, al rischio, al luogo sempre variabile e diverso dell’attività o al volo o navigazione (con il limite di cui al successivo comma 6) o ai trasferimenti della sede di lavoro (con il limite di cui al successivo comma 7);

- gli assegni di sede e le altre indennità percepite per i servizi prestati all’estero (salvo quanto disposto al successivo comma ;

- le somme e i valori percepiti sotto forma di partecipazione agli utili;
http://normativo.inail.it/bdninternet/docs/cm32697.htm

Anche se in Italia non vi è nulla di certo. Salvo il fatto che mia figlia mi Ha reso "NONNO"!.

Il pagamento delle ferie non godute non è soggetto a tassazione Irpef

Il principio è stato recentemente affermato dalla Commissione Tributaria Provinciale di Lecce con decisione n. 361/1/10 datata 24.06.2010 e depositata il 28.7.2010. La sentenza prende le mosse da un ricorso presentato avverso l’Agenzia delle Entrate di Lecce che aveva, col proprio silenzio, denegato la restituzione di una somma pagata trattenuta al ricorrente a titolo di IRPEF in relazione ad una indennità percepita in ragione del mancato godimento di 89 giorni di ferie.

La Commissione Tributaria ha ritenuto legittima la pretesa del ricorrente in quanto l’indennità per ferie non godute “”è riconducibile allo schema del pagamento dell’indebito (art. 2037 c.c.) ovvero a quello sussidiario dell’arricchimento senza giusta causa del datore di lavoro (art. 2041 c.c.) e tanto fa sì che l’attività di fatto prestata dal lavoratore si pone al di fuori di qualunque rapporto di tipo sinallagmatico; di conseguenza, qua­lunque somma corrisposta non può mai essere intesa come retribuzione, in quanto la retribuzione deve sempre trovare una sua giustificazione in un contratto di scambio””.

La decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ribadisce un principio già oggetto di consolidata Giurisprudenza di merito e di legittimità. C.T.P. Lecce n. 361/1/10 dep. 28.7.2010 (Presidente Dr. Pellegrino Vincenzo; Relatore dr. Di Mattina Domenico).

http://manovraeconomicabis2011.diritto.it/docs/30071-il-pagamento-delle-ferie-non-godute-esente-dalla-tassazione-irpef-c-t-p-lecce-n-361-1-10-dep-28-7-2010-presidente-dr-pellegrino-vincenzo-relatore-dr-di-mattina-domenico-difensore-avv-gurrado-gius

Viso tutto, sentenze, circolare agenzia entrate ecc...

Allora secondo voi ora che devo mettere in pagamento queste ferie non goute, le devo tassare o no!!

Grazie

con il massimo rispetto delle commissioni tributarie la sentenza citata mi apre davvero assurda e contro corrente .
Le ferie non fruite debbono essere pagate se ricorrono i casi ( richieste e non date9 ma debbono essere tassate al pari di ogni altro emolumento

Quello che dici è confermato dal T.U. e dalla circolare chiarificatrice sopra citata.

Ma secondo voi una sentenza (corte costituzionale) può annullare una norma? Noi impiegati come ci dobbiamo comportare in casi analoghi, dobbiamo dar seguito ad una legge o alla sentenza intervenuta successivamente.

Cosa devo fare?

Grazie

Se ti può interessare, a marzo ho liquidato le ferie non godute ad un dipendente andato in pensione. Ho regolarmente tattenuto l'irpef.

Ok, ma io volevo sapere se una sentenza successiva, abroga una legge.

Ho la segreteria del mio direttore che mi gira delle sentenze, ultima addirittura di una corte costituzionale che sono opposte a quanto dice una legge.
Allora secondo voi tali sentenze fanno tutte cestinate, nel senso non vanno considerate, se la norma non è stata abrogata, ovvero vanno considerate, nel senso se cè una sentenza che dice l'opposto di una legge ancora in vigore, viene dato conto alla sentenza.

Grazie

E' sufficiente ricordare che il fenomeno abrogativo, nel suo significato originario, presentava due caratteristiche: a) la tendenziale persistenza della legge, una volta posta; b) la necessità di una cosciente, espressa e specifica manifestazione di volontà contraria per ottenerne la rimozione. Era possibile quindi isolare due aspetti: uno relativo al fatto espresso ed esplicito del ritiro della legge, l'altro esprimente una sorta di negazione-contrarietà tra due elementi disposti in successione cronologica, ma entrambi di per sé persistenti. Mentre il primo aspetto è, in definitiva, preminente e caratteristico nel significato originario del termine, il secondo diventa preminente nella concezione moderna di abrogazione, incentrata sul rilievo dato alla contraddittorietà, o meglio, alla incompatibilità tra legge antecedente e legge successiva. Non si parla più di una semplice rimozione, di un ritiro della legge antecedente in conseguenza dell'emanazione di una nuova disposizione normativa contrastante con la prima. L'abrogazione non deve essere considerata semplicemente ciò che sembra: "essa appare come sottrazione dal sistema giuridico delle norme abrogate; ma, a ben vedere, consiste piuttosto nella addizione a tale sistema di norme abrogatrici.

ma in parole povere?

Grazie

in parole povere la corte puo' decidere per l'incostituzionalita' di una norma ma fino a che la stessa non viene sostituita la sentenza non puo' operare come legge , ergo devi effettuare le trattenute su tale emolumentio .

Ok è quello che volevo sapere e che pensavo comunque.

A tal proposito mi viene da pensare.....
Ma se un giudice sentenzia appunto, nel caso specifico, che l'amministrazione ha indebitamemente tassato le ferie non godute, e che condanna l'amministrazine a restituire l'irpef indebitamente trattenuta, l'amministrazione interessata, non può esimersi da non farlo!!
e poi la stessa amministrazione nei confronti dell'agenzia delle entrate come giustifica il mancato versamento irpef, esibendo la sentenza?

Se così fosse non si crea un'imparziale trattamento che è anticostituzionale, con chi opera rispettando la norma in vigore?

Se esce una sentenza del genere non deve essere subito recepita dal legislatore?

Quello che voglio dire, è che mi sembra impossibile una situazione che una singola amministrazione è costretta ad agire in un certo modo nei confronti di un ministero, (non versando l'irpef) perchè condannata da un giudice, mentre tutte le altre amministrazioni sono obbligate ad agire nel modo opposto (versando l'irpef) nei confronti dello stesso ministero perchè hanno l'obbligo di seguire la norma vigente.

Non è così la situazione?
Come stanno secondo voi le cose?

Grazie

Ciao
la stessa situazione si sta verificando per la questione della trattenuta Tfs.
Se io Comune ho la sfiga di imbattermi in una causa su questa problematica probabilmente sarò condannato a restituire e non trattenere più la quota carico dipendente, mentre gli altri continueranno a fare come sempre fatto.
Sentenza Tar Calabria

Ah è vero quella sentenza poi è curiosa, ma pensate che riflesso ha una sentenza del genere?
Milioni e milioni di EURO a carico dello stato!!
in questa situazione economica del nostro paese poi!
Ma come, Monti cerca spiccioli (per modo di dire) per fare cassa, vedi IMU ecc...., e poi c'è una sentenza del genere con un costo per lo stato immenso.
Ma su questa questione credo debba intervenire il governo.
Ma a quel giudice cosa gli è passato per la testa?

Comunque per la cronaca, io come ufficio economico, sto ricevendo decine e decine di diffide da parte del personale per questa cosa, che comunque è stata già chiarita formalmente da circolare INPDAP (n. 17 del 08/10/2010) e anche dal MEF con con messaggio n. 29 del 13/02/2012.
In sostanza sta trattenta a carico dipendente sa da fare!!


Poi... sentite, sentite, La funzione pubblica, con nota DPF 24016 del 15/06/2012, dice in sostanza che la questione non è di propria competenzai.
Saluti