Mandati di pagamento con parere contrario su deliberazione

Il responsabile del servizio finanziario è tenuto a firmare i mandati di pagamento relativi alle obbligazioni sorte a seguito di una deliberazione adottata dalla Giunta comunale in presenza di un motivato parere contrario in linea contabile?

L’art. 49 del Testo Unico Enti Locali (d.lgs.vo 267/2000) prevede che “su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta ed al consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere in ordine alla sola regolarità tecnica del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti impegno di spesa o diminuzione di entrata, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione”.
Il Testo Unico, però, pur prevedendo con la richiamata norma l’obbligatorietà dei pareri, non pone alcun limite alla potestà deliberante della giunta e del consiglio comunale, che possono liberamente disporre del contenuto delle proposte di deliberazione, dopo che su queste ultime sia stato acquisito, quale elemento formale dell'iter procedimentale, il parere dei predetti organi tecnici.
Ne deriva che qualora il Consiglio o la Giunta intendano procedere all’approvazione della deliberazione, pur in presenza di un parere di regolarità contabile contrario, devono indicare nella delibera stessa le motivazioni della scelta, assumendosene tutte le responsabilità amministrative e contabili che sono proprie della figura del responsabile del servizio finanziario (cfr Consiglio di Stato, Sezione Quinta, con sentenza n. 680 del 25 maggio 1998).
Risulta, pertanto, pacifico che il responsabile del servizio finanziario deve portare a termine l’iter di erogazione della spesa emettendo, se del caso, le liquidazioni ed i mandati di pagamento conseguenti.

Una domanda: passi per la delibera che la Giunta ha adottato pur in presenza di un parere di regolarità contabile contrario, ma prima di fare il mandato, l'impegno di spesa come è stato assunto ?

La norma e' giurisprudenzialmente attesa .Nell'iter di spesa si ricomprende l'impegno, la liquidazione, l'ordinativo e il pagamento.
Il funzionario puo' astenersi dal compiere ogni atto successivo solo se cio' che lo genera ( deliberazione GC ) e' contrario alla legge penale o manifestamente illegale.
E' del tutto evidente che ogni responsabilita' amministrativa ed erariale ricadra' in capo ai componenti della GC e non del funzionario.
Nel recente passato ho attraversato una esperienza simile per denaro che la GC delibero' spettare ad un suo consorzio civile.
Diedi parere contrario e poi , essendo ravvisabile reato penale ( peculato per distrazione) , avrei , solo dopo ordine di servizio del Sindaco, rifiutato per iscritto , motivandolo , di eseguire l'ordine a mio avviso illegittimamente dato e trasmesso la documentazione alla Procura della repubblica in virtu' di incaricato di pubblico servizio che veniva a conoscenza di un reato.
L'ordine, per notizia, non e' mai arrivato !
Ma se non viene violata la legge penale il funzionario deve eseguire le fasi della spesa e , se del caso, riferire alla Procura della corte dei conti se il danno erariale non e' escludibile "in limine"

sezione lazio sentenza 154 2012

Lo stesso Collegio ritiene, invece, che effettivamente nessun addebito possa essere avanzato nei confronti del sig. ......... il quale, nella sua qualità di ragioniere comunale, non ha mai partecipato ad alcun atto deliberativo né alla prodromica fase istruttoria, limitandosi a dare esecuzione ad un ordine di pagare del sindaco, impartito in modo formale e con toni perentori.

Nello stesso senso e convinzione è la posizione del P.M. che ne ha sollecitato l’assoluzione e che il Collegio condivide.

Della serie...la certezza del diritto.